Capitolo
1 1 | disse ella ridendo. Ed io mi feci tutto rosso, e mi rimisi
2 3 | piedi, orecchiando, e mi feci un segno di croce, come
3 3 | la cacciai subito, e mi feci un gran segno di croce,
4 6 | e mi empii di ciliege, e feci alle bocce o alle palle,
5 6 | rivivere. Dopo il pranzo feci la passeggiata per la via
6 8 | mano che al papa”. Io mi feci rosso. Egli rideva, e vedendomi
7 8 | asino senza educazione”. Io feci col petto indietro, come
8 9 | ripigliando l’antica usanza mi feci un gran segno di croce come
9 10| tua calligrafia”. Io mi feci venire un maestro, e cominciai
10 10| sono ora un ignoto”. Mi feci animo. E un dí ch’egli teneva
11 10| sfarzosamente addobbato. Mi feci largo a gomitate, imprecando
12 11| fresche, celate al marchese; e feci la tela, e notai i personaggi,
13 14| dedica al marchese Puoti. Feci la strada d’un fiato e non
14 14| Enrico. E cosí per ischerzo feci prima la faccia brutta,
15 14| Costantinopoli. Io ci fui, e feci un’anticamera di circa due
16 14| ne voglio piú sapere”. E feci il giuramento di Annibale,
17 14| principe con una sua lettera. Feci le scale trepido, pensando
18 15| volto scarno e pallido. Ma feci male il conto, perché ero
19 15| analisi logica, noiosissime, e feci l’analisi delle cose, a
20 15| nello scrivere, e io lo feci ben volentieri.~Cosí le
21 18| Governo della famiglia, e ci feci sopra le piú nuove e le
22 20| dare qualcosa di nuovo. Feci un corso sulla lingua.~Intanto
23 21| DI LINGUA~In quest’anno feci un corso sulla lingua. Non
24 21| di linguaggio. Una sera feci una lunga lezione sul modo
25 21| in casa del marchese. Io feci come il cantante che si
26 21| sulla lingua del Trecento. Feci una storia dei migliori
27 22| mi pareva l’ora tarda, e feci, a quattro a quattro, le
28 22| Tanto meglio”, dissi, e feci per tornare, pensando a
29 22| signor maestro!” Io mi feci rosso come uno scolarello
30 22| disse un po’ grossa. Io mi feci un po’ indietro, e con tuono
31 22| sulla mia scelta. Io gli feci mille scongiuri, che la
32 23| nei modi e nel vestire.~Feci un corso sullo stile. Intorno
33 23| grammatica e per la lingua, cosí feci per lo stile. Secondo che
34 24| Griselda del Boccaccio. Feci parecchie osservazioni piccanti,
35 24| prestavano orecchio. Io feci il volto severo, e citai
36 25| RETTORICA~In questo tempo feci lezioni sulla rettorica,
37 25| rime e poi alle strofe, e feci una breve storia del sonetto,
38 25| non m’ero spiegato bene. Feci dunque un’ultima lezione,
39 26| intrighi e di raccomandazioni, feci la scelta con tale dirittura,
40 26| studiato. Io per conclusione feci una lezione sulla Scienza
41 26| collaborare coi giovani, feci fare parecchie ricerche
42 26| poesia per tutti i secoli!” Feci notare che i sonetti buoni
43 26| concetto del Petrarca, e ciò feci a spese de’ suoi imitatori.
44 26| affinava il nostro gusto. Feci anche una curiosa ricerca.
45 26| della nostra lirica. Ci feci sopra una lezione che destò
46 26| spirito la fece lui, io feci la parte goffa. Il signor
47 26| insinuatagli dai suoi compagni. E feci una risposta risentita,
48 26| e spadroneggiava. Glielo feci capir bel bello; non se
49 27| Questo mi turbò assai. Feci vive lagnanze, dicendo con
50 27| rallegravano gli altri. Io feci il volto grave, e domandai
51 27| e voleva una correzione. Feci d’occhio a Francesco Corabi
52 27| magnificata. Io con buona grazia feci cader l’uso, e non si parlò
53 27| cercava pure il suo posto. Feci un grande sforzo, ché dovevo
54 28| nelle sue vicissitudini, feci una specie di quadro storico
55 28| stilista dell’antichità. Feci l’architettura della Divina
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