Capitolo
1 2 | tanto interesse per questi fatti e persone storiche, che
2 3 | non mi tira a indagare i fatti altrui; e quando sentiva
3 5 | presero la via del paese, fatti savii da quel duro esilio
4 5 | Giovannino; – gli applausi furono fatti a me, non a te”. “Anche
5 6 | avevo pochissimo gusto per i fatti materiali, e badavo piú
6 7 | congerie di regole e di fatti, di cui il maestro non diceva
7 8 | mattino per la correzione dei Fatti di Enea, ristampati e annotati
8 8 | lingua e di grammatica ai Fatti di Enea, soleva dire: “Cosa
9 10| Cortigiano, e vago sempre di fatti guerreschi, la sera leggevo
10 11| orecchio. Anche quel parlar dei fatti altrui, quel contare le
11 11| lingua piú a lui cari, come i Fatti di Enea, i Fioretti di San
12 11| erano connaturati con lui, fatti sua carne e suo sangue.
13 11| abbandono, gli dicevo tutti i fatti miei, come si fa a vecchio
14 13| Carlo, e che non badava ai fatti di casa, e che si mangiava
15 14| per lui. “Alla buon’ora! Fatti dare dunque questa carta”.
16 15| mia mente abborriva dai fatti singoli e dai metodi empirici,
17 17| confini della scienza tutti i fatti grammaticali. Non ammetteva
18 17| insegnassi grammatica a giovani fatti. “Ma c’è o non c’è una scienza
19 20| avea piena la bocca. Ma i fatti mi riuscirono di molto inferiori
20 20| equilibrare, diceva lui. Questi fatti avevano generato mali umori,
21 22| pietre muscose, come sedili fatti apposta per noi. “Fa caldo, –
22 24| si esalava nei motteggi fatti con certo garbo di giovane
23 25| di coscienza; scrivete i fatti, i pensieri, i sentimenti
24 26| Io non sapevo nulla dei fatti suoi, anzi neppure chi abitasse
25 28| fatica, e v’imparai molti fatti peregrini, grammaticali
26 28| vivo entusiasmo. I sunti, fatti da’ miei discepoli e rimastimi,
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