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Francesco De Sanctis
La giovinezza

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


1-attac | attec-chiam | chiar-deter | detta-figur | fil-incon | incor-mando | maneg-parte | parti-racca | racco-sbada | sbagl-sping | spino-valor | vania-zucch

     Capitolo
3520 5 | tirarci allo studio di ciascun particolare e faceva esperienze delicate; 3521 28| storia del mondo, e piú particolarmente italiana e fiorentina. Notai 3522 13| rivendicare il proprio. Partirono. Seppi che il povero zio 3523 6 | Cartesio, Spinosa, Malebranche, Pascal, libri divorati tutti e 3524 22| Giunto al convento dei Pasqualini, dov’ero solito rimettermi 3525 26| determinando le gradazioni e i passaggi.~In quel tempo la reazione 3526 14| tanto di lettere. “Sarà un passaporto”, dissi. Ma quando vidi 3527 26| potei con cuore tranquillo passar le vacanze sull’Arenella, 3528 8 | lezioni. Quelle due o tre ore passarono per me velocemente; e mi 3529 22| improvviso; piú volte mi erano passate per il capo, ma quella sera 3530 22| tarda zio Peppe mi disse: “Passeggiamo?” “Sono stanco”, risposi: 3531 27| quella eloquenza terribile di passioni indomite, smisurate, mi 3532 24| bello. La dignità non è cosa passiva, e non è cosa esteriore; 3533 12| grosso omone, di buonissima pasta, e mi soleva ricevere con 3534 2 | e l’autore di questo bel pasticcio ero io, e molti erano i 3535 26| nei cieli, quel Canto del pastore errante ci percoteva di 3536 12| chiacchiera con quei mulattieri, pastori e contadini, che trincavano, 3537 6 | piansi piansi, e dissi molti Pater e molte Ave.~Verso la sera, 3538 19| male, e gli facevo lunghe paternali. Ma vedendo le cose sempre 3539 27| ci disse parole dolci e paterne. Lo accompagnammo a casa, 3540 28| arte. Gli elementi etici e patetici che fanno di sé bella mostra 3541 11| affermativo, imperatorio, non pativa contraddizioni. Se alcuno 3542 27| sarebbe spettato un ricco patrimonio. Quando io venivo in malinconia, 3543 28| il marito, il padre e il patriota.~Di Virgilio lessi il sogno 3544 20| bocca. Già alcuni nomi di patrioti reduci dall’esilio si mormoravano 3545 26| ma idolatri. Le canzoni patriottiche ci parevano miracoli di 3546 11| morale e una caldezza di patriottismo, che mi destavano ammirazione. 3547 14| familiarità insolente dei giovani patrizi ineducati, presa la mano 3548 11| Eletti”, giovane di famiglia patrizia, di una educazione squisita, 3549 11| era in lui anima fiera di patrizio. Lo studio dell’antichità 3550 14| mia scuola sotto il suo patronato.~Un lunedí andavamo, il 3551 10| preso tutto. Si venne a patti. Il custode farebbe la nota; 3552 14| tetto non incartato e col pavimento non mattonato. , entrando, 3553 24| moltitudine. Era già venuto Carlo Pavone, giovane bonario e affezionato, 3554 27| di molto effetto, tutto pavoneggiandosi; e piú prendeva il tuono 3555 15| mutata; quei giovinetti si pavoneggiavano e facevano la scuola agli 3556 10| a correggere errori. Ero pazientissimo, rotto alla fatica; pure 3557 14| saremmo messi a ballare, cosí pazza allegrezza c’invase. Annarella, 3558 15| Débats”; c’erano anche, penegozianti inglesi, il “ 3559 12| Ed era un motto vero. Io peccavo per eccesso, volendo accentuare 3560 28| Lascio le piú dozzinali e pedantesche, che si connettono ai primi 3561 12| via del cimitero, e della peggior natura, un vero colera fulminante; 3562 28| pareva a me una esagerazione peggiore, perché, se quelli guardavano 3563 12| grosse mani, come per dare un pegno di fratellanza.~A quel tempo 3564 3 | bel napoletano. Aveva la pelle bianchissima e rosea; florida 3565 26| quelle lezioni con un pio pellegrinaggio alla tomba di Giacomo Leopardi. 3566 23| era nel larghetto di San Pellegrino a San Paolo. Mi parve la 3567 7 | capo un grosso berretto di pelo, e abito e camicia erano 3568 2 | concitazione di voce, come se di pendesse la mia vita o la mia morte.