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Luigi Zanazzo Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma IntraText CT - Lettura del testo |
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92. — Pizzichetto. «Parecchi bambini mettono alternativamente i pugni chiusi uno sopra l’altro, in modo da formare una colonna; e uno di loro, che rimane con la destra libera, pizzica a uno a uno tutte le ultime articolazioni delle dita canticchiando la canzoncina:
Te bbutto in sepportura. Prima t’ammazzo e pòi me ne vò’7.
Colui che è pizzicato, all’ultima parola della canzoncina, leva dalla colonna la mano pizzicata e si comincia da capo; finchè ridotto il giuoco a due soli, colui che resta col pugno o coi pugni non pizzicati all’ultimo qui, è il perditore, e tutti gli altri bambini gli si fanno intorno e gli gridano in coro: Tappo de cacatore, ecc.». Così lo descrive il Belli nella nota 13 del sonetto: Un’opera de misericordia del 3 ottobre 1830.
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7 Variante: Si nun fai t’ammazzerò. |
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