62. — Bùzzico.
Si fa la conta, e colui il quale viene dalla conta
designato, si chiama bùzzico.
Costui correndo deve acchiappare uno de’ suoi compagni, il
quale per non esser preso fa giravolte, cavallette, come si dice, e corre a
precipizio. Spesse volte un altro giocatore viene a traversare loro il cammino,
ed allora la conta lascia andare il primo per correre dietro
all’importuno. Colui che viene preso è tenuto a prendere il posto della conta
o di bùzzico che dir si voglia.
Siccome in questo giuoco non v’è tana per riposare,
allorchè il giocatore rincorso è stanco si ferma e grida: Co’ le bbône o
pace, per non essere oltre molestato.
Allorchè esso ricomincia a giuocare grida invece: Co’ le
càccole!
Se al giocatore rincorso gli falla un piede e cade, per non
essere preso grida all’istante: Tèra, tèra, nun fa guèra, e non viene
molestato.
Se qualcuno dei giocatori vuol ritirarsi mentre il giuoco
prosegue, ecco la cosa ch’esso è tenuto a fare.
Toccare la terra e dire: Tócco téra; arzo la bandiera:
tutti li bbuzzichi so’ li tui. Nun ce faccio più: ècco er sasso, e fa
vedere al capo-giuoco o alla conta, il sassolino che ha raccolto per
dimostrargli che ha veramente toccato la terra.
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