Motteggi di nomi di strade,
piazze, palazzi
e di alcune cibarie ed altro.
Funtan-te-crèpi: Fontana di Trevi.
Santa Maria nun campi’n’ora: (?)
Piazza Stròzzete: Piazza Strozzi.
Santa Lucia in Sérci (in faccia a la salita):
Ci si aggiunge quell’«in faccia» a bella posta.
Piazza Me-ne-frego-tanti: Piazza Manfredo Fanti.
Via dell’Anima (defôra ar caffè cce so’ le ssedie):
Quel defóra vuol significare che ti esca l’anima di fuori.
Via de Testa spaccatte: Di Testa spaccata.
Piazza Marco Pépe: invece di Guglielmo Pepe.
Palazzo Tallónghi: Tanlóngo.
Palazzo Stròzzete: Strozzi.
Oro passato p’er Pellegrino: Oro falso.
Ojo svizzero, de Lucérna: Olio da ardere; per ironia.
Vino de Pisciano: Vinaccio.
Vino de le vigne d’Acquacetósa: Vinello acidulo,
aspro.
Scarica-tràppole: Cacio pecorino.
Concertino de la pedacchia: Cruyère.
La sora Checca a ppanza per aria: Gallina lessa o
arrosto.
Er merluzzo co’ li ggendarmi: Baccalà con le patate.
Le ranocchie co’ la giacca: Fritte all’olio con la
pastella.
Le patate in gran tenuta: Lesse con tutta la buccia.
Er salame a spìnte: A spinte: affettato
grossolanamente.
Li tre régni de la natura: Minestra di lenti.
Li sordati in galitta: Minestra come sopra.
Li ceci ar trotto: Poco cotti.
La minestra co’ la ritirata: Minestra di lardo.
La minestra cor sartarello: Idem.
La minestra a ttamburo battente: Idem.
Una fraccassata (in de le coste): Una
fricassea.
Pollo a la sônatóra: Cantone di pane bruscato con
sopra olio ed aglio.
Pollo de galèra: Pane condito con acqua, olio, aceto,
sale, con alici od altro pesce.
Di Persone.
Esse de casa Strozzi: Fare lo strozzino.
» de Bassanèllo: Di bassa taglia.
» de razza Schiavetti: Come sopra. I piccoli cavalli
sono detti Schiavetti.
» o Armà’ Treppigne e ’na tenaja: Essere spilorcio o
avaro.
» de casa Tiratèlli: Come sopra.
» de casa Frappija: Pigliar sempre e mai donare.
» Sbafatore: Vivere a lo scrocco, scroccone.
» de razza Costaguti: Dicesi di cavallo o di donna
che per la magrezza mostri le coste.
Dei Venditori Girovaghi.
«Giù-’n-cantina ar fresco!»: Voce del Giuncataio: Giuncatiua
fresca.
«L’ammazzo io! l’ammazzo io!»: del Caciaio: La marzolina!
ecc.
«L’assel’annà’! L’assel’annà’!»: del Mosciarellaio: Mosciarellà’!
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