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Luigi Zanazzo Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma IntraText CT - Lettura del testo |
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31. — Nisconnarèllo. Il capo della brigata de’ giuocatori fa da mamma e siede. Si fa la conta, ed il sorteggiato va a nascondere la faccia tra le gambe della mamma. I compagni partono tutti insieme e vanno a rimpiattarsi chi in un posto, chi in un altro. Quando non han dato ancora nessun segno d’essersi nascosti, il paziente, senza abbandonare la sua posizione, chiede: Ce sete? Se è giunto il momento opportuno il secondo capo che dirige il gruppo dei rimpiattati dà il segnale col grido: È ffatto! Allora la mamma lascia il paziente andare in cerca dei compagni nascostisi. Allorchè egli si avvicina al punto dove uno di essi è rimpiattato, il secondo capo grida: Fôco fôco!, e quando esso se ne allontana, grida invece: Acqua acqua! Il primo compagno scoperto, va poi a prendere il posto occupato dal paziente e il giuoco ricomincia.
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