Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Luigi Zanazzo
Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma

IntraText CT - Lettura del testo

  • Parte II. Usi, costumi, credenze, leggende e pregiudizi del popolo di Roma.
    • Avvertenza
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

Parte II.

Usi, costumi, credenze,

leggende e pregiudizi

del popolo di Roma.

 

Avvertenza

__________

 

Il raccoglitore delle presenti tradizioni patrie, dettate nel dialetto più prossimo al latino di quanti se ne parlano in Italia, avendo vissuto quegli anni durante i quali si ricevono le più forti impressioni, sotto il regime dei Papi, rammenta, come se vi assistesse ancora, le pompose feste, forse le più strepitose, che da oltre un secolo la Roma papale ricordasse. Egli ha infatti assistito all’apertura dell’ultimo Concilio ecumenico vaticano, alle feste per il XVIII° centenario del martirio dei Ss. Pietro e Paolo, con l’intervento dei Vescovi di tutto il mondo; alla messa novella di Pio IX, alla santificazione dei martiri del Giappone, a centinaia di processioni, compresa quella del Corpus Domini, uno spettacolo di tal grandiosità teatrale, raro ad imaginarsi non che a descriversi. Ricorda le benedizioni papali sulle loggie valicane e lateranensi, l’illuminazione della cupola di San Pietro, le magnifiche feste del 12 aprile, anniversario del ritorno di Pio IX da Gaeta, il caffè del Veneziano in piazza Sciarra al Corso, le visite alle sette Basiliche, gli ebrei perseguitati, i ladri alla berlina, il barbero vincitore portalo in trionfo, il Senatore romano in abito di gala, il Carnevale, il saltarello, le serenate, le ottobrate, le bbisboccie a Testaccio, le sfide fra poeti estemporanei, gli scatti terribili d’odio degeneranti in vere, tremende battaglie, le rappresentazioni sacre; nell’ottavario de’ morti, i riffaroli, i mannatari, le prefiche, le monacazioni, i forzati in catene girare per la città, i missionari predicanti sulle piazze; e poi il lago a piazza Navona, i roghi, che non potendo più bruciare gli eretici, bruciavano libri ed altri oggetti proibiti; le streghe, i gatti mammóni, l’imperatore della dottrina cristiana, le Madonne che aprivano gli occhi, i maghi, le monache e i frati viventi e già in odore di santità, i quali predicevano l’avvenire; i pifferari, i frati cercatori che medicavano tutti i mali e davano i numeri per il lotto; le donne che spiegavano i sogni, gli spiriti, i tesori nascosti e la Befana, ed i racconti più strani e terribili che turbavano gli allora innocenti sonni dello scrivente. Al quale sembra ancora vedere la biancheria sciorinata al sole ingombrare finestre e strade, l’immondezza accumulata arrivare fin sotto le finestre, le vie male illuminate e... cento altre cose.

Poi... poi ricorda i Francesi dell’ultima occupazione con le loro prepotenze, i loro disordini e la loro iattanza straniera; la battaglia di Mentana, l’eccidio della casa Ajani, il crollo della caserma Serristori e le conseguenti decapitazioni di Monti e Tognetti, con tutto lo spaventoso apparato de’ fratelloni, delle tavolozze appese sui canti delle strade e del lugubre suono di tutte le campane di Roma... Ed ancora le inverosimili leggende che udiva bisbigliare sul conto di Garibaldi. L’Eroe di quando in quando compariva (ora vestito da mendicante, ora da frate o in altra foggia, un giorno sulle barricate di porta Pia, talvolta alla basilica di San Paolo, vi diceva la messa e partendo rivelava il suo nome!... Ricorda poi l’aurora boreale del 1870 sulla quale si ricamarono dal popolo le più strane predizioni; la guerra franco prussiana, gli ultimi giorni del dominio Papale con i relativi caccialepri (guardia urbana) e gli zampitti...

Egli vide Pio IX il 19 settembre benedire le barricate... e vide anche la breccia di porta Pia, il sincero entusiasmo dei romani, l’ingresso delle truppe italiane, lo sfogo contro i soldati del Papa; la Guardia nazionale, l’alluvione del Tevere, l’ingresso di Vittorio Emanuele II. Conseguentemente le inevitabili disillusioni e la estrema miseria per l’inevitabile rivolgimento nelle condizioni in ogni ceto della popolazione, dovute in tutto modificarsi. Modificazioni sopportate senza mormorare, anzi con una docilità e una pazienza che non ha esempio.

Ecco quanto il raccoglitore ha visto ed ha in parte modestamente descritto con la convinzione di essersi riservata qualche piccolissima scoperta, di questa grande Roma, mille e mille volte ricorsa e frugata per ciò che ha riguardo all’arte, all’antichità ed alla storia, per le quali il Mondo a Lei si prostra.

marzo 1907.





Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License