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Francesco De Sanctis
La giovinezza

IntraText - Concordanze

scuola

    Capitolo
1 1 | Uno era in Napoli, teneva scuola di lettere e si chiamava 2 1 | Parecchie ore si passavano a scuola, e Pietro Donato che era 3 2 | di memoria era in quella scuola, dovendo ficcarsi in mente 4 3 | nella grande stanza della scuola sopra una seggiola, con 5 5 | ricevette nella stanza da scuola, e ci fece molte carezze 6 5 | non c’era piú il prete.~La scuola dell’abate Lorenzo Fazzini 7 5 | sua carriera aprendo una scuola. I seminarii erano scuole 8 5 | impaziente di trovarmi in quella scuola. La stanza era molto piú 9 6 | conoscenza delle cose. La scuola ci aveva non piccola parte, 10 6 | piccola parte, perché era scuola di forme e non di cose, 11 6 | soprattutto di libri e di scuola, ciò che annoiava molto 12 7 | disputò in famiglia, a quale scuola di Dritto dovevamo andare. 13 7 | Dritto dovevamo andare. La scuola piú riputata era quella 14 7 | conoscente, un tal Garzia. La scuola era in Via Porta Medina 15 7 | David Hume, e Smith, e la scuola scozzese, e un pochino anche 16 7 | miei vecchi compagni nella scuola dei Fazzini. “Dove vai?” 17 8 | Sanctis, e vengono alla vostra scuola”. Io me gli accostai, e 18 8 | spiegò che la base della scuola era la buona e ordinata 19 8 | suo studio si chiamasse scuola; né che le sue conversazioni 20 8 | faccende; a molti quella scuola era una parentesi. Per me 21 9 | veniva già con noi alla scuola del Puoti; portava fresche 22 9 | dello zio per sorreggere la scuola in quei suoi vecchi anni. 23 9 | sala, dove si teneva la scuola, e presi in furia e in fretta 24 10| con tutto il peso della scuola sulle mie spalle curve. 25 10| sera andavo sempre alla scuola del Puoti; ma tutta la giornata 26 10| francese e l’inglese.~La scuola non mi rendeva nulla; ché 27 10| ed era mio compagno alla scuola del Puoti. “Che diavol ti 28 10| Non avevo piú gusto per la scuola; non aprivo piú un libro; 29 11| aveva egli stesso bisogno di scuola, menavano via i loro figli. 30 11| deliziosi li passavo nella scuola del marchese. Pochi andavano 31 11| cose nuove; piú che una scuola, pareva quello un trattenimento 32 11| convenzionale, che piaceva alla scuola, e che fu raccolto con tanta 33 12| chiamavano poeta.~Intanto la scuola del Puoti s’era sciolta 34 13| Napoli e dirigendo lui la scuola. Avevo un po’ gelosia di 35 13| pure? Poi, quel maestro di scuola mi sonava cosa miserabile 36 13| stesse a fare le cose di scuola, e ch’io entrassi in pratica, 37 14| professore. Il maestro di scuola si dirugginí ai miei occhi, 38 14| di scozzonarli, perché la scuola non aveva piú con essi quell’ 39 14| moltitudine. Cosí cominciò la mia scuola sotto il suo patronato.~ 40 14| complimenti. Cosí cominciò la scuola preparatoria, che doveva 41 15| la sintesi. L’aria della scuola era mutata; quei giovinetti 42 15| pavoneggiavano e facevano la scuola agli altri, insegnando loro 43 15| non so che di maestro di scuola, un voler spiegar le cose, 44 15| caffè del Gigante e nella scuola al vico Bisi. Sembravo un 45 15| per le vie, pensando alla scuola o al caffè, e m’era dolce 46 16| Capitolo sedicesimo~LA SCUOLA AL VICO BISI~Chi sa perché 47 16| sala oscura, s’impiantò la scuola nel modo piú semplice: un 48 16| teneva in soggezione. La scuola prese presto un’aria magistrale, 49 16| sbadiglio; era quella stessa scuola di Basilio Puoti, ma senza 50 16| dottoreggiavano e animavano la scuola. Sorgevano dispute, e ci 51 16| venerdí ero solo io, e la scuola prendeva un’altr’aria. Mutolo 52 16| udivi batter sillaba, e la scuola pareva una chiesa di quacqueri. 53 16| due ore dovevo andare a scuola e fare la lezione, e in 54 16| Ebbene, ti accompagno a scuola”. Questa parola mi fece 55 16| qualche ora prima di andare a scuola. La pressura del tempo m’ 56 16| illuminava; io giungeva caldo a scuola, e parlando, le cose mi 57 17| apparecchiare i giovani alla scuola del Puoti; doveva essere 58 17| Puoti; doveva essere una scuola preparatoria; ma quando 59 17| corretto era il “libro della scuola”, come lo si chiamava. Uno 60 18| Il fatto è che in quella scuola non si sentiva la noia, 61 18| dimani andavo cosí armato a scuola, e chiamavo i giovani, uno 62 19| questo primo anno della mia scuola mi giunse notizia che la 63 19| prendere altra via; ma la scuola mi teneva tutto a sé, e 64 19| Nicola Del Buono, alla sua scuola, da parecchi amici: nessuno 65 19| militare; verso sera andavo a scuola; gl’intervalli della giornata 66 19| quotidiana. Seppellito nella scuola, sempre nello stesso piccolo 67 19| farci venire il sangue. A scuola ero un altro. Giovane tra 68 19| fossi infermo; pure, quella scuola si portava via una parte 69 20| perché Napoli era la mia scuola, e nella scuola mi sentivo 70 20| era la mia scuola, e nella scuola mi sentivo appagato e felice. 