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51 forme
51 là
51 spirito
50 cui
50 faccia
Francesco De Sanctis
La giovinezza

IntraText - Concordanze


   Capitolo
1 1 | sforzo da un lato e chiamava tutta l’attenzione dell’ 2 1 | Giovannino di qua, Giovannino di ”. Ed era la verità: quando 3 2 | oriente. Come andavo piú in , trovavo un labirinto, e 4 2 | concitazione di voce, come se di pendesse la mia vita o la 5 5 | quindicina di giorni. Di qua, di mi venivano immagini e frasi; 6 5 | si movevano in qua e in , come chi non trova posa. 7 6 | e abbacinati; uscivo di come uno scheletro, con 8 6 | batteva il core. Poco piú in vedemmo non so quali punti 9 6 | E ci menò in piazza, e dove si apre una scalinata 10 6 | ragnatele e di spaccature qua e . Non so che puzzo mi saliva 11 6 | incredulo, e ribatteva qua e , e io con maggior veemenza 12 8 | nome mi piacque, e posi il teatro del fatto. Dissi 13 9 | pure i piedi mi tiravano . Giunto alla chiesa del 14 11| Andavo occhieggiando qua e , ma con lo sguardo distratto, 15 12| accompagnarmi fino al cimitero, e c’inginocchiammo e pregammo. 16 14| FORTUNATI~Il secondo palazzo di dal quartiere dove erano 17 14| pavimento non mattonato. , entrando, alla dritta era 18 14| parte della mia esistenza. per la prima volta io mi 19 14| Filangieri, e gittavo di qua, di sguardi furtivi, per vedere, 20 14| dicemmo a due, e fummo dove quel bravomo ci attendeva. “ 21 14| Augusto e Checchino. Giunsi gioioso, e narrai la mia 22 15| miei alunni. Scendendo di , mi andavo a chiudere nel 23 15| ghiotto. Ma ciò che mi tirava erano i giornali francesi. 24 16| rubino la vista del cielo. , in una gran sala oscura, 25 17| si potesse andare al di della coltura classica; 26 17| per quegli autori, al di non c’era che buio. Dell’ 27 17| era per me ancora un di da venire. Quel “ragionato” 28 18| lettura non andai piú in del primo periodo del Governo 29 18| giovani me li trovassero. Di cavavo materia molto istruttiva 30 18| caldo, come se vivessi entro, e quella serietà, 31 19| volto di qua e mi volto di , gli abiti non li trovo. 32 19| che ammiccava di qua e di le ragazze, e, vedendomi, 33 19| esaltato in me stesso; regnava il cervello, e il 34 21| allargai il numero di questi di dai confini voluti dalla 35 21| pensai io, e salutai. ero discepolo tra discepoli, 36 21| menando sferzate di qua e di . Il mio studio era volto 37 22| convento dei Pasqualini, dov’ero solito rimettermi 38 22| stessa canzone, e sentivo di dentro venire una voce che 39 22| di pranzo, l’occhio corse ; ma quella casa già piena 40 22| Cronaca, pigliando di qua e di , frizzando, motteggiando 41 22| star solo. Andavo qua e nelle stanze, e i punti 42 22| quella contemplazione. “Vedi , – disse lei, – quella stella 43 22| svegli. Menami piuttosto di ”. “Ma di là è la cucina”. “ 44 22| piuttosto di là”. “Ma di è la cucina”. “E sia”, disse 45 24| frutto. Ciascuno mirava dove splendevano gli astri 46 25| la verità è nel pozzo, e nel profondo bisogna ficcar 47 26| astrazioni, può cavarlo di e contemplarlo nella sua 48 26| ci demmo la posta al di della Grotta di Pozzuoli. 49 26| maestro Cinque. Non sapevo piú del walzer tedesco; le chiamate 50 26| compagnia scelta e allegra. rividi il Pisanelli, mio 51 27| cercando con gli occhi qua e , senza uno scopo chiaro


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