~ 3569 11| mi sentivo soggiogato, e pendevo dalle sue labbra. Andavo 3570 20| esilio, tramezzando le sue pene e i suoi sdegni con aneddoti 3571 26| L’intelletto come tarlo penetra nella fantasia; ma nei grandi 3572 12| letticciuolo, negl’intimi penetrali della memoria ritrovavo 3573 21| filosofia. Ora anche qui erano penetrate la scienza, la storia, l’ 3574 5 | secolo decimottavo era pur penetrato tra quelle tenebre teologiche, 3575 12| invocazioni e le preghiere e le penitenze; ma la paura del contagio 3576 14| volersi riconciliare coi pennaruli. Le nomine di Mazzetti, 3577 17| farmi bello delle altrui penne mi è mai entrato in capo. 3578 3 | compagni cosí brutto che pensarono non fossi riuscito; quand’ 3579 8 | io me ne accorgessi o ci pensassi, mi trovai il segretario 3580 16| Volgete le spalle e non ci pensate piú, e non mi fate la faccia 3581 20| ristretta. I piú non ci pensavano e badavano ai casi loro, 3582 21| composizione”.~Andai via pensieroso. Lettura e composizione 3583 14| visita ufficiale. Subito pensò a me, e mi mandò al principe 3584 9 | voi altri Santi?” Poi mi pentii di quell’atto di superbia, 3585 11| facilità di cui mi sono pentito spesso. Mi fece visita, 3586 10| usciva tutto di bocca; poi mi pentivo, e mi promettevo maggior 3587 3 | pane nuovo in una cesta che penzolava a una fune presso il balcone. 3588 20| gioventú. Già si nominavano Pepe, Carascosa, Colletta. Quando 3589 2 | fuoco, il naso pareva un peperone ardente, schizzavano gli 3590 12| nero, formaggio piccante, peperoni gialli e una caraffa di 3591 12| un fantasma, e tirai da Peppangelo, il celebre locandiere a 3592 26| Canto del pastore errante ci percoteva di stupore. Una sola poesia 3593 4 | ammutire secondo la materia, mi percotevano e mi commovevano. Quando 3594 17| uomo sincero e modesto non perde mai prestigio. C’era in 3595 26| giornata, e tanto per non perder l’uso, facevo lezioni alla 3596 12| piedi velocemente, per non perdere l’ora della diligenza. L’ 3597 5 | Lamettrie. Prima leggevo a perdita di fiato; poi visto che 3598 21| le mie temerità mi erano perdonate volentieri, e io mi applaudivo 3599 2 | pronti e risoluti, e mi perdonavano tutto, mi accarezzavano 3600 19| abbracciata. Consalvo me lo perdoni.~ ~ ~ 3601 17| saputo dei miei studi, mi perdonò, a patto che non valicassi 3602 8 | e di poesie, e mi gittai perdutamente tra gli scrittori dell’aureo 3603 28| e v’imparai molti fatti peregrini, grammaticali e poetici. 3604 28| poema, come tessitura, è perfetto, e l’ottava, se non ha l’ 3605 27| ancora la sua scuola di perfezionamento, ma nella sola domenica. 3606 28| primi anni e modello di perfezione agli occhi miei. Basti dire 3607 7 | stesso fatto accorto del pericolo, toglieva il suo favore 3608 26| piene di cose. Critica pericolosa; ma ci riuscivo, perché, 3609 21| ripieni, le riempiture, le perifrasi, le circonlocuzioni, le 3610 8 | sostenuto, solenne, copioso. I periodetti il marchese non poteva digerirli; 3611 23| volevo neppure lo stile periodico, che portava spesso alla 3612 27| amplificazioni, fermandosi dopo certi periodoni, che gli parevano magnifici 3613 26| uso, facevo lezioni alla peripatetica, per il Vomero e per Antignano. 3614 25| era un fabbro piú o meno perito, non un artista. Venni alle 3615 12| Io lo pregai a volermi permettere che prendessi commiato dal 3616 20| Giuseppe Poerio, reduce, perorò la sua prima causa, una 3617 28| poco resistente, visse in perpetua lotta tra questi elementi 3618 27| c’è un semenzaio di liti perpetue, che non ne vedranno la 3619 17| fieramente. Quel pullulare perpetuo di regole e di eccezioni 3620 20| la voce anche per via. Le persecuzioni politiche e il lungo esilio 3621 24| dignità la menzogna, ch’io perseguitava cosí nello scrivere come 3622 28| di allegorie e di fini personali. Notai che la grandezza 3623 20| per forza fare di lui la personificazione della guerra, con quelle 3624 22| Lei stava seria, ma non mi persuadeva: c’era in quella serietà 3625 18| a grandi tratti, non si persuadevano come foss’io quel medesimo 3626 23| partito zio Peppe. Infine si persuase, e non la vidi piú.