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Luigi Zanazzo
Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma

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  • Parte III. Giuochi fanciulleschi divertimenti, passatempi esercizi
    • 57. — Gatto, trova sorcio.
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57. — Gatto, trova sorcio.

Sopra cinque pezzetti di carta si scrive: sorcio, gatto, re, reggina e bbattente o bboja. Poi essi vengono gettati in aria e raccolti dai cinque giocatori.

Quello che è re comanda. Egli allora chiama il gatto, e gli impone di trovare il sorcio, dicendo:

Gatto, trova sorcio.

Se il gatto non indovina chi è il sorcio, allora è condannato dal re a buscarsi dal boja o bbattente la dose di mazzaroccate che egli comanderà.

Viene chiamato il boja, il quale tutte le volte che si presenta davanti al re è obbligato a salutarlo, battendo la mano sinistra nel braccio destro, il quale deve correre anch’esso contro la mano.

Il re ordina al boja il numero delle mazzaroccate dicendo, p. es.: cinque de sale, otto de pepe, dieci d’ajo, ecc.

La regina può fare grazia se le viene chiesta, o può aumentare a piacere la dose delle mazzaroccate.

Qualora però il gatto indovina chi è il sorcio, tocca a questo il buscarsi quel numero di colpi che il re comanda.




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