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Francesco De Sanctis
La giovinezza

IntraText - Concordanze

ora

   Capitolo
1 1 | nonna. Non ricordo altro. Ed ora che mi sta innanzi con quella 2 3 | alle sei e mezzo; e quest’ora mi si era ficcata nel cerebro, 3 3 | Ippolito Certain, che a quell’ora stava disteso sul letto 4 3 | presso il balcone. Giunse l’ora. Io ero pallido come un 5 6 | quando zio ci diceva: “Ora bisogna cercarvi un maestro 6 7 | che ti chiudeva la bocca. Ora che ci penso, doveva avere 7 8 | osservazioni locali mi vengono ora in mente; ma in quel tempo 8 8 | giunto a casa, che tornasse l’ora del marchese Puoti.~Uso 9 8 | uscí a dire: “Ma insomma, ora debbo alzare la voce, ora 10 8 | ora debbo alzare la voce, ora no, debbo abbassarla; non 11 10| di nuove letture. Qualche ora del giorno si passava a 12 10| essere scritto, non sono ora un ignoto”. Mi feci animo. 13 10| sfregiando signori e signore. Ora alcuni giovanotti per far 14 10| E... cosa sarà di noi ora?” Stava presso a me un gendarme, 15 10| portando false notizie; ora era un prorompere di gioia, 16 10| un prorompere di gioia, ora un impallidire mortale; 17 11| eleganti. Parlai una buona mezz’ora, e il conte mi udiva attentamente, 18 12| dove solevo passare qualche ora, finita la lezione. A me 19 12| riguardi il bricconcello.~Un’ora piú tardi ero già in via 20 12| velocemente, per non perdere l’ora della diligenza. L’idea 21 12| Non giunsi in paese che a ora tarda, di notte. Entrai 22 12| come le volevo bene! E ora m’intenerisco che l’ho innanzi 23 13| io, babbo e famiglia mia. Ora che ci guardo, mi viene 24 13| che ce l’avevo con lui! Ora mi rimprovero di essere 25 14| marchese parlò una mezz’ora cosí a braccia, come gli 26 14| mano, che significava: “Ora potete andare”. Ma io non 27 14| carta per lui. “Alla buon’ora! Fatti dare dunque questa 28 15| berteggiavano, guardando me. Quell’ora fissata per la lezione mi 29 15| quando sentivano dire: “Ora veniamo alla grammatica”. 30 15| voce andava al cuore; quell’ora di lezione, già cosí lunga, 31 15| lettere”. Altro che mezz’ora! Io contavo i minuti, e 32 15| avvicinavano le undici, ora in cui solevo terminare 33 16| era una rabbia. “Amico, l’ora della lezione si avvicina”. “ 34 16| che mangiare, voleva fare ora per il pranzo. Io mutai 35 16| non lo misi alla porta? Ora mi viene questa idea; ma 36 16| cavato l’oriuolo, disse: “È ora di pranzo, buona lezione”; 37 16| lezione si faceva qualche ora prima di andare a scuola. 38 17| Capuano mi diceva: “Basta ora con le anticaglie, ne sai 39 17| e m’indicò un tale, che ora non ricordo, come un buon 40 17| spiegazione della regola ora nella derivazione da lingue 41 17| derivazione da lingue precedenti, ora nell’uso dei buoni scrittori, 42 17| uso dei buoni scrittori, e ora nell’uso vivo del popolo, 43 18| solo, e prendeva una buona ora, e non la finivo piú, e 44 18| cavato l’oriuolo, vedevo l’ora e facevo la faccia attonita, 45 18| letture come se le facessi ora, forte fu l’impressione.~ 46 19| ritirandomi, ch’era già ora tarda, veggo scendere dalle 47 19| stelle e dalle nuvole. Ma ora non mi veniva niente alla 48 20| francesi. Stavo qualche ora nel caffè del Gigante. Avevo 49 21| storia né di filosofia. Ora anche qui erano penetrate 50 22| Giovannino. “E dove sono ora?” Vengo in malinconia e 51 22| che ti vedo uscire a quest’ora e con questi calori. Bada, 52 22| frettoloso, ché mi pareva l’ora tarda, e feci, a quattro 53 22| come lei...” “Ah! eccoci ora col lei. Tu mi confondi 54 22| porrò in vostro luogo”. “Per ora, me ne contento”, disse 55 22| di gente, dissi: “Addio, ora possiamo dividerci”. “Già, 56 22| forza di fissarsi. Tornato a ora di pranzo, l’occhio corse 57 22| per domenica alla stessa ora e nello stesso luogo. Fui 58 22| tutte le domeniche, stessa ora e stesso luogo. Le passeggiate 59 22| in un sol tempo invade. ~Ora che ci penso, quello non 60 23| Napoli si chiama la contr’ora. Io era volto verso casi, 61 23| stato conte per un quarto d’ora, e fecero le grandi risa, 62 24| solevo dire: “Mi contento per ora”, mostrando loro un piú 63 24| questa cara parola mi ritorna ora sul labbro. Voi, giovani, 64 26| Che bella cosa una sola ora!”; disse Pisanelli, guardando 65 27| viva da cose interessanti. Ora, nella scuola non c’erano 66 27| spirito. Capitò all’ultim’ora don Tommaso, e al solito 67 27| matrimonio. Ripensandoci ora, veggo che fui ingiusto 68 28| astrazioni filosofiche. Ora io combattevo anche con 69 28| contenuto in sé o astratto; ora io considerava la sua vita


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