Canto, Ottava

 1     4,  196|      or quindi errante e vaga 196~ricercando di me, le vie
 2     6,  196|     indi in poi colpe diverse 196~da lui commesse, io qui
 3     7,  196|       dove de’ ciclopi ignudi 196~ala fucina il rozzo stuol
 4     9,  196|       volea la maggior stella 196~e del giorno avanzava ancora
 5    10,  196|       loco ambizione ingorda, 196~non più stolto furor, discordia
 6    11,  196|      ala cui fabrica concorre 196~e’n cui, come già dissi,
 7    12,  196|    notte e la sua vesta bruna 196~tutta di fiamme d’oro avea
 8    13,  196|     lasso e disarmato il vide 196~dopo mille posar mostri
 9    14,  196| Assiria infra duo porti siede 196~Sidon, la terra ov’io mi
10    15,  196| allora il bell’Adon le labbia 196~disse, rivolto al nunzio
11    16,  196|    grido universal che crebbe 196~di laude insieme e di letizia
12    18,  196|   quei ch’al regnator sovrano 196~porge il licor divino in
13    19,  196|        ch’ambì d’esser eletto 196~giudice degli Dei, cieco
14    20,  196|    tanta ai fianchi di coloro 196~che deveano armeggiar, stimolo