Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Luigi Zanazzo Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma IntraText CT - Lettura del testo |
|
|
67. — Chi st’a ccapo a la mi’ pigna. Le ragazze che giuocano si prendono per le mani e formano una catena. La mamma e il capo-giuoco si pigliano per le mani e le alzano tenendole tese per lasciarvi passare di sotto le compagne. Quella che sta in coda alla catena domanda a quella che ne sta a capo: — Chi sta a ccapo a la mi’ pigna? E l’altra risponde: — Cé sto io. — Per chi? — Per una donna. — Che ha fatto? — Figlio maschio. — Com’è llungo? — Come una colonna. — Com’è stretto? — Com’un mànico de paletta. — Passate sotto a la mi’ casetta. Allora la ragazza che sta in coda, seguìta dalle altre ragazze, sempre tenendosi per le mani, passano sotto alla volta formata dalle braccia della mamma e del capo-giuoco, in modo che la seconda ragazza formante la catena resta con le braccia incrociate, poi la terza, la quarta, la quinta, e così via via. Ad ogni compagna che resta così incatenata, le altre le cantano in coro:
«Povera Nina, incatenata Co’ ccento catene! Patisci le pene, Patisci le pene!».
|
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License |