Capitolo
1 1 | sforzo da un lato e chiamava là tutta l’attenzione dell’
2 1 | Giovannino di qua, Giovannino di là”. Ed era la verità: quando
3 2 | oriente. Come andavo piú in là, trovavo un labirinto, e
4 2 | concitazione di voce, come se di là pendesse la mia vita o la
5 5 | quindicina di giorni. Di qua, di là mi venivano immagini e frasi;
6 5 | si movevano in qua e in là, come chi non trova posa.
7 6 | e abbacinati; uscivo di là come uno scheletro, con
8 6 | batteva il core. Poco piú in là vedemmo non so quali punti
9 6 | E ci menò in piazza, e là dove si apre una scalinata
10 6 | ragnatele e di spaccature qua e là. Non so che puzzo mi saliva
11 6 | incredulo, e ribatteva qua e là, e io con maggior veemenza
12 8 | nome mi piacque, e posi là il teatro del fatto. Dissi
13 9 | pure i piedi mi tiravano là. Giunto alla chiesa del
14 11| Andavo occhieggiando qua e là, ma con lo sguardo distratto,
15 12| accompagnarmi fino al cimitero, e là c’inginocchiammo e pregammo.
16 14| FORTUNATI~Il secondo palazzo di là dal quartiere dove erano
17 14| pavimento non mattonato. Là, entrando, alla dritta era
18 14| parte della mia esistenza. Là per la prima volta io mi
19 14| Filangieri, e gittavo di qua, di là sguardi furtivi, per vedere,
20 14| dicemmo a due, e fummo là dove quel brav’omo ci attendeva. “
21 14| Augusto e Checchino. Giunsi là gioioso, e narrai la mia
22 15| miei alunni. Scendendo di là, mi andavo a chiudere nel
23 15| ghiotto. Ma ciò che mi tirava là erano i giornali francesi.
24 16| rubino la vista del cielo. Là, in una gran sala oscura,
25 17| si potesse andare al di là della coltura classica;
26 17| per quegli autori, al di là non c’era che buio. Dell’
27 17| era per me ancora un di là da venire. Quel “ragionato”
28 18| lettura non andai piú in là del primo periodo del Governo
29 18| giovani me li trovassero. Di là cavavo materia molto istruttiva
30 18| caldo, come se vivessi là entro, e quella serietà,
31 19| volto di qua e mi volto di là, gli abiti non li trovo.
32 19| che ammiccava di qua e di là le ragazze, e, vedendomi,
33 19| esaltato in me stesso; là regnava il cervello, e il
34 21| allargai il numero di questi di là dai confini voluti dalla
35 21| pensai io, e salutai. Là ero discepolo tra discepoli,
36 21| menando sferzate di qua e di là. Il mio studio era volto
37 22| convento dei Pasqualini, là dov’ero solito rimettermi
38 22| stessa canzone, e sentivo di là dentro venire una voce che
39 22| di pranzo, l’occhio corse là; ma quella casa già piena
40 22| Cronaca, pigliando di qua e di là, frizzando, motteggiando
41 22| star solo. Andavo qua e là nelle stanze, e i punti
42 22| quella contemplazione. “Vedi là, – disse lei, – quella stella
43 22| svegli. Menami piuttosto di là”. “Ma di là è la cucina”. “
44 22| piuttosto di là”. “Ma di là è la cucina”. “E sia”, disse
45 24| frutto. Ciascuno mirava là dove splendevano gli astri
46 25| la verità è nel pozzo, e là nel profondo bisogna ficcar
47 26| astrazioni, può cavarlo di là e contemplarlo nella sua
48 26| ci demmo la posta al di là della Grotta di Pozzuoli.
49 26| maestro Cinque. Non sapevo piú là del walzer tedesco; le chiamate
50 26| compagnia scelta e allegra. Là rividi il Pisanelli, mio
51 27| cercando con gli occhi qua e là, senza uno scopo chiaro
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