Capitolo
1 2 | disposte tutte nella stessa stanza, le prime due piú numerose
2 2 | andai difilato nell’ultima stanza con la testa piena. C’era
3 3 | ordinario in cucina, una stanza bene arieggiata e provvedeva
4 3 | raccogliemmo nell’ultima stanza indispettiti, e cominciammo
5 3 | soleva mettere nella grande stanza della scuola sopra una seggiola,
6 3 | copriva la faccia. Nella stanza appresso stava un maestro
7 3 | zitto aprii l’uscio della stanza, dove stava lo zio. Ma quel
8 3 | fiatò. Quando mi vidi nella stanza da letto, mi venne un riso
9 3 | Mi affaccio nell’ultima stanza, e quelle panelle, fumigavano
10 5 | abate ci ricevette nella stanza da scuola, e ci fece molte
11 5 | trovarmi in quella scuola. La stanza era molto piú lunga che
12 6 | D. Domenico nella prima stanza, già non erano che due stanze
13 6 | stanze in tutto. Era quella stanza di un bianco sporco, decorata
14 6 | boccali, e sgombrata la stanza, si rimase in pochi. E D.
15 7 | Via Porta Medina in una stanza piccola e sudicia, ed eravamo
16 8 | finestra inondava di luce la stanza. Come vedete, era una camera
17 14| quello m’impossessai d’una stanza. In un’altra s’installò
18 14| ridente, che mi sbuca da una stanza, con splendore di orologio
19 15| spesso il caffè non è che una stanza sola. Vi si beveva un caffè
20 19| occhi smarriti corsi nella stanza da letto per vestirmi e
21 20| in casa. Diedi una bella stanza da letto a zio Peppe, e
22 22| posi a passeggiare per la stanza della scuola, e cercava
23 22| che non compariva: quella stanza mi pareva allora disabitata.
24 24| Gli diedi la piú bella stanza e provvidi che il desinare
25 27| io distinguevo poco una stanza dall’altra, come poco una
26 27| dalle cloache, degna loro stanza”. Ciò che piú gli spiaceva
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