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Francesco De Sanctis
La giovinezza

IntraText - Concordanze


   Capitolo
1 1 | voleva scappare. Non c’era che non si facesse qualche 2 1 | tenne seco due mesi. Nei festivi ella ci menava a 3 1 | pregando accanto a lei. Un volsi un po’ la mia testolina 4 3 | mangiai la mia parte.~Venne il appresso, e Rachele non 5 4 | dipingevo e cosí cara cosa.~Un verso sera accompagnavo 6 5 | studi filosofici. Era il onomastico dell’abate. Per 7 6 | altri piatti di rito. Il appresso visitai tutti i 8 6 | andai poco rabbonito.~Il appresso facemmo un’uscita 9 8 | stimavo infallibile, quando un il proto della stamperia 10 8 | prefazioni e lettere. Un avevo scritto su d’una busta 11 8 | fredda e dura. Da quel Meledandri perdette autorità. 12 9 | timori e speranze. Venne il . Si fecero gli scritti; 13 9 | tornare colà a sentir messa il appresso. Continuando il 14 9 | che dovevo sentir messa il appresso, e raumiliato e 15 10| sulle mie povere piastre. Un mi raccontò che aveva parlato 16 10| la restituzione fra pochi , e facendomi balenare sempre 17 10| sa la sua casa. Ecco un venire un suo zio, credo 18 10| ignoto”. Mi feci animo. E un ch’egli teneva udienza, 19 11| brutale sulla giustizia. Un scendevo per la via di San 20 11| suoi versi. Quando venne il , grande era l’aspettazione. 21 12| volevano affumicare. Pochi appresso mi giunse notizia 22 13| preso, e stava tutto il taciturno. Teneva corrispondenza 23 14| e rubicondo. Dopo pochi prendemmo confidenza, e 24 14| non bastavano al vitto. Un venne Enrico, mentre io 25 15| farle contro era peggio.~Il appresso andai prevenuto 26 16| preparavo per bene, e tutto il non facevo che pensare alla 27 17| e nuovi, io conciavo pel delle feste i cinquecentisti, 28 18| carico come un ciuco. Il appresso mi levavo di buon 29 18| occupazione di tutto il . Nel dimani andavo cosí 30 19| mal sottile, moriva pochi appresso di mal sottile. 31 19| facevano parecchi giuochi. Un giocavamo a chi alzasse 32 20| turchi, e mi pareva ogni scoppiasse la guerra. Ma 33 21| ultra-puristi o falsi puristi.~Il appresso fui dal marchese, 34 22| creatura dei miei passati , e torno lentamente a casa, 35 22| della mia dabbenaggine.~Il appresso Zio Peppe era andato 36 22| fatto un po’ indietro.~Quel mangiai distratto. Zio Peppe 37 22| Cosí passò il dimani e il appresso. Quei balconcino 38 22| che rumore non c’era.~Il appresso fui in casa di 39 23| pel capo la lezione del appresso. Stavo per infilare 40 23| torniamo alla lezione!” Il appresso raccontai ai giovani 41 25| chiodo nel cervello. Il appresso, attendendo il 42 25| giornale della vita. Ciascun riandate la vostra giornata, 43 25| a vivere”.~Stetti alcuni , dicendo fra me: “Qualcuno 44 26| giorni. Quasi non v’era che, per un verso o per 45 26| sprofondato nelle mie lezioni. Un venne un feroce, come chiamavano 46 27| le guastavano, e per quel caddi in preda ai fantasmi,


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