Capitolo
1 6 | Parlavo spesso dei mio amore alla natura, ai campi, ai
2 10| quando mi ripescò un tale D’Amore, e mi sorresse e mi tenne
3 10| sotto il braccio. Questo D’Amore era figlio d’un cantiniere,
4 10| intronavano la testa. D’Amore disse: “Non si può passare;
5 10| vento e tirai per l’abito D’Amore, dissi: “Andiamo via”. Saltavamo
6 10| tremavano negli occhi. Quel D’Amore aveva sparso ch’io poteva
7 17| delizia un giorno e mio amore. Perciò mi gettai con avidità
8 22| Quella è la stella del nostro amore. Vogliamo darle un nome?” “
9 22| penso, quello non era che un amore d’immaginazione. Non mi
10 22| immaginazione pareva un tempietto d’amore, mi fece turare il naso,
11 24| tutti uno spirito pieno d’amore, come direbbe Dante, il
12 25| è mestieri che abbia l’amore del vero, quell’amore che
13 25| l’amore del vero, quell’amore che è padre della fede.
14 25| ciascuno che si genera l’amore del vero, il desiderio della
15 26| altro sul concetto dell’amore platonico, un terzo sopra
16 26| la vantata canzone sull’amore, ma le deliziose strofe
17 26| fare una storia del suo amore, cercando la successione
18 26| nel canto Alla luna, in Amore e morte, nel Pensiero dominante.
19 27| Cosí, parlando del mio amore, finii col crederci anch’
20 27| Caterina, ma non era di quell’amore che ti trascina; e poi in
21 27| Quella profondità d’odio e d’amore, quella forza portata all’
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