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Francesco De Sanctis
La giovinezza

IntraText - Concordanze

diss

   Capitolo
1 1 | fai?” “Fo come quello”, diss’io, indicando il lazzarone. “ 2 2 | orecchie. “Che Cesare!” diss’io incapricciato e non sentivo 3 5 | giovanotto”. “Quindici giorni”, diss’io, alzando gli occhi stizzito. 4 5 | non a te”. “Anche a me”, diss’io. E e no, gli occhi 5 6 | se c’era Dio. “Sicuro, – diss’io; – ci può essere dubbio?” “ 6 6 | il prete!” “Che prete? – diss’io, – ci sono le prove”. “ 7 6 | stato nei sensi?” “Sicuro, – diss’io; – questa è la base della 8 6 | dunque, voi siete un ateo?, – diss’io con orrore. – Per voi 9 8 | Chi è il marchese Puoti?” diss’io a Costabile. “Insegna 10 10| Ma se non viene piú!” diss’io. E d’una in altra parola 11 10| quel signore; come non gli diss’io che lo zio era ammalato, 12 10| e maledetto carnevale! – diss’io. – Volevo andarmene tutto 13 10| paese ero. “Sono di Morra”, diss’io. “E sono di Morra io 14 10| signor De Sanctis?” “Ecco”, – diss’io. – “Lei può andar via”. “ 15 12| spirito”. “Vado a letto, – diss’io, – e dammi un buon bicchiere 16 12| mulattiere. “È pagato, – diss’io, e trassi di tasca un 17 12| che viene per davvero”, diss’io. Quelli mi guardavano 18 14| mangia”. “Il peggio è, – diss’io, – la nostra vergogna. 19 14| si fa?” “Faremo danari”, diss’io. E mi posi in giro. Che 20 14| parlari. “A proposito, – diss’egli, – io ti debbo ancora 21 14| Sanctis”. “Ma è uno sbaglio”, diss’io. “Ricamati d’oro non 22 14| attendeva. “Grazie, grazie”, diss’io con effusione. “Signurí ’ 23 14| effusione. “Signurí ’o rialo”, diss’egli, cavandosi il berretto. 24 14| era seguito. “È seguito, – diss’io, – che domani avrò tanti 25 15| come me. “Monsignore, – diss’io, – i vostri alunni sono 26 15| Grazie”. “Come si fa? – diss’io, – anch’io ho diritto 27 15| pagina. “Anche gli annunzi, – diss’io, – costui legge anche 28 22| non mi ricordo di te, – diss’io. – Ti ricordi tu quando 29 22| faccio i miei complimenti”, diss’io. Ed ella mi parlò dei 30 22| grammatica. “Bravo voi”, diss’io. “Voi! voi! sempre con 31 22| una prima rivelazione”, diss’io: parola che poi spesso 32 23| volta. “Ma dove andiamo?” Diss’io infine, rinnegata la 33 27| intendere”. “Niente, niente”, diss’io, piú confuso e piú rosso 34 27| cosa ti pare?” “Mi pare, – diss’io, facendo animo, – che


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