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Luigi Zanazzo
Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma

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  • Parte III. Giuochi fanciulleschi divertimenti, passatempi esercizi
    • 15 . — Vóla-Vóla
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15 . — Vóla-Vóla

E un giuoco di pegno che si fa tra ragazzi o anche da adulti.

La mamma, o capo-giuoco, tiene un fazzoletto annodato ad uno de’ capi e dice:

 

«L’ucello mio voló voló

Sopra un albero de fichi se posó:

E nel posarsi, disse... Che disse?…»

 

e qui getta il fazzoletto a uno dei giocatori, il quale è immediatamente tenuto a rispondere con un proverbio; e dettolo deve ripetere:

 

«L’ucello mio voló voló

Sopra un albero de cerase (o d’altro) se posó:

E nel posarse, disse... Che disse?…»

 

e lanciare alla sua volta il fazzoletto sopra ad un altro compagno, ed aspettare anch’esso che risponda con un proverbio diverso.

Chi non è pronto a dir subito il proverbio, chi ne ripete uno già detto da altri, è tenuto a pagare il pegno.

Questi pegni vanno alla mamma, la quale, a giuoco finito, quando cioè non resta nessun altro a perdere, assegna le penitenze.

Nell’assegnar queste, il capo-giuoco o la mamma che sia, per sapere a quali dei giocatori appartengano i singoli pegni, dice le sacramentali parole:

 

«Cinci-cincinèllo:

Di chi è ’sto campanèllo?».




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