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Luigi Zanazzo
Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma

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  • PARTE VI. SAGGIO DI VECCHIE PAROLE del Gergo dei Birbi
    • Saggio di vecchie parole del gergo romanesco dei Birbi.
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PARTE VI.

SAGGIO DI VECCHIE PAROLE

del Gergo dei Birbi

 

Saggio di vecchie parole
del gergo romanesco dei Birbi1.

Accidente a ffreddo: Coltellata.

Affogà: Affogare una cosa: venderla a vil prezzo. Affogà’ una figlia: maritarla in malo modo.

Aggrippa: Gendarmi.

Agrèsta (Sugo de l’): Vino.

Agnusdèo: Orologio.

Alèffe: Uno: dall’ebraico Aleph.

Allancato: Affamato.

Allumà: Vedere, osservare.

Allungà’ la vita: Essere appiccato.

Amico: Spia.

Amido (Esse all’): Essere in bolletta.

Ancinèllo: Attaccabrighe.

Anima de miccio: Anima dannata, condannata alla morte.

Arbergo de la stella: Dormire all’Albergo, ecc. Vale dormire all’aperto.

Ardia (Stà all’): Vivere in miseria.

Arzà: Alzare un orologio, o qualsiasi cosa, vale rubarla.

Arzà’ la stella: Fare la spia.

Azzicà: Uccellare, adescare.

Babbio: Viso.

Bagarozzi-o: Preti.

Balla: Congrèga.

Barbante: Mento.

Barbétta: Cristo.

Bastonà: Bastonare un oggetto, vale venderlo, disfarsene a vil prezzo.

Bécce: Stare alle bbécce vale essere in miseria.

Bèlli (Li): Gendarmi, carabinieri.

Bérgi: Soldi, denaro in genere.

Bèrta: Tasca.

Bianca (Farla): Far fiasco.

Bianca la noce!: Far fiasco in segno sconcio. Grida del venditore di noci.

Bicchiere: Ano. Farsi arrotàer bicchiere, vale.....

Bigónzi: Calzoni.

Birba (Annà’ in): Andare in pessima compagnia.

Bobba: Minestra dei carcerati.

Bojerie: Manette.

Bombè: Ano.

Bôvo: Orologio.

Bracchi: Birri.

Brillanti: Ulceri veneree.

Bucio dell’allegria: Ano.

Budriè: Ano.

Bujacca: Minestra dei carcerati.

Bujaccaro: Minestraro, venditore di bujacca.

Bujósa: Carcere.

Buritone-i: Bugia, bugie.

Cacapane: Ano.

Cacàsse sótto: Confessare ogni cosa.

Cacóna: Sbornia.

Cajostra (La): Carcere di Castel Sant’Angelo.

Cammerino (Esse de): Essere impotente; poichè Camerino è, dicesi in Roma, il paese da cui vengono i Mosciarellari, ossia i venditori di castagne secche.

Campane: Orecchie.

Campana: spia.

Canizza: Astio, ruggine.

Cantà: Rivelare, confessare.

Capézza: Catena d’oro o d’argento. Bovo co’ la capézza significa: orologio e catena.

Canta-cèchi: Soldi.

Carcio-farzo: Tradimento, tranèllo.

Carcósa: Strada.

Carcóse: Scarpe.

Carnènte: Fratello o sorella: E mi’ carnente. La mi’ carnente.

Catapèzzo: Giovanotto robusto, ragazzone.

Caténa d’argènto: Gonorrea.

Catòrbia: Carcere, prigione.

Cavèrna: Osteria, o altro luogo di riunione.

Cera de grano: Sterco umano.

Chiccheróne: Ano.

Chirica rasa: Capo-mózzo.

Ciampanèlla: Frode.

Ciancicóne: Chi mangia a carico della moglie o di altra donna sua amante.

Ciufèca: Vino cattivo.

Coccolà: Lusingare, carezzare.

Còfeno: Cappello.

Còla: Spia.

Commare sécca: La Morte.

Confettà: Adulare.

Corier de córte: Spia.

Corvatta: Capéstro, laccio.

Corvattaro: Boja, ed ora vale anche strozzino, ossia colui che impresta danaro ad usura.

