Capitolo
1 5 | erano trascurate, e anche la lingua nazionale. Nondimeno un
2 5 | che gridò: “Sonetto in lingua napoletana”. La brevità
3 8 | Nelle sue annotazioni di lingua e di grammatica ai Fatti
4 8 | consultava nelle cose della lingua e della grammatica, come
5 8 | sempre avendo l’occhio alla lingua. Il Gelli, il Giambullari,
6 11| pubblicazione di alcuni testi di lingua piú a lui cari, come i Fatti
7 11| Santi Padri. Questi studi di lingua s’erano già divulgati nelle
8 11| cose letterarie; quella lingua ferrea di Vico gli piaceva
9 11| lodò brevemente la sua lingua e i suoi versi. Quando venne
10 11| cioè a dire lo stile e la lingua. Quest’ordine m’era fitto
11 11| tra parecchi errori di lingua, un onde con l’infinito.
12 11| verbo. “Nelle cose della lingua, – disse, – si vuole andare
13 12| faccia, e mi si scioglieva la lingua, io ingenuo al par di loro.
14 14| rimetteva a me per gli studi di lingua e di grammatica, e in poco
15 14| sulla grammatica e sulla lingua. Il marchese mi faceva animo
16 16| occhi e mi si scioglieva la lingua, quella sala mi appariva
17 17| i Dialoghi della volgar lingua di Pietro Bembo, durando
18 17| riguardava le origini della lingua e delle forme grammaticali,
19 17| eterne sull’origine della lingua toscana o italiana mi annoiavano
20 17| marchese, mi si scioglieva la lingua, e mi abbandonavo sfrenatamente
21 17| che erano studiosi della lingua, copiosi di regole e di
22 18| minuteria era nelle cose della lingua. Dopo di avere analizzato
23 18| erudizione, attinta ai testi di lingua, di ciascuna parola dicevo
24 18| avvertenze grammaticali o di lingua, e che era bene che tutti
25 18| applicazioni nelle cose della lingua e della grammatica. Quello
26 19| non mi veniva niente alla lingua, e stavo le ore intere a
27 20| nuovo. Feci un corso sulla lingua.~Intanto non avevo intermessa
28 20| esempio ero tutto grammatica e lingua; Enrico era tutto nello
29 21| Capitolo ventunesimo~COSE DI LINGUA~In quest’anno feci un corso
30 21| anno feci un corso sulla lingua. Non c’era un concetto chiaro
31 21| di cosa dovess’essere una lingua. Alcune parti erano nella
32 21| familiari gli studi sulla lingua dei Perticari, del Monti,
33 21| arbitro delle cose della lingua l’uso dei buoni scrittori,
34 21| c’era esempio, e che la lingua non era un corpo morto che
35 21| fonte viva e fresca di buona lingua, specialmente per ciò che
36 21| che potesse entrare nella lingua comune quanto nei dialetti
37 21| andamento con quella. La lingua comune era per me come l’
38 21| dicevo, – e purghiamo la lingua da questa infezione straniera,
39 21| quando venivo all’uso della lingua, e a quello che diceasi
40 21| della grammatica e della lingua, e si riusciva a opinioni
41 21| sul modo di arricchir la lingua senza corromperla, dove
42 21| puristi pretendevano che la lingua fosse già ricca, anzi troppo
43 21| diceva, di arricchire la lingua; la nostra lingua è copiosissima
44 21| arricchire la lingua; la nostra lingua è copiosissima piú che ogni
45 21| smettere il mio corso sulla lingua? Questo ci vorría; i giovani
46 21| tal modo di considerare la lingua era tutt’una rivoluzione,
47 21| portata. A questo modo la lingua, come la grammatica, aveva
48 21| lezioni, che furono sulla lingua del Trecento. Feci una storia
49 21| pregi e i difetti di quella lingua, navigando cosí destramente
50 22| progresso; non si stava piú alla lingua e alla grammatica; si guardava
51 23| per la grammatica e per la lingua, cosí feci per lo stile.
52 23| stessa base, grammatica, lingua e stile.~Ma la cosa non
53 24| era piú quistione solo di lingua e di stile: i giovani si
54 25| forme grammaticali, con la lingua e con lo stile. Mi fermai
55 25| popolarità. A quel modo che la lingua, arricchendosi, va sempre
56 27| laborioso, pratico della lingua, e per la natura della sua
57 27| uno stile castigato e in lingua assai forbita, di che il
58 27| giornali imbarbarivano la lingua, sviavano da’ forti studi
59 27| perché se quello vizia la lingua, questo rode come un tarlo
60 27| leggende e novelle in pura lingua e in terso stile, ma non
61 28| particolari dello stile e della lingua; e dicevano ch’era un altro,
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