Capitolo
1 2 | gare vincevo sempre io; pure questa facilità di memoria
2 6 | giungevano alla mia anima. Pure l’età mi tirava al di fuori,
3 6 | a] ballare. Cominciammo pure lo studio del pianoforte,
4 6 | io fo le scale. Mi provai pure nel canto sotto un tal maestro
5 7 | in dubbio di me stesso. Pure, aguzzato l’ingegno dall’
6 8 | il Costabile. Egli faceva pure il bibliotecario, come Gaetano
7 8 | altro sapore che di frasi. Pure piacque infinitamente la
8 9 | cuore, e non osai andare; pure i piedi mi tiravano là.
9 9 | riconciliato con me stesso, pure non ben sicuro di aver fatto
10 10| pazientissimo, rotto alla fatica; pure quelle cinque classi prostravano
11 10| e tra percosse e pugni pure strepitavano e minacciavano.
12 10| io. “E sono di Morra io pure, – disse lui, – e ti voglio
13 11| mi veniva la chiacchiera. Pure quel suo contegno piú cortese
14 11| una grammatica, attendeva pure alla pubblicazione di alcuni
15 11| che fosse buona la poesia. Pure la mia coltura letteraria,
16 11| Giordani. Tra’ nostri citava pure il Baldacchini, il Dalbono,
17 11| venne alla memoria. Disse pure che quell’onde coll’infinito
18 12| dodicesimo~IL COLERA~E ci voleva pure il colera! Questo ignoto
19 13| Pietro. E se la pigliavano pure con me, che m’ero incocciato
20 13| il foro: e perché non io pure? Poi, quel maestro di scuola
21 15| alla grammatica”. Vedevo pure che la lettura li annoiava
22 15| sentire anche loro. Lasciai pure quei temi soliti di composizione
23 17| metteva mano ad altri lavori. Pure, fu tanto l’entusiasmo grammaticale
24 18| le lagrime e il liscio”. Pure, questo benedetto libro
25 19| dalle lezioni private. Metti pure il continuo travaglio della
26 19| anni passati; mancavano pure le allegre conversazioni
27 19| prendevano tutto il tempo; pure, in certi ritagli della
28 19| pensato ch’io fossi infermo; pure, quella scuola si portava
29 20| avevo di lui gli nocque. Pure, lo accompagnai con qualche
30 20| creava un furbo di tre cotte. Pure, dentro di me era sminuito
31 21| ricominciamo il corso?” C’era pure qualche sentore della scena
32 21| marchese mi diede un bravo. Pure io non ci misi malizia;
33 22| sua vociona”. “E conoscete pure zio Peppe?” fec’io, e la
34 23| che si dicevano poveri, pure era un bel numero che pagavano,
35 24| intimo di quella gioventú. Pure serbò tanta modestia, che
36 26| artista, non c’era l’uomo. Pure, nella sua canzone all’Italia
37 26| sul sentimento religioso. Pure, io tenni molto a rialzare
38 26| paterno aggiunse: “Ballate pure, ma in ogni cosa c’è modo”.
39 26| parevano inesauribili, ma pure quei danari del greco si
40 26| rimanemmo amici.~Cominciai pure a essere un po’ restío agl’
41 26| quella dissipazione, visto pure che molti oggetti sparivano
42 26| che non avevo visto mai. Pure, a forza di guardare, ci
43 27| anche Siniscalchi, e credo pure De Meis. Di questi, Fabbricatore
44 27| facciamo sapere al professore”. Pure c’era un’ombra. Non mi credevano
45 27| entrava, non ci capivo nulla. Pure, una cosa m’era rimasta,
46 27| era la lezione che cercava pure il suo posto. Feci un grande
47 27| nel genio e fare effetto; pure quei secoli non solleticavano
48 27| La scuola tenne fermo; pure c’era non so quale inquietudine,
49 27| Ildegonda e simili piagnistei.~Pure il marchese poteva andar
50 28| in quelle sottigliezze. Pure ressi alla fatica, e v’imparai
51 28| eccellente.~Queste tendenze erano pure nei miei scolari, e si può
52 28| concetto”.~Originali furono pure le mie lezioni sull’Orlando
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