~La nuova 3627 15| alla mutua correzione. Mi persuasi che quello resta chiaro 3628 8 | in gran parte nella mia persuasione. E lasciai studi di filosofia 3629 5 | parlare era brillante e persuasivo e ci bevevamo tutto. Io 3630 19| vedendo che stavo non persuaso, aggiunse: “Dimmi, leggeresti 3631 24| elevata, alla quale non pervenivano i rumori della vita comune. 3632 25| nuova. Temevo di errare, pesai le virgole, usando i modi 3633 25| era antipatico; lo trovavo pesante e pedante, spesso piú acuto 3634 17| Tra i miei scartafacci pescai un giorno alcune prolusioni 3635 8 | lettura, il marchese era di pessimo umore, e lo correggeva aspramente, 3636 5 | manicare, e non osavano pestar dei piedi, era gente educata, 3637 22| dentro, e alzava la voce e pestava dei piedi; io guardava intontito: 3638 9 | subito trovare la pagina, e pestavo dei piedi. Finalmente mi 3639 15| cerchio impiccolivano e pettegoleggiavano. Si chiacchierava ancora 3640 15| napolitano. Erano alla moda pettegolezzi letterari; cominciavano 3641 8 | le travasava nei nostri petti. Non voleva esser detto 3642 26| profumato, con la chioma ben pettinata. Io lo guardavo incantato. 3643 27| dei Gesuiti, egli veniva pettoruto, con l’aria di volerci inghiottire 3644 11| istintivamente che non potea piacergli quel lirismo sentimentale 3645 11| Ma uno dei miei piú vivi piaceri era il fare grandi passeggiate 3646 15| loro cervello, e li tenevo piacevolmente avvinti alla lavagna, esercitando 3647 27| di piacere a qualcuno, tu piaci a te stesso e ti senti felice”. 3648 17| generalità vuote non mi sono piaciute mai, né farmi bello delle 3649 27| della Ildegonda e simili piagnistei.~Pure il marchese poteva 3650 26| po’ d’enfasi stridente e piagnucolosa, che m’aveva appiccicato 3651 5 | avvenne con la geometria piana e solida. Facevo le figure 3652 28| concentrata che si diffonde nei pianeti.~Io metteva molto calore 3653 6 | erano rintuzzate da quella pianezza di vita intellettuale, che 3654 28| del suo nemico; Solimano piange alla vista del suo paggio 3655 12| uomo di spirito mi disse: “Piangete troppo”. Ricordo il motto, 3656 22| sono incavati certi primi piani e certe stanze terrene, 3657 6 | Cominciammo pure lo studio del pianoforte, e anche oggi in certi momenti 3658 15| Real Collegio Militare, pianse e ricordò ch’egli aveva 3659 28| poema, volle rifarlo di pianta, e scrisse la Gerusalemme 3660 15| piantone; ma quelli cosí piantati facevano tanti attucci col 3661 14| professorino!” disse il marchese, piantatosi fieramente, come se l’offeso 3662 15| ero una stonatura; e mi piantavano con Thiers e Guizot, 3663 19| vedevamo sopra un terrazzino a pianterreno, che metteva nella sua casa. 3664 12| svegliavo con grida e con pianti clamorosi, e lei veniva 3665 10| lume”. L’uomo aprí e si piantò sull’uscio con un lanternino 3666 15| Cosa c’è?” Minacciava il piantone; ma quelli cosí piantati 3667 22| mi trovai su quell’ampia pianura erbosa ch’è alle spalle 3668 27| l’appunto, e i letterati piazzaiuoli strillavano che bisogna 3669 6 | si bevve in giro. A noi piccini toccò un bicchiere di rosolio. 3670 15| le menti costrette in piccol cerchio impiccolivano e 3671 15| squadrandomi da capo a pié, – tu non hai cera imperatoria; 3672 14| terzo, e scendendo dal suo piedistallo paterno, ci si fece un allegro 3673 12| e mi sentivo disposto a piegar le ginocchia e adorarla. 3674 20| lungo esilio non l’avevano piegato.