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Luigi Zanazzo Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma IntraText CT - Lettura del testo |
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Uno dei fanciulli o fanciulle che fa da mamma, si mette a sedere; un altro destinato a sorte per via della conta s’inginocchia davanti a lui, e mette la testa tra le sue gambe, in modo di non poter nulla vedere; tutti gli altri vanno a nascondersi. La mamma allora intona la canzoncina:
In caténa incatenato
E quando i fanciulli nascosti hanno risposto sì, la mamma lascia libero quello che teneva tra le ginocchia, e grida con quanto fiato n’ha in góla: «Curete da mamma; ché ’r cane è sciorto!». Se il fanciullo sguinzagliato riesce ad acchiappare uno dei compagni prima che sia giunto dalla mamma, questo è obbligato a mettersi al suo posto; se no, si deve rimettere in ginocchio egli stesso e ricominciare il giuoco. Così lo descrive il Belli in una nota de’ suoi Sonetti romaneschi.
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