SCENA VI
I Precedenti, senza Ratcliff e Lesley.
Dick
Fu sempre tale. Io lo conosco
Fin da Londra. Veduto io l'ho sovente
Nella taverna di Rascal. Solea
Con ciglia corrugate e senza moto,
Senza voce, stecchito in faccia al lume
Star lungh'ore in un canto; a volte poi
Da costo si sedea con aria lieta,
Ridente; senonchè non avea modo
Però bieche di troppo; e gajo egli era,
E sghignazzava; ma' d'un tratto il labbro
Superior, contratto a fiero scherno,
Cominciava a tremargli, e fuor del petto
Sfuggivagli un urlio doloroso, e: -- Gianni!
-- In gran furia chiamava -- il mio cavallo! --
E via via, come in groppa a Satanasso;
Nè tornavane a noi che dopo mesi
Molti sd'assenza. Che la via di Scozia,
Notte e di cavalcando, egli prendesse,
Si buccinava.
Bell
Infermo egli è pur troppo!
Dick
Che me ne cale? Addio.
(partendo)
Tempo è d'andarne
Al lavor.
(pregando innazi alla sacra imagine)
Tu soccorrimi ne' rischi,
benedicimi tu!
(egli ed altri perecchi partono)
Robin
(accostando il suo pugno all faccia)
Tu, tu, mio santo
Tutelar, mi soccorri.
(parte)
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