Cotógno: Capo.

Craparéccia: Luogo spregevole come anche chi lo abitava. Vicolo che sta in via Panisperna.

Cresceccàla: Pene.

Cristo-tignóso: Monte di Pietà.

Cuccio: Cane.

Dar l’asso: Adulare.

Dègheta (Far): Fare fiasco.

Dron-dron: Bagascia.

Drondróna: Idem.

Est-locanna: Stare all’Est-locanda: non avere un soldo.

Fa’ llovo: Far dono.

Famosa: Barba.

Fangóse: Scarpe.

Fasullo-a: Falso-a.

Fava: Mento.

Fèsta (Far la): Vale uccidere qualcuno.

Fiaccolétta: Inganno.

Fiandra: Furba.

Fiòcco: Ano, naso.

Fischiétto: Fanciullo.

Fóngo: Cappéllo.

Frasca: Citazione.

Frittèlla: Berretta.

Fritto-bianco: Cervello.

Frociante: Naso.

Fròcio: Tedesco, inglese e qualunque straniero in genere.

Furèllo: Ano.

Furone: Di soppiatto.

Fuso: Coltello.

Galantini: Birri. Da certo Galanti, loro capo.

Galla: Detto di donna vale: civetta.

Gattaccia (annà in). Andare di notte con femmine perdute.

Gattarola: Carcere.

Gatto: Ladro.

Gavétta: Congrega. Essere della tal gavetta, essere o appartenere a tal setta, ecc.

Ghèghene: Ano.

Ghignante: Viso.

Ghìnga: Vino.

Giorgio: Spia.

Gnèsa: No: non è vero.

Gnòcchi: Quattrini, scudi.

Gnocco: Semplice.

Grancio: Ladro.

Granfie: Mani, artigli.

Griffà: Dar di griffo: mettere le unghie adosso.

Gòffo (Fa’): Far saltare il banco al giuoco.

Graffióna: Donna graffióna: formósa di carni sode.

Grinza: Fronte.

Imbertà: Intascare.

Incarca-sérci: Poliziotti.

Incastro: Intrigo, impiccio.

Incatramà: Scoprire, essere colti in fallo.

Incornasse: Ostinarsi.

Ingroppato: Ricco.

Jod-bedòdde: Poliziotti e soldati in genere.

Lanterne: Occhi.

Lanca: Fame.

Lappa: Furbo.

Lettra-cèca: Lettera anonima.

Lombétto: Ladruncolo.

Lumaca: Orologio.

Macchiavèllo: Tradimento, azione indegna, ecc.

Magnàddar cu… e cacà’ da la bbócca: Fare la spia.

Magnaccia: Colui che vive alle spalle delle prostitute.

Magna-fr: Colui che vive dei guadagni illeciti della propria moglie.

Magòga: Affollamento.

Majoréngo: Il capo carcerato.

Mallòppo: La refurtiva.

Marro: Uomo rozzo, quasi selvaggio.

Marrocca: Spia.

Martino: Coltello.

Maruame: E anche Maruano: Marcio.

Maschiétti: Ginocchi.

Mastramucci: Stravaganze.

Mastro Titta: Il boia.

Minósa: Spia.

Micio: Ladro.

Mòrto (er): Danaro o anche la refurtiva.

Mosciarellaro: Impotente.

Mucina-ricotta: Vedi: Magnaccia o simili.

Mucinèlla: Idem.

Muntuvàre: Tincone.

Musica: Giudizio, discernimento.

Navigato: Imbirbito, malizioso, capace, esperto.

Nghïppi: Debiti.

Occhi de ciovetta: Monete d’oro.

Otto, ch’er gatto incaja!: Attenti alle guardie! Grido d’allarme.

Orloggi: Tinconi.

Orto bbottanico: Ano.

Paesàno: Spia.

Pagòzzo: Dare il pagozzo, vale: menare di bastone o di coltello.

Pajariccio: Cipolla cotta al forno.

Pappio: Portafogli.

Panzanèra: Bècero, birba, collèga.

Passante: Anello d’oro.

Pastròcchia: Bugìa.

Perfidi (li): I Birri.

Pietro (Er): Mantello.

Pìfero: Spia.

