Capitolo
1 1 | Napoli, teneva scuola di lettere e si chiamava Carlo; gli
2 2 | Sacerdote, che insegnava lettere latine e mi veniva zio dal
3 4 | piansi assai. Nelle mie lettere al babbo c’era sempre una
4 5 | piú spropositavo, e quelle lettere mi ballavano innanzi e si
5 8 | seco, dettando prefazioni e lettere. Un dí avevo scritto su
6 8 | eccellenza. Egli trovò che quelle lettere erano troppo sopra, e mi
7 8 | cosa significano queste tre lettere? significano: asino senza
8 9 | ch’io mi consacrassi alle lettere, e fin d’allora mi chiamava “
9 10| meglio. Posi loro in mano le lettere di Annibal Caro. Era una
10 10| studi, e che sapevo scriver lettere, e che avevo una calligrafia
11 11| miei scritti giovanili, lettere, novelle, racconti, descrizioni,
12 12| col mio dispetto.~Intanto lettere mi venivano da babbo, da
13 13| Zio Peppe mi scriveva lettere agrodolci, e che dovevo
14 14| avvocheria, i miei studi di lettere presero un nuovo sapore,
15 14| nome del re con tanto di lettere. “Sarà un passaporto”, dissi.
16 15| Sauchelli, maestro come me, e di lettere come me. “Monsignore, –
17 15| che stia lí compitando le lettere”. Altro che mezz’ora! Io
18 24| esempio vi mostri che delle lettere il primo frutto è gentilezza;
19 24| cimiteri, e non scriverete piú lettere di complimenti, di congratulazioni,
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