~Allora si sentiva nell’ 3675 22| che mena a Toledo. Ma io piego a mancina e fo adagio quella 3676 17| quei libri allora in moda, pieni di tante chiacchiere sulle 3677 19| giovani e le ragazze, e pietose storie se ne contavano, 3678 19| chiamandomi coi piú dolci nomi, e pigliandomi la mano. Mi narrò che quel 3679 24| finí con istallarsi a casa, pigliandosi la sua camera senza cerimonie, 3680 8 | per avventarglisi e pigliarlo pel collare; ma si contenne, 3681 16| prepararvi la lezione? Ma voi pigliate le cose del mondo troppo 3682 14| Che dirà Annarella? ci piglierà per due straccioni”. “A 3683 17| mi parevano addirittura pigmei dirimpetto a quei grandi, 3684 9 | Eravamo giunti al largo della Pigna Secca, quando dissero a 3685 10| solo mi venne addosso una pioggia di confetti duri come pietre, 3686 12| spaventato mezza Europa, piombò sopra Napoli come un flagello. 3687 22| po’ indietro, e mi vidi piovere sopra un secondo involto. 3688 27| geni, gridava, ci sono oggi piovuti di cielo! Scribacchiatori 3689 27| segno di ozio billoso. Piovvero racconti, novelle, romanzi 3690 2 | che condusse attraverso i Pirenei e le Alpi con una marcia 3691 18| Compagni e di Frate Guido da Pisa, e terminai con la famosa 3692 27| loro scrivere mi pare una piscia, con riverenza parlando”. 3693 14| Napoli ero poco meno che un pitocco. L’affare si faceva serio. 3694 28| i modelli sono utili ai pittori.~3. Parimente l’umano, l’ 3695 11| uccello che ha messe le prime piume, e sta per prendere il volo. 3696 10| a memoria, quel darsi i pizzicotti mentr’io mi sfiatava, m’ 3697 6 | capitano. Quella figura placida e meditativa, quel carattere 3698 11| come gli spettatori nella platea. Cominciavano i trecentisti 3699 12| adorarla. I miei sentimenti platonici e spirituali, vestiti di 3700 26| sul concetto dell’amore platonico, un terzo sopra Beatrice 3701 10| scolari per cavarne un senso plausibile, era una tortura al mio 3702 17| notizie utili e ragioni plausibili. Ma questo agli occhi miei 3703 27| parti d’Italia gli facevano plauso. La sua scuola aveva già 3704 8 | parola poetica, questa è plebea, questa è volgare, questa 3705 24| dire: “I sentimenti sono plebei”. Questo dava una impronta 3706 21| Perciò non mi piacevano i pleonasmi, i ripieni, le riempiture, 3707 14| carta”. Tornò e vidi un plico con un gran bel suggello, 3708 20| allargarsi quell’atmosfera plumbea che pesava sopra tutti, 3709 28| trovavo regolare quella pluralità di azioni, che a’ piú sembrava 3710 5 | perdeva il fiato nella campana pneumatica, mi toccava il core. Mi 3711 21| accorgessi di nulla. Restammo pochini. Il marchese, che mi vedeva 3712 | pochissimo 3713 5 | Fisica sperimentale del Poli, un altro abate, credo, 3714 27| Omnibus”, erano sorti il “Poliorama” e l’“Omnibus pittoresco”, 3715 15| uscir fuori “Omnibus”, “Poliorami” e “Strenne”; le menti costrette 3716 20| era la simpatia per l’uomo politico. Mi sta ancora innanzi, 3717 26| Non era ancora di moda la polka, ma c’era il walzer saltante 3718 6 | soliti strangolapreti, e il polpettone, e la pizza rustica e altri 3719 19| abitudine di strofinarmi i polsi con la mano per farci venire 3720 12| e la mula spaventata e poltra dava salti, tirava calci, 3721 14| m’ero già messo in sofà e poltrona, e facevo sonare il borsellino 3722 16| Il mio disprezzo dei poltroni e dei vagabondi era infinito, 3723 12| bicchiere di vino, ché la polvere m’ha asciugato la gola”. 3724 10| avvicinava lentamente; il polverio accecava gli occhi; gli 3725 28| intendimento dell’arte. Perciò polverizzavano l’arte quelli che la riducevano 3726 10| garbavano. Uscii verso le tre pomeridiane, assetato di aria e di solitudine. 3727 2 | l’italiano in uno stile pomposo e rettorico, un italiano 3728 28| piacere, e perché molti lo ponessero innanzi al Tasso, delizia 3729 17| Cinquecento e ai francesi, i quali ponevano la spiegazione della regola 3730 25| piú accostando alle forme popolari del dialetto; a quello stesso 3731 25| congegno e verso la maggiore popolarità. A quel modo che la lingua, 3732 24| anno la scuola s’era molto popolata. V’erano intervenuti giovani 3733 6 | e dove si ammazzava il porco, e dove era la mangiatoia 3734 26| spogliare della propria porpora molti re di cartone.