Capitolo
1 2 | come la governante di casa, talora mi dava un gran grido nell’
2 3 | dentro un odore d’ipecacuana. Talora, vista inutile l’azione
3 5 | note come un cancelliere; talora si sogguardavano. A me quel
4 5 | lezioni con infinito gusto, e talora non dormiva contando le
5 6 | compendiare e di postillare. Talora mi sentivo dolere il magro
6 6 | spirito. La sera s’andava talora a mangiare la pizza in certe
7 7 | troncava la parola in bocca. Talora, quando nel mondo mi vedevo
8 8 | da un giorno all’altro. Talora mi faceva il tiranno, e
9 10| tortura al mio spirito, e talora si movevano le mani come
10 10| e non sapevo perché, e talora dava la colpa a me, e mi
11 11| andavo per Capodimonte, e talora mi facevo una camminata
12 11| ero tutto dentro di me. Talora qualcuno piú ostinato mi
13 12| contraffatte dalla paura. Sentivo talora che facevo male, e sforzavo
14 12| se lo avevano a male, e talora ridevano del mio riso e
15 12| intrattenendoci in discorsi familiari. Talora facevo letture. La mia voce
16 12| voce tremava di commozione; talora nella declamazione si sentiva
17 12| imbrogliato tra le spine, e talora davo di fronte in qualche
18 13| Questi propositi si tenevano talora innanzi a me, che mi facevo
19 14| delle idee e di frasi, e talora acchiappando mosche e allargandomi
20 14| mi parevano inesauribili, talora non bastavano al vitto.
21 14| professor tutt’un pezzo”. Talora mi chiamava per celia uno
22 15| e quelli facevano coro. Talora il baccano era tale, che
23 15| stavano cheti come olio, e talora i piú curiosi davano sulla
24 16| alterigia ed era timidezza. Talora venivano alcuni dei piú
25 16| Sanctis? Pensa alla lezione”. Talora mi riscotevo, veggendo qualcuno
26 16| fumoso e pieno di ombre. Talora si avvicinava qualcuno e
27 17| fresche, e le piú lontane talora non mi apparivano piú che
28 18| il dizionario vivente”. Talora la lettura non era che di
29 18| le debite osservazioni, e talora tiravo in lungo, perché
30 19| aveva incurvato il dorso. Talora volevo leggere quello ch’
31 19| contadina, con la quale talora ci vedevamo sopra un terrazzino
32 20| Enrico era della compagnia. Talora l’andavano stuzzicando,
33 20| facevamo cerchio e coro. Talora stava in camera con le braccia
34 21| mi c’immergevo tanto, che talora finivo rauco, stanco, ma
35 22| esposizione, e si faceva guardare. Talora la guardavo per di sopra
36 22| ma non ne capivo nulla. Talora si tirava dentro, e alzava
37 22| tenevano il cervello a segno. Talora mi si presentava lei tra
38 22| dovunque fissavo l’occhio, e talora sulla cattedra, con quel
39 22| qualche sgrammaticatura. Talora io facevo il signor maestro,
40 22| recitavo brani di poesia, e talora anche versi miei:~Cara,
41 22| corretto e castigato; e talora diceva scherzando: “Gracilino
42 23| gran gusto alle lezioni. Talora disputava di rettorica;
43 24| sincerissimi e attentissimi, talora mi guardavano con un’aria
44 24| l’argomento richiedeva. Talora si rimaneva troppo sul generale
45 24| maggiori, e avveniva che talora in lavori a grandi pretensioni
46 24| non erano rettorica, anzi talora mi venivano di rimbalzo
47 26| lontani, gesticolando, vagando talora con gli occhi distratti,
48 27| mercoledí per la traduzione; talora anche il sabato, destinato
49 27| dimagravo a vista d’occhio; talora mi vagava il cervello, cercando
50 27| Cosí trovai un diversivo, e talora mi scaricava di don Tommaso,
51 27| Caterina, senza intenzione, e talora si disputava di storia greca
52 27| castelli di Spagna, che talora ci vengono in sogno. Qualcosa
53 28| avevo mai pensato sopra, e talora mi domandavo, maravigliato,
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