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Giovan Battista Marino
Adone

IntraText - Concordanze

vide

   Canto, Ottava
1 1, 25 | il Sol rivolse e’l pianto~vide d’Amor, che gli languiva 2 1, 31 | signorili e belle 31~non vide l’occhio mio lucido e chiaro.~ 3 1, 135| orrido latrato~quando il vide apparir contro gli corse.~ 4 2, 1 | Facile e piana la sinistra ei vide,~di delizie e piacer tutta 5 2, 36 | ale gran porte~estranie vide e disusate cose.~In mezzo 6 2, 50 | drizzando il guardo fiso~vide le lettre ch’avea scritte 7 2, 96 | di cui non altro mai 96~vide uom mortal ch’una figura, 8 2, 126| illustrare il mondo,~perché vide offuscato ogni suo raggio~ 9 3, 21 | sonno, il cor n’ebbarso~e vide innanzi a quella luce eterna~ 10 3, 58 | spirante ignudo appare.~Non vide il mondo mai, se la mia 11 4, 27 | Vide poi la Marecchia e’l Serchio 12 4, 29 | maggior fiume toscano 29~vide l’Arbia con l’Ombro, indi 13 4, 64 | proprio male aborre, allor mi vide.~I’ so pur ben, che l’usurpato 14 5, 8 | stupore ingombro il petto,~vide primiero in region remote~ 15 5, 53 | signor di Claro,~ché non vide giamai viso più bello.~L’ 16 5, 66 | più begli occhi il sol non vide,~più bel volto giamai, più 17 6, 94 | Giove, che vide il forsennato e sciocco 18 6, 95 | imperadrice 95~tosto che vide il non più visto augello~ 19 6, 139| musa, or più non lodi.~Chi vide mai, che’n prato alcun fiorisse~ 20 6, 172| Chi non vide giamai serpe tra rose, 172~ 21 6, 182| sen dele cerulee madri,~vide folgoreggiar per entro l’ 22 6, 193| nel fuggirpresta, 193~vide un giorno per l’aria ir 23 7, 38 | che con orecchie fisse 38~vide Adone ascoltar canto sì 24 7, 132| intero smeraldo Adon ne vide,~gemma d’amor che cede e 25 7, 232| quaggiù quella che pria~vide lassù bellezza e leggiadria.~ 26 8, 57 | per veder si dapresso.~Vide, e gli cadder gli occhi 27 8, 84 | Beltà, cred’io, non vide in val di Xanto 84~Paride 28 9, 10 | questa mai forse Nereo 10~non vide opra maggior di meraviglia~ 29 9, 49 | Più bel non vide o più vezzoso pesce 49~del 30 10, 48 | quando il carro immortal vide salito~sovra il lume minor 31 10, 116| chiostro.~Come fu dentro Adon, vide un paese~con più bel giorno 32 10, 160| l’occhio in disparte, 160~vide gran quantità di libri sciolti~ 33 10, 217| nemica?~gente miglior non vide il sol tra quanti~cinser 34 10, 263| girolle, e’n disusata guisa~vide ondeggiar lo sferico zaffiro;~ 35 11, 9 | seren, qual non più mai si vide,~dela lampa felice il lampo 36 11, 28 | garzon ficcò la vista,~e vide entro quel circolo lucente~ 37 11, 122| da polo a polo il sol non vide.~Questi, lo scettro in Lusitania 38 12, 70 | inique e temerarie voci~e vide nel terribile guerriero~ 39 12, 154| di lucerna e di lumiera~e vide a gola aperta un crocodilo~ 40 12, 158| Sdegnosa come prima il vide giunto~il volto gli spruzzò 41 12, 178| beltà ch’ella in mal punto vide~apunto come folgore che 42 12, 184| di cui fasto maggior non vide il mondo.~Il loco ch’a quell’ 43 13, 189| d’un platano si pose,~e vide, ahi dura vista!, in que’ 44 13, 196| poiché lasso e disarmato il vide 196~dopo mille posar mostri 45 13, 248| Vide fra l’altre pompe in un 46 14, 9 | dopo, giunto ala marina, 9~vide che pur allor per rinfrescarsi~ 47 14, 54 | a risguardar nel monte~e vide in vive fiamme ardere il 48 14, 96 | Poi vide Orcan, che la sua fame ingorda 49 14, 138| misurator del tempo unqua si vide~mentre il girar con infallibil 50 14, 145| il ferro folgorar vicino~vide, che senza pur ch’ei la 51 14, 156| gente caminarsi avanti~e vide, perché chiara era la notte,~ 52 14, 166| col volto in suso, 166~vide giacer la misera donzella,~ 53 14, 186| dal’armatura bruna,~perché vide non lunge il vago Adone~ 54 14, 304| O nobil gara, or chi mai vide o scrisse 304~per sì degna 55 14, 327| polve e sangue miste~le vide e lacerate ed insepolte,~ 56 14, 366| tinta di color funebre~la vide, infino agli occhi il pianto 57 14, 399| tante grida.~Sidonio il vide e vide esser colui~ch’accontato 58 14, 399| grida.~Sidonio il vide e vide esser colui~ch’accontato 59 14, 402| 402~ch’egli da Malagor vide svenarla,~perché con gli 60 15, 29 | il bosco alfin pervenne e vide~quivi al’ombra posarsi una 61 15, 181| Mercurio che’n testudine mutata~vide, sua colpa, la gentil donzella,~ 62 16, 89 | in me vena superna.~Non vide mai dal mauritano al’indo~ 63 16, 136| ineguale e nero,~perché vide il garzon che quella parte~ 64 17, 130| trafisse,~talché Triton ben vide e ben comprese~la cagion 65 18, 25 | Chi mai tanta beltà vide in suggetto 25~sì mobile, 66 18, 59 | selve sue trascorrer forse~vide Cartago il giovane di Troia~ 67 18, 174| Chi vide mai di nube in spesse stille 68 18, 244| E pur il sol, poiché ti vide fore, 244~poiché fur le 69 19, 7 | palagio pien d’orror funesto~vide senza il suo sol solingo 70 19, 86 | altero,~o perch’invida il vide e senafflisse~Cinzia ch’ 71 19, 231| che tra gli abissi 231~vide Cocito aperto il monte Etneo.~ 72 19, 251| onde funeste;~ma poiché vide alfine il garzon folle~da 73 19, 291| nuovo giorno ebbe rivolto~e vide ai rai del sol la fredda 74 19, 306| ché parimente,~quando il vide passar, gran mal predisse.~ 75 19, 385| Non vide Roma infra le sue colonne 76 20, 60 | barbari si serbi –~e, perché vide ben ch’invidia il punse,~ 77 20, 122| padri frassini e da’ faggi~vide i fanciulli uscir verdi 78 20, 137| ma su quel punto istesso~vide Membronio entrar nel campo 79 20, 141| sguardo in prima egli si vide 141~torcer le luci e sollevar 80 20, 466| morto e non si move,~uscir vide giamai vivi bambini?~Nel 81 20, 466| viscere anelante,~spirar si vide e palpitar l’infante.~


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