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46
Francesco De Sanctis
La giovinezza

IntraText - Concordanze

sera

   Capitolo
1 2 | o la mia morte.~Qualche sera zio era solito di condurci 2 2 | sé e mantenerti lui”. Una sera dunque andammo a quel caffè. 3 3 | e di umore allegro. La sera si ritirava in casa sua, 4 3 | che mi parve una spada. La sera ci fu gran chiasso; la mi 5 4 | cosí cara cosa.~Un verso sera accompagnavo all’uscio un 6 6 | infondeva sangue e spirito. La sera s’andava talora a mangiare 7 6 | dando del tu e del lei.~La sera ci fu gran pranzo, coi soliti 8 6 | Pater e molte Ave.~Verso la sera, fatte molte visite, ci 9 7 | punzecchiava e mi provocava. Una sera si vantava gran repubblicano; 10 7 | dubbia la vittoria. Un’altra sera si accese la disputa intorno 11 8 | numero di giovani, che la sera venivano ivi a prender lezione. 12 8 | e molto risi con lui.~La sera, con viva curiosità, andammo. 13 8 | loquace e presuntuoso, e la sera e la mattina faceva sempre 14 8 | un grande progresso.~Una sera il marchese volle si scrivesse 15 8 | interrompeva spesso. Una sera ch’egli faceva la lettura, 16 9 | volesse piú quel bene. Una sera, mentre io gli facevo le 17 10| di fatti guerreschi, la sera leggevo come un romanzo 18 10| sulle mie spalle curve. La sera andavo sempre alla scuola 19 10| marchese. A farla breve, verso sera che s’era fatto scuro, venne 20 11| mancavo alle mie lezioni la sera; ci andavo regolarmente 21 11| nulla del Poliziano; una sera furono lette alcune delle 22 11| suoi contemporanei. Una sera, non so come, gli tornò 23 11| appresso dove ch’io fossi. Una sera mi sentivo cosí tristo, 24 11| veniva dal marchese. Una sera egli ci annunziò una visita 25 12| risolsi di andar via. La sera fui dal duca. Erano già 26 12| caro di sapere che quella sera non c’era lezione, e quel 27 15| ciò che mi pungeva.~La sera, caduto dalle nubi dorate 28 16| cui si fa notte innanzi sera”. ~Il mio disprezzo dei 29 19| Tornai costernato. Passai la sera in casa Isernia, e mi sfogai 30 19| Collegio militare; verso sera andavo a scuola; gl’intervalli 31 21| pensiero e di linguaggio. Una sera feci una lunga lezione sul 32 22| passate per il capo, ma quella sera le condensai, le colorii, 33 22| Storia della letteratura. A sera tarda zio Peppe mi disse: “ 34 22| fomentava il desiderio. La sera del mercoledí uscii soletto; 35 22| anche alla tessitura.~Una sera capitò a leggere un suo 36 22| tra gli applausi. Quella sera fu una festa.~La domenica 37 22| Zio Peppe non vuole”. Una sera, erano tre ore di notte. 38 22| Fece un po’ la ritrosa. Una sera ci fui, e l’incanto finí. 39 23| bigliettini, senza aprirli. Una sera si fe’ trovare giú al suo 40 23| tutti gli volevano bene. Una sera che la lezione era finita, 41 24| suscitava le approvazioni.~Una sera la scuola era molto animata. 42 25| insuccesso, e passai la sera con quel chiodo nel cervello. 43 26| Vomero e per Antignano. La sera mi recavo a una villa vicina, 44 26| guardare, ci capii un poco. Una sera si giocava il mediatore, 45 27| desta la curiosità. Una, sera, cominciata già la lezione, 46 27| sopra i suoi feudi. E una sera mi messe sotto il naso quella 47 27| conclusi nulla di nulla. La sera fui dalla Caterina per abito 48 27| solletico alla curiosità. Una sera lessi la lettera che sta


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