AL
CLARISSIMO SIGNOR
DOMENICO VENIERO.
HABBIAM cangiato stato
Et hora
non siam più nel mondo usato,
Mondo di servitù, mondo di duolo
Et pieno d'Ottomana feritade,
Siamo in mondo di gioia, e libertade,
In novo mondo, a cui il pianto pio
Uscito agl'occhi del divoto stuolo
Del popol battezzato in pregar Dio
Per la defension del Christianesmo
Contra lo
dispietato Paganesmo
Ha generato il mar ampio, e profondo,
E la cener de i
morti per l'honore
Del Sommo Redentore,
Ha prodotta la terra, e convertito
S'è in foco il sangue, e al concavo è salito.
E l'alme lor,
che fur raggi, e facelle,
Trasformate si sono in cieli, e in
stelle,
Hora mancando solo
L'aere a cotal mondo
Ecco s'inchina a te divin VENIERO,
Et ti saluta la perenne Fama
Come suo appoggio e speme,
Et havendoti
Iddio quell'aer vero
Collocato nel core,
Che gli fu germe, e seme
A far l'aria del gemino Hemisfero,
Ella ti invoca, e supplica con
cento
Lingue, che al novo mondo l'elemento
Dell'aer crei con l'aura vivente
Del tuo spirto potente,
Perche ella
si consuma nella brama
Di volar agli Antipodi, e memoria
Portar a lor de la
inclita vittoria
Che Adria incorona di perpetua
gloria
Et d'insegnar a quelle genti come
Vince chi chiama in suo soccorso il nome
Del figliol di Maria,
e quanto acquisto
Fa chi si fida arditamente in Christo.
IL
FINE.
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