~Le 3735 22| davvero, nessun’altra donna porrò in vostro luogo”. “Per ora, 3736 10| carcerati sogghignavano, portando false notizie; ora era un 3737 10| casa. Continuai taciturno a portare il basto, e sognavo i trenta 3738 6 | trovar le uova ancora calde e portarle alla mamma. Quel sottano 3739 6 | aperta. Ed ecco due contadini portarono parecchi boccali di vino, 3740 5 | anche a me di sapere tutto. Portavo la testa alta tra i compagni, 3741 11| camminata a piedi fino a Portici o alla punta di Posillipo 3742 10| miei”. E mi tirò per una porticina su in una camera.~Era ivi 3743 28| entrò con animo libero, e portò seco appresso le regole 3744 28| in età piú matura, volle porvi rimedio, era troppo tardi, 3745 28| dava quasi una illusione di posatezza e coerenza scientifica. 3746 26| e, come si direbbe oggi, posava. Gli occhi delle signorine 3747 11| Portici o alla punta di Posillipo o su al Vomero. Camminavo 3748 25| endecasillabo, che, mediante la posizione degli accenti, rispondeva 3749 16| di pensiero, e la noia ti possedeva. Quel mercoledí era il giorno 3750 27| capogiro: era la lista dei suoi possedimenti. A un certo punto mi seccai, 3751 | possiamo 3752 28| immutabile di tutti i poemi possibili. C’erano regole fisse, dalle 3753 25| Quello solo rimane nei posteri che riceve il suo suggello 3754 28| regole sono anch’esse lavoro posteriore all’arte, e perciò sono 3755 18| spesso aggiungendo altre postille; poi sceglievo in quella 3756 21| te”, risposi io, che, non potendomi sfogare col marchese, me 3757 22| s’era coricato e russava potentemente. L’uscio era socchiuso. 3758 25| Ma la natura è semplice potenzialità; occorre l’educazione perché 3759 25| cinquecentista credette di potere insegnare a scrivere de 3760 21| scendere fino a loro, per poterli innalzare sino a me. “Dunque, 3761 11| imprestito tutta quella roba per potervi studiare a suo agio. Non 3762 | potessimo 3763 | potevamo 3764 27| ma è roba d’avvocati, e potrebb’essere una canzonatura, e 3765 | potrebbe 3766 | potuta 3767 23| tutti quelli che si dicevano poveri, pure era un bel numero 3768 22| lasciava vedere, e io diceva: “Poverina! è malata”. La domenica 3769 12| galantuomini; i contadini, in povertà e in servitú, erano trattati 3770 14| facevo la pratica, e il poveruomo, che capi il latino, mi 3771 25| perché la verità è nel pozzo, e nel profondo bisogna 3772 26| al di della Grotta di Pozzuoli. Quei paesani ci guardavano 3773 22| per una svolta, in un bel pratello erboso e fiorito, dov’erano 3774 28| Analizzai il contenuto pre-omerico, secondo le orme di Vico, 3775 26| immaginazione e del sentimento precede il linguaggio della riflessione. 3776 17| nella derivazione da lingue precedenti, ora nell’uso dei buoni 3777 28| tipo di poeta nazionale.~Precedettero alcune considerazioni generali:~ 3778 8 | d’una busta un indirizzo, preceduto dalle sacramentali A. S. 3779 14| accompagnata da regole e da precetti. Aristotile, Cicerone, Quintiliano, 3780 12| vai di carri funebri, con preci sommesse, con grida di monelli, 3781 5 | squadernando il sacro volume e precipitando versi sopra versi correndo 3782 5 | di applausi. La gente si precipitò verso il fortunato sonettista; 3783 5 | carta continuava tronfio e precipitoso, come un torrente, rotte 3784 25| mi studiai di dare le piú precise determinazioni alle mie 3785 21| accompagnata da giudizi brevi e precisi, e notai i pregi e i difetti 3786 21| della proprietà e della precisione. Volgendo l’attenzione piú 3787 17| succedersi delle cose, secondo i preconcetti di questo o di quello, ma 3788 28| dell’Ariosto sopra i suoi precursori e imitatori, e sopra il 3789 27| e per quel caddi in preda ai fantasmi, e non conclusi 3790 15| E mi narrò che il mio predecessore era un tal Carlo Rocchi, 3791 22| non capisci che noi