Canto, Ottava

 1     2,  177|    cor non fia dale lor forze oppresso,~se’l sacro olivo e’l sempiterno
 2     3,  75 |     di Lete;~talché ben pote, oppresso in quella guisa,~star quanto
 3     4,  35 |      e da Natura e da Fortuna oppresso,~sia, cadavere vivo infra
 4     5,  59 |      e trema e da gran doglia oppresso~vorria passarsi il cor col
 5    12,  75 |      lingua le parole~ed è sì oppresso dal dolor che l’ange~ch’
 6    12,  222|    fora il miglior, mentre ch’oppresso 222~dal notturno letargo
 7    12,  260|       Nel cor di grave doglia oppresso e carco 260~palpitaro gli
 8    13,  126| Veggendol dal digiun talvolta oppresso,~cibi divini e dilicati
 9    15,  178|      ogni tempo avrai l’omero oppresso;~e quando fra lo stuol degli
10    15,  220|   avrà Liguria in fiera pugna oppresso,~onde sarà del vincitor
11    19,  204|    altra parte a chi da tante oppresso 204~gravi cure d’amor si
12    19,  251|      il garzon folle~da forza oppresso di destin celeste,~lo strinse
13    20,  225|  greve mole~teme e’l restarne oppresso è gran periglio.~Onde nel