Capitolo
1 1 | scanno, sul quale era seduta. Spesso pregava e diceva il rosario.
2 1 | uomo allegro e turbolento e spesso si mescolava coi fanciulli
3 1 | figlio d’un contadino. Andavo spesso a visitarlo, e sua mamma
4 2 | per filo e per segno, e spesso parola per parola. Un grande
5 2 | l’impressione delle cose. Spesso Giovannino intendeva meglio
6 2 | naturale al rêve. Stavo spesso a testa china e taciturno,
7 2 | apparecchi e di movimenti, e spesso questi sogni ad occhi aperti
8 3 | pianto.~In quel tempo ero spesso malato; fin d’allora ero
9 4 | vittorie scolastiche, dicevo spesso: lo saprà Genoviefa e le
10 5 | prestabilite, e conchiudeva spesso: “Niente è nell’intelletto
11 5 | badava poco, distratto e spesso seccato, e ci accomiatava
12 6 | del suo vestire. Parlavo spesso dei mio amore alla natura,
13 6 | veniva, cosí a casaccio, e spesso alla stessa persona dando
14 7 | lezioni erano conversazioni, spesso interrotte da grossi pugni
15 7 | principio religiosi, e ripeteva spesso: “Chi ha veduto l’anima
16 8 | studi grammaticali. Avevo spesso tra mano il Corticelli,
17 8 | pazienza, e l’interrompeva spesso. Una sera ch’egli faceva
18 9 | fatto piú curvo, e rompeva spesso in atti d’impazienza. Qualche
19 10| inesplorati. Zio Pietro ci parlava spesso del suo maestro Nicola d’
20 10| me; mi veniva a trovare spesso; mi lusingava con lodi esagerate,
21 10| Pietro intascava tutto. Spesso mi mancava il necessario
22 10| mente indebolita e lacrimava spesso. Quando io fui tornato,
23 11| dalle sue labbra. Andavo spesso e volentieri con lui; mi
24 11| destavano ammirazione. Andavo spesso in casa sua, e mi ci sentivo
25 11| facilità di cui mi sono pentito spesso. Mi fece visita, e gli mostrai
26 12| continuavo a star con loro, e spesso uscivamo sul terrazzo, intrattenendoci
27 12| da loro, e ci andavo piú spesso, e le ore fuggivano in quelle
28 12| congiurate a farmi cascare. Spesso il cappello rimaneva imbrogliato
29 14| il re di quel camerone. Spesso vi andavo passeggiando in
30 14| mondo attraverso di Morra. Spesso diceva: “Bisogna mostrare
31 15| disordine, perché vedevo il male spesso dove non era, e castigavo
32 15| movere il cuore, saltando spesso i cancelli dell’“aureo Trecento”,
33 15| cosa rara in Napoli, dove spesso il caffè non è che una stanza
34 15| piú. Ma poi ci capitavo spesso; la natura era piú forte
35 15| avevo tale memoria, che spesso ripetevo punto per punto
36 16| strade mi dava la giravolta; spesso piú ripensavo e piú mi si
37 17| presunzione di quella età, spesso me ne prendevo gioco. Quelle
38 17| differenze tra le grammatiche, spesso in urto con la logica, e
39 18| applicazioni nel libro, ricorrendo spesso alla lavagna, perché mi
40 18| perché del loro collocamento. Spesso tiravo fuori il capo da
41 18| da capo a legger tutto, spesso aggiungendo altre postille;
42 19| Questo pareva a me, che spesso mi sono ingannato, supponendo
43 19| occhio; ero gracilissimo, spesso infreddato, e passavo i
44 19| gracilino com’ero, mi toccavo spesso il petto per paura della
45 19| malizia. Ella mi diceva spesso che i miei occhi erano amorosi,
46 20| del Carignano; ci narrava spesso del De Conciliis, gloria,
47 21| nel mio intelletto. Dicevo spesso ai giovani, ch’io dovevo
48 22| sinistra, dove fui cosí spesso a visitare zia Marianna,
49 22| era altrove. In Napoli c’è spesso un saettío di occhiate tra
50 22| soprapensiero. Tenevo gli occhi spesso verso il balconcino, spingendo
51 22| fantasticando, mi trovavo spesso alla finestra, al balcone,
52 22| diss’io: parola che poi spesso mi veniva sul labbro. E
53 22| virtuosa giovane andava spesso a fare una scampagnata coi
54 23| stile a singhiozzi, ch’era spesso una mutilazione; ma non
55 23| stile periodico, che portava spesso alla digressione o distrazione,
56 24| motteggiava con frizzi spesso volgari. Suo bersaglio era
57 24| gentilezza; e ricordatevi che spesso la bontà genera la sapienza
58 25| necessaria, come la serietà. Spesso l’intelletto si crede libero,
59 25| trovavo pesante e pedante, spesso piú acuto che vero. Della
60 25| endecasillabo, nel quale spesso ci è la risonanza di questo
61 26| sincerità del sentimento, e spesso non sono che declamazioni,
62 26| ispirazione del poeta era spesso letteraria, come nelle stesse
63 26| leggere, né libri adatti, e spesso tutto veniva da un’accanita
64 27| tribunale a far liti, il piú spesso per conto proprio. Passava
65 27| braccia lunghe, giocava spesso co’ gomiti, e mi dié una
66 27| Cava, dove il marchese era spesso invitato e festeggiato.
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