Pila (stare in): Aver danaro.

Pistolfo: Servo in livrea.

Pollanca-chèlla: Ragazza avvenente.

Pórzo (Tastata de): Richiesta di danaro.

Puncicà: Accoltellare.

Puncicata: Coltellata.

Pulenta: Gonorrea.

Puzzolana: Moneta.

Rampazzo ( e’): Essere appiccato.

Rampinà: Rubare.

Ramaccià: Idem.

Re Ppipino: Pidocchio.

Rifuggio: Asilo, immunità.

Rogna: Contesa.

Rondinèlla: Lettera che di trafugo ricevono i carcerati.

Ròspo: Segreto.

Rôte (le): I piedi.

Ruspanti: Polli, galline e simili.

Ruzzica (Tirà’ la): Fare la spia.

Sartarelli: Danari.

Sarza de S. Bernardo: Fame.

Sbacì: Morire.

Sbarratura: Cinto.

Sbattuta-o: Una cosa sbattuta vale: rubata.

Sbiancato: Colto in fallo.

Scaja: Barba di più mesi: incolta.

Schertri: Gendarmi: a cagione degli alamari bianchi che avevano sul petto.

Schiccherà: Ingoiare.

Sciatto: Affollamento, moltitudine di gente.

Scòrza: Abito, veste.

Scirpà: Scirpare o fa’ scirpa: rubare con lestezza e poi fuggire.

Scorticà: Confessare.

Scórtico: Lupanare.

Scróppióni: Falli, delitti.

Sécco (fa’): Vale uccidere uno sul colpo.

Sédici (Er-ar): Colui, quel tale, a colui, ecc.

Sgamà: Osservare, vedere.

Sgamuffà: Osservare, guardare.

Sgarro: Ferita mortale.

Sghìcia: Sterco umano.

Sguinzàjo: Coltello.

Soffià: Fare la spia.

Soffione: Spia.

Spago: Paura.

Spazzacampagna: Trombone adoprato dai Briganti.

Spazzacampagne: Briganti.

Spicchio d’ajo: Mannaja.

Spónga: Chi beve molto vino.

Sporverà’ qualcuno: Spolverà’ le spalle a qualcuno vale: bastonarlo.

Sottogamma: Nascostamente, si dice anche: Sottocappotto.

Staffétta: Spia.

Strozzo: Regalo.

Suarfa: Papa.

Svagà: Osservare.

Tàccolo: Imbroglio, briga, sospetto.

Taffià: Mangiare.

Tafo: cibo.

Tajacozzo (Annà a): Essere operato, subire operazione, ecc.

Tappo: Mantello.

Tetto (er): Il cappello.

Tièlle: Scarpe.

Tirà’ de micia: Rubare.

Tiràer piommo: Provare una tal cosa.

Tirà’ la ruzzica: Fare la spia.

Tonnina (fa): Tagliare a pezzi.

Torta: Verità. Scoprì la torta, scoprir la verità.

Traghétto: Tenebroso commercio di amore o d’altro.

Tricche-Tràcchete: Cervello.

Trombétta: Spia.

Trottata-to: Maliziosa, malizioso.

Vappo: Guappo, smargiasso.

Vasco: Signore.

Verbum-caro: Ano.

Verdacchia: Miseria.

Vicolo de li tozzi: Gorgozzule.

Villa Poveròmmini: Orto botanico sul Celio.

Vìtèlla (Condannato una): Essere condannato una vitélla vale essere condannato a vita.

Zaffi: Birri.

Zagnotta: Bagascia.

Zarlatta: Idem.

Zéppi: Mani.

Zéppo: Re.

Zòccoli: Piedi.

 




1 Per il passato, ed un po’ anche presentemente, da noi, parlare in gergo non era soltanto un privilegio delle classi abbiette per le quali un linguaggio convenzionale è una necessità; ma era anche privilegio delle classi agiate come quelle dei commercianti e degli industriali. Parimenti non eravi arte o mestiere esercitati da parecchie persone riunite, che non avesse un parlare convenzionale. Perfino fra le pareti domestiche si usava ed ancora si costuma dire alcune parole le quali non sono comprese che dai componenti la famiglia.






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