SCENA PRIMA
Maria, Conte Douglas, Mac-Gregor e Margherita. (Margherita
accovacciata e immobile in un angolo).
Mac-Gregor
(impalmando Maria e Douglas)
Sposo e sposa voi siete, e come unite
Stan or le vostre mani, i cuori vostri,
Nel dolor, nella gioia, oggi e per sempre
Stiano uniti così. Legati insieme.
V'han la Chiesa e l'Amor, due sacramenti
Di gran virtù: due volte i vostri capi
Son per ciò benedetti, ed anche il padre
La sua destra v'impone e benedice.
(mette le mani sul capo di tutt'e due)
Douglas
Milord! padre chiamarvi oggi m'è vanto.
Mac-Gregor
E vanto a me maggior chiamarvi figlio.
(si abbracciano)
Margherita
(canta coll'accento interrotto dal delirio)
"Perchè rossa di sangue è la tua spada? ...
Edvardo, Edvardo?"
Douglas
(si volge atterrito e guarda Margherita)
Giusto Dio! qual voce
Vitrea, Milord! Quella muta figura
Incomincia a cantar ...
Mac-Gregor
(con riso forzato)
Nessun pensiero
Ella vi dia. La pazza Margherita
Del castello è colei. Da mesi ed anni
Catalettica ell'è: con occhi immoti
Sta lunghe ore accosciata, e, come un sasso
Faria, se lingua avesse, a quando a quando
Si mette a canticchiar qualche sua vecchia
Canzon.
Douglas
Perchè tener quello spavento
Nel castel?
Mac-Gregor
(piano)
Zitto! zitto! Ogni parola
Ella intende. Cacciata io ne l'avrei
Da lungo tempo ... ma non oso ...
Maria
Via! lasciate la povera, la buona
Margherita, e più tosto ci narrate,
Dugla, alcun che di nuovo, in qual maniera
Vivesi a Londra? A noi, qui nella Scozia,
Nulla ne giunge.
Douglas
È sempre il vecchio andazzo,
Vi si corre a cavallo ed in calesse,
Un premere, un calcar per ogni via;
Di giorno vi si dorme, e della notte
Vi si fa giorno; e sale all'uso aperte
De' lottatori; e quel non mai sospeso
Succedersi di crocchi e di banchetti.
Drurilàn, Coventgarda han sempre folla
Di spettatori, e l'opera vi romba.
Note di banca d'una lira, in cambio
Di note musicali; e: "Dio -- vi s'urla --
Salvi il Re!" Nelle mèscite più buje
Stanno politicando i patriotti,
Soscrivono, scommettono, bestemmiano,
Sbadigliano, e fan molle il gorgozzule
Alla prosperità dell'Inghilterra.
Fumano le bistecche ed i bodini,
La birra spuma, il cerretan ti scrive
Il suo recipe, e ghigna: i borsajoli
Ti si stringono a' panni, i truffatori
Con loro uggiose cortesie, molesti;
Molesto l'accatton co' suoi lamenti,
Col suo misero aspetto; e d'ogni cosa
Molesto più lo stolido costume
Dell'abbigliarsi: quella stretta giubba,
Quel solino stecchito e quel cappelo
Che par la torre di Babel.
Mac-Gregor
Sia lode
Al mio sajo scozzese e al mio berretto
Voi ben faceste a scuotervi di dosso
Que' vestiti da matto. Un Dugla, o conte,
Esser debbe di fuor come di dentro
Vero scozzese; e l'animo mi gode
Oggi che tutti voi nel caro io veggo
Patrio costume.
Maria
Del viaggio vostro
Diteci.
Douglas
In carro io giunsi ove la Scozia
Comincia; ma l'andar pareami lento,
Tanto che in Oldiburgo io m'acconciai
Con un cavallo. All'animal gli sproni
Feci sentir, ma pungere lo sprone
D'amor sentia me pure, lo non avea
Pensiero che di voi. Talchè per selve,
Per monti e per pianure il mio cavallo
Colla prestezza dello stral mi trasse.
Cavalcando così ne' miei pensieri
Pel bosco d'Invernè, mancò ben poco
Che mal m'incogliesse. A un tratto
I fischi d'alcune pallo che presso gli orecchi
Mi strisciar, dal mio sogno uscir mi fero.
Tre ladroni di strada a me fur sopra.
Appiccossi la zuffa, e come pioggia
Cadean colpi su colpi. Io ben difesi
La pelle mia; ma pure avrei dovuto
Soccombere ... Dio buono! impallidisce
Maria! ... vacilla ... cade!
(Margherita balza in piedi e sostiene nelle su braccia Maria che sviene).
Margherita
Oh la mia bimba,
Guancia di rosa! è bianca come un lino,
Fredda come una pietra. O Dio!
(parte cantando e parte parlando, mentre accarezza Maria)
Apri, piccina,
Bambola mia,
Gli occhietti cari.
Non vo', bambina,
Che freddi al pari
D'un marmo sia ...
Rose, amor mio,
Su le tue gote
Pallide, immote
Versar vogl'io ...
Mac-Gregor
Finisci,
Femmina sciagurata! e non t'avvedi
Come più le scompigli il capo infermo
Con quel tuo vaniloquio?
Margherita
(minacciando col dito)
E tu mi sgridi?
Tu? ... Le tue mani lava pria, le rosse
Tue mani, e non lordar la bianca veste
Di sposa alla mia bimba. Io tel consiglio
Va! dico, va!
Mac-Gregor
(in ansia)
Farnetica la vecchia!
Margherita
(canta)
"Apri, piccina,
Gli occhietti cari ..."
Maria
(torna in sè e si appoggia a Margherita)
Or ben! come fini? Seguite ... ascolto.
Douglas
Duolmi, che il mio racconto ...
Udite adunque!
Un altro cavaliero a briglia sciolta
Sopravvenne improvviso, e que' ladroni
Alle spalle assalì menando il ferro
Con grande vigorìa. Ripresi allora
Animo io stesso, mi sentii la mano
Più libera alla pugna, e i tre ladroni
Mettemmo in fuga. Al mio soccorritore
Render volli merchè; ma: "Non ho tempo",
Gridommi, e spronò via.
Maria
(sorridendo)
Diam grazia al cielo!
Provai non poca ambascia: or rinfrancata
Mi sento. Rita! guidami. Le amiche
Stanno spettando nella sala.
Margherita
(angosciata a Mac-Gregor)
Oh meco
Corrucciarti non dei! Non sempre è pazza,
No, la povera Rita.
Mac-Gregor
Andate! in breve
Noi pur vi seguiremo.
(Maria e Margherita escono).
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