Canto, Ottava

 1     1,  107|    fanciul del mio bel regno erede~col remo essercitar l’onda
 2    11,  102|  vita de’ nomi e di sestessa erede,~possente ad eternar gli
 3    11,  118|    pur di sua stirpe è degna erede~e di sua luce un segnalato
 4    14,  196|    Sidonio, de’ Fenici unico erede~son io, che salsi ala gran
 5    14,  201|      non pote,~siché l’esser erede unica e figlia~d’un sì gran
 6    15,  2  |      del pianto è la letizia erede,~così stato quaggiù mutar
 7    15,  205|     per genitore e genitrice erede.~Or ala signoria ch’a te
 8    16,  50 |     di farsene giurar libera erede.~
 9    16,  236| piume antiche~di sé padre ed erede e more e nasce.~Al bel parto
10    16,  238|     proprio retaggio al vero erede. –~
11    20,  411|  benché fusse d’un tal regno erede,~non s’appagò dela materna