71 20| dove pensai di tenere la scuola. Quell’andare e venire da 72 20| maggior dignità avere la scuola in casa. Diedi una bella 73 21| vivevano insieme. Cosí nella scuola i mercoledí erano puristi, 74 21| Cusani e parecchi altri. La scuola del marchese non era quasi 75 22| passeggiare per la stanza della scuola, e cercava di ficcarmi in 76 22| piacevole il mio compito a scuola, soprattutto nel parlare 77 23| qualcuno lasciasse la mia scuola. Io dispensai dal pagamento 78 23| tutto il tempo che durò la scuola.~Tra i nuovi arrivati c’ 79 23| il suo posto essere alla scuola del marchese Puoti. Rispose: “ 80 24| CAMILLO DE MEIS E LA MIA SCUOLA~La mia casa era cosí silenziosa, 81 24| greco. Veniva anche alla scuola; ma il suo spirito vi rimaneva 82 24| Medicina efficace era la scuola, che tirava a sé tutto me.~ 83 24| tutto me.~In quell’anno la scuola s’era molto popolata. V’ 84 24| schiera diede il tono alla scuola. Io li chiamavo il mio stato 85 24| approvazioni.~Una sera la scuola era molto animata. Io ero 86 24| Meis divenne l’anima della scuola. Lo stimavano per il suo 87 24| quello ch’egli valeva.~La scuola s’era arricchita di altri 88 24| saldo insino a che durò la scuola, divenne il punto fermo, 89 24| girava tutto il resto. La scuola prese un’aria di famiglia, 90 24| impronta singolare alla scuola. Si abborriva dal mediocre; 91 24| daranno un concetto della scuola: “Ed ecco, noi siamo qui 92 24| fondamento della nostra scuola; e quando vi sarete avvezzi 93 24| e l’insegna della nostra scuola”. ~Queste idee non erano 94 24| di rimbalzo dalla stessa scuola. Alitava sopra tutti uno 95 25| educazione dee provvedere la scuola”.~L’istruzione non ha limiti. 96 25| Perciò l’ufficio della scuola non è l’istruzione sola, 97 25| miracolo che dee fare la scuola. Discorsi del basso concetto 98 25| concetto in che è tenuta la scuola, e del dispregio che si 99 25| addosso, motteggiando me e la scuola. Alcuni miei discepoli, 100 25| dee mancare il libro della scuola e il libro della vita? Con 101 26| Vercillo. Erano passati alla scuola del marchese i giovani Filippo 102 26| sovviene di alcun altro. La scuola era numerosissima. Già la 103 26| mente una reminiscenza della scuola del Puoti, e volli consacrare 104 26| carte. Il sugo era che la scuola è presentimento della società, 105 26| impressioni calde calde nella scuola. Avevo già fatto una lezione 106 26| che un vaniloquio? No, la scuola dee essere la vita; e quella 107 26| avrà resi migliori”. La scuola era il riflesso della mia 108 26| presente il fremito di tutta la scuola, quando dissi:~ .... non 109 26| tal Camilli, che teneva scuola di declamazione, dove, imparando 110 26| trionfale ingresso nella scuola, argomento prediletto di 111 26| esibire il permesso della scuola”. Questo mi impensierí. 112 26| mio antico compagno nella scuola del marchese, e già innanzi 113 27| Capitolo ventesimosettimo~LA SCUOLA. PROPOSTA DI MATRIMONIO 114 27| marchese teneva ancora la sua scuola di perfezionamento, ma nella 115 27| Fabbricatore lasciò la mia scuola, venne nella buona grazia 116 27| interessanti. Ora, nella scuola non c’erano parentesi, non 117 27| senza esempio nella mia scuola. Nessuno fiatò. E io, eccitato 118 27| era la disciplina della scuola.~E avvenne un altro scandalo, 119 27| faccio il nome. Uscito dalla scuola dei Gesuiti, egli veniva 120 27| scrivere naturalmente.~La scuola era venuta a quel punto 121 27| quest’uno: piacere alla scuola; e erano la mia espansione, 122 27| Lavista, ch’era l’idolo della scuola.~Io dimagravo a vista d’ 123 27| solo e concentrato nella scuola, lontano da ogni umana compagnia, 124 27| a fare con un maestro di scuola! – disse lui con dispetto. – 125 27| e agli altri.~Intanto la scuola sentiva già gli effetti 126 27| e nelle mie letture di scuola facevo di gran salti. Volevo 127 27| accensibili come un zolfino.~La scuola tenne fermo; pure c’era 128 27| fino ai primi tempi della scuola del Puoti. Per lo piú le 129 27| piú addentro. Ma nella mia scuola era sorto il ticchio di 130 27| la prese con me, con la scuola, coi giornali, coi romantici 131 27| facevano plauso. La sua scuola aveva già messo buone radici 132 27| che beffeggiavano lui e la scuola; e queste erano miserie 133 28| libri circolavano nella scuola; se li prestavano, ne disputavano; 134 28| molte opinioni apprese nella scuola del Puoti, e ancora piú 135 28| Quando cominciò la mia scuola, mi capitarono le critiche 136 28| generalità non erano solo nella scuola antica o classica. Peggio 137 28| di Ettore, e commossi la scuola leggendo il famoso addio


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