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Francesco Fulvio Frugoni I fasti del miracoloso S. Francesco di Paula IntraText CT - Lettura del testo |
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ILL.MA SIG.RA
Alla destra protettrice di V. S. ILL.MA porgiamo riverenti questa piccola Opera e per altro grandissima in riguardo alle opere miracolose d'un Santo, che ha riempito il Mondo di meraviglia ne' suoi miracoli, e la sua Religione di gloria. D'un S. FRANCESCO DI PAOLA, che ha gareggiato con quel d'Assisi nei fervori Serafici di carità, e coi Serafini medesimi ne' ferventissimi amori verso il suo Dio. Tutto è, che all'anime pie debbonsi dedicare le Opere Sacre, e sì come le cime de' Monti consecravansi a Giove supremo, così all'eminenza del di lei spirito tributiamo la fatica del [vi] più sublime soggetto, & Autore, che impugni penna tra Scrittori del nostro tempo. Ed a chi meglio poteansi consacrare i FASTI di questo Eroe di PAOLA, Fondatore de' P.P. Minimi, se non a chi tra tutte le Eroine più nobili di questa Città è segnalata per Massima, e per divozione verso di questo gran Santo; se non a quella che visse, e vive non meno esemplare, che spiritosa, e d'animo grande nell'operare? Poscia, che chi in ogni tempo conobbe V.S. ILL.MA, incontrò un Esemplare di modestia, e maestà, in cui hebbero da imitare, e riverire le Dame nostre Concittadine un decoro sposato con una virile Magnificenza. Sino le lingue forastiere l'hanno sempre detto, che nel di lei animo gareggiava con lo splendor de' costumi un contegno sì grave, che spirava indole di Principessa. La generosità della sua destra ha confermato il commun parere; perché ha liberalità con cui benefica chi la serve, [vii] e la carità con cui sovviene a' Penuriosi l'acclamano per ambidestra. Lo diranno anco gl'Infermi del suo vicinato qual sussidio prendano a' loro morbi, i Poveri che ricovero per la loro mendicità, che o ardano quegli per calor febrile, o tremino questi per rigor di Verno, nella Casa di V. S. ILL.MA trovano confederato l'amore col refrigerio. Da questa come da portici di Betsaide abbonda a tutti una perenne sorgente di beneficij. Gli Operarij da lei ricevono gratie con le mercedi, i Servi la protettione con lo Stipendio, chi la supplica, non chiede più d'una volta, chi spera gratie, senza aspettarle le conseguisce, pochi di quelli, che ricorrono a Dama sì generosa (benché abbattuti dalla sfortuna) desperano, e confidando nell'Amparo di Fauttrice sì degna tengono le disgratie per buone fortune. Se a tutte le cose convengono appropriarli i suoi nomi, che penuria per povertà trova [viii] nel Nome, e nel Cuore di V.S. ILL.MA un'ANNONA cortese; cioè, un'abbondanza caritativa compartita a' Mendicanti Religiosi, e sopra ogni altro una divota, anzi fiorita liberalità verso la Vergine del Rosario, alla Beata Panacea, & al Santissimo, illuminato con splendidezza in più Altari, & a' Sacerdoti proveduti di sacre Elemosine in più Monisteri. Creda V. S. ILL.MA alla publica fama, che poche sue pari ponno star in parità di tante doti, che la coronano, in cui tra tutte le virtù, la Prudenza, che tiene in lei il Maggiorasco senza derivarla dal Serpente della gran famiglia VISCONTI, ella la contrasse da' suoi Natali, per questa sa regolare con maniere sì giuditiose lo stato dell'anima propria, con le cure temporali, e sempre con animo superiore a tutte le avversità. Noi dunque non habbiamo errato in offerirle questo Libro, che ben si doveva un'opra, che spira santità alla pietà [ix] d'una Matrona sì degna, che tutti edifica con le sue regolate operationi. Iddio la feliciti per sempre col Santo di PAOLA suo specialissimo Protettore, & Avocato, e le conceda nello stato Vedovile la mano provida di quelle saggie Vedove, che trassero con filo industre dalla sinistra del Mondo le sostanze misteriose, per trasportarle alla destra di Dio, a tesoreggiare nell'Eternità. Quel Santo, che predominò ne' Mari alle tempeste conduca i desiderij, ed i fini di V. S. ILL.MA in porto, & abbonacci tutte le turbolenze, che mai possano inquietarle la serenità della mente. Tanto le auguriamo ossequiosi, e con profondissimo inchino ci rassegniamo.
Di V. S. ILL.MA
Divot.mi, & obl.mi Ser.ri Li Padri Minimi del Convento di S. Anastasia. Milano il 4 Giugno 1681.
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