Parte III.
Giuochi fanciulleschi
divertimenti, passatempi
esercizi
Avvertenza
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La presente raccolta contiene un centinaio tra Giuochi,
passatempi e divertimenti fanciulleschi romani.
Non credo che altri prima di me ne abbia mai raccolti, ad
eccezione del Belli, il quale, nelle note ai suoi immortali Sonetti
romaneschi, accenna a diversi di questi giuochi; note che io non ho
trascurato di comprendere nella raccolta presente; la quale, more solito,
è fatta senza nessun ordine, senza note comparative, senza classificazione, e
insomma... senza nessun intendimento scientifico.
Da Svetonio Tranquillo (di cui è fama che oltre alle Vite
dei dodici Cesari avesse lasciato un libro sui giuochi de’ Greci), al
giorno d’oggi se ne sono stampati di questi libri tanti da formarne una
bibliotecola. Non sarà dunque discaro ai cultori del Folk-Lore aggiungere alle
altre anche questa raccolta, la quale, ripeto, sebbene fatta senza pretese,
potrà all’occorrenza riuscire egualmente di una qualche utilità.
Riguardo all’autenticità de’ presenti giuochi, quantunque
parecchi dal tempo della mia fanciullezza ad oggi abbiano subìto non lievi
modificazioni, posso tuttavia affermare con coscienza che essi sono
autenticissinzi e precisi, per averli non soltanto veduti fare, ma per avervi a
buona parte di essi personalmente preso parte.
Non devo poi trascurare di avvertire i lettori che molti
degli stessi giuochi, quali per esempio: a Pallina, a Campana, a Picchio,
a Sartalaquaja, a Arzà’ la stella, i fanciulli usano praticarli
per ordine e a seconda delle stagioni. Così, per esempio, in autunno alzano
le stelle1, giuocano a Nizza e a Pallina; sul
principiare della primavera giuocano al Picchio o a Campana, ecc.
ecc.
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