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Francesco De Sanctis
La giovinezza

IntraText - Concordanze

spesso

   Capitolo
1 1 | scanno, sul quale era seduta. Spesso pregava e diceva il rosario. 2 1 | uomo allegro e turbolento e spesso si mescolava coi fanciulli 3 1 | figlio d’un contadino. Andavo spesso a visitarlo, e sua mamma 4 2 | per filo e per segno, e spesso parola per parola. Un grande 5 2 | l’impressione delle cose. Spesso Giovannino intendeva meglio 6 2 | naturale al rêve. Stavo spesso a testa china e taciturno, 7 2 | apparecchi e di movimenti, e spesso questi sogni ad occhi aperti 8 3 | pianto.~In quel tempo ero spesso malato; fin d’allora ero 9 4 | vittorie scolastiche, dicevo spesso: lo saprà Genoviefa e le 10 5 | prestabilite, e conchiudeva spesso: “Niente è nell’intelletto 11 5 | badava poco, distratto e spesso seccato, e ci accomiatava 12 6 | del suo vestire. Parlavo spesso dei mio amore alla natura, 13 6 | veniva, cosí a casaccio, e spesso alla stessa persona dando 14 7 | lezioni erano conversazioni, spesso interrotte da grossi pugni 15 7 | principio religiosi, e ripeteva spesso: “Chi ha veduto l’anima 16 8 | studi grammaticali. Avevo spesso tra mano il Corticelli, 17 8 | pazienza, e l’interrompeva spesso. Una sera ch’egli faceva 18 9 | fatto piú curvo, e rompeva spesso in atti d’impazienza. Qualche 19 10| inesplorati. Zio Pietro ci parlava spesso del suo maestro Nicola d’ 20 10| me; mi veniva a trovare spesso; mi lusingava con lodi esagerate, 21 10| Pietro intascava tutto. Spesso mi mancava il necessario 22 10| mente indebolita e lacrimava spesso. Quando io fui tornato, 23 11| dalle sue labbra. Andavo spesso e volentieri con lui; mi 24 11| destavano ammirazione. Andavo spesso in casa sua, e mi ci sentivo 25 11| facilità di cui mi sono pentito spesso. Mi fece visita, e gli mostrai 26 12| continuavo a star con loro, e spesso uscivamo sul terrazzo, intrattenendoci 27 12| da loro, e ci andavo piú spesso, e le ore fuggivano in quelle 28 12| congiurate a farmi cascare. Spesso il cappello rimaneva imbrogliato 29 14| il re di quel camerone. Spesso vi andavo passeggiando in 30 14| mondo attraverso di Morra. Spesso diceva: “Bisogna mostrare 31 15| disordine, perché vedevo il male spesso dove non era, e castigavo 32 15| movere il cuore, saltando spesso i cancelli dell’“aureo Trecento”, 33 15| cosa rara in Napoli, dove spesso il caffè non è che una stanza 34 15| piú. Ma poi ci capitavo spesso; la natura era piú forte 35 15| avevo tale memoria, che spesso ripetevo punto per punto 36 16| strade mi dava la giravolta; spesso piú ripensavo e piú mi si 37 17| presunzione di quella età, spesso me ne prendevo gioco. Quelle 38 17| differenze tra le grammatiche, spesso in urto con la logica, e 39 18| applicazioni nel libro, ricorrendo spesso alla lavagna, perché mi 40 18| perché del loro collocamento. Spesso tiravo fuori il capo da 41 18| da capo a legger tutto, spesso aggiungendo altre postille; 42 19| Questo pareva a me, che spesso mi sono ingannato, supponendo 43 19| occhio; ero gracilissimo, spesso infreddato, e passavo i 44 19| gracilino com’ero, mi toccavo spesso il petto per paura della 45 19| malizia. Ella mi diceva spesso che i miei occhi erano amorosi, 46 20| del Carignano; ci narrava spesso del De Conciliis, gloria, 47 21| nel mio intelletto. Dicevo spesso ai giovani, ch’io dovevo 48 22| sinistra, dove fui cosí spesso a visitare zia Marianna, 49 22| era altrove. In Napoli c’è spesso un saettío di occhiate tra 50 22| soprapensiero. Tenevo gli occhi spesso verso il balconcino, spingendo 51 22| fantasticando, mi trovavo spesso alla finestra, al balcone, 52 22| diss’io: parola che poi spesso mi veniva sul labbro. E 53 22| virtuosa giovane andava spesso a fare una scampagnata coi 54 23| stile a singhiozzi, ch’era spesso una mutilazione; ma non 55 23| stile periodico, che portava spesso alla digressione o distrazione, 56 24| motteggiava con frizzi spesso volgari. Suo bersaglio era 57 24| gentilezza; e ricordatevi che spesso la bontà genera la sapienza 58 25| necessaria, come la serietà. Spesso l’intelletto si crede libero, 59 25| trovavo pesante e pedante, spesso piú acuto che vero. Della 60 25| endecasillabo, nel quale spesso ci è la risonanza di questo 61 26| sincerità del sentimento, e spesso non sono che declamazioni, 62 26| ispirazione del poeta era spesso letteraria, come nelle stesse 63 26| leggere, né libri adatti, e spesso tutto veniva da un’accanita 64 27| tribunale a far liti, il piú spesso per conto proprio. Passava 65 27| braccia lunghe, giocava spesso co’ gomiti, e mi dié una 66 27| Cava, dove il marchese era spesso invitato e festeggiato.


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