Capitolo
1 1 | Pietro Donato che era il maestro e c’insegnava a declinare
2 2 | tocco delle dita; ma il maestro di musica era Giovannino.
3 3 | stanza appresso stava un maestro di disegno, certo Ippolito
4 3 | non si sentiva un et. Il maestro, uso a pazienza, sentito
5 5 | ch’erano sempre quelle del maestro, e guardavo d’alto in basso
6 5 | demonstrandum. Per nascondere al maestro la mia confusione, mi mangiavo
7 5 | correndo a precipizio. Il maestro ci badava poco, distratto
8 5 | so s’era colpa mia o del maestro; certo è che di quegli studi
9 5 | colpa del metodo? E poi il maestro aveva troppa fretta, e non
10 5 | Ippolito Certain, quel tal maestro di disegno che abitava con
11 6 | pure nel canto sotto un tal maestro Cinque, ma la voce non usciva
12 6 | Ora bisogna cercarvi un maestro di legge”. Si batteva già
13 7 | regole e di fatti, di cui il maestro non diceva le ragioni. Non
14 7 | un tal piglio freddo di maestro che mi facesse un incoraggiamento.
15 8 | Non voleva esser detto maestro, né che il suo studio si
16 9 | bel giorno congedarono un maestro, e messero me a insegnare
17 9 | vecchi anni. Cosí cominciai maestro di Storia Sacra.~Egli ne
18 10| ci parlava spesso del suo maestro Nicola d’Andria e di Cotugno
19 10| trovavano puntualmente il maestro Cinque, un bassotto sbarbato
20 10| calligrafia”. Io mi feci venire un maestro, e cominciai a tirare aste
21 11| nel latino. Cosí mi trovai maestro del Fernandez e di un tal
22 11| nelle quali il linguaggio di maestro era mescolato con l’accento
23 11| musica che ci rapiva tutti, maestro e discepoli. Il Boccaccio
24 12| piaceva quel fare dottorale di maestro; anzi mi ci seccavo e me
25 12| qualcuno mi diceva: “Signor maestro”, quella parola mi sonava
26 12| si lasciava mai chiamar maestro. In quel tempo gl’insegnanti
27 12| musica o di ballo. Quel maestro perciò garbava poco alla
28 12| Pasqualino mi diceva: “Signor maestro”, e faceva atto di volermi
29 12| piú vergogna di fare il maestro, e prendevo il tono della
30 12| anticipata. A poco a poco il maestro scomparve e rimase l’amico.
31 13| perché non io pure? Poi, quel maestro di scuola mi sonava cosa
32 14| era nato professore. Il maestro di scuola si dirugginí ai
33 14| le professioni quella di maestro aveva meno di servile, anzi
34 15| aiutante mi disse: “Signor maestro”, appena con un cenno di
35 15| successore. Questa differenza tra maestro e professore non era solo
36 15| di monsignor Sauchelli, maestro come me, e di lettere come
37 15| lasciò dire che il vero maestro dee far le chiose al libro.
38 15| sua maniera non so che di maestro di scuola, un voler spiegar
39 16| comunione spirituale tra maestro e discepoli; e quell’aria
40 21| per sentimento e dovere di maestro. Io era un maestro nato,
41 21| dovere di maestro. Io era un maestro nato, e quando vedevo nella
42 21| collaborazione, nella quale giovani e maestro entravano in comunione di
43 22| diceva: “Già si sa, il signor maestro non poteva pensare a me”.
44 22| letterone”. “Diavolo! un maestro tuo pari uscirsene con quel
45 22| confondi la grammatica, signor maestro!” Io mi feci rosso come
46 22| Talora io facevo il signor maestro, non senza sua noia. C’erano
47 25| sapere; dopo alcuni anni il maestro diviene appena un discepolo.
48 25| maestri e degli studenti. “Il maestro, – dicevo io, – non dee
49 25| esagerando la dottrina del maestro, e pigliando per Vangelo
50 26| ricordando le lezioni del maestro Cinque. Non sapevo piú là
51 26| con quella sua aria di maestro che m’imponeva. Io non potei
52 27| che i migliori giudici del maestro sono i discepoli, sono come
53 27| Andate a fare con un maestro di scuola! – disse lui con
54 28| ricordando un detto del mio buon maestro Fazzini, dicevo “essere
55 28| ch’io mi sentivo sempre il maestro, sempre in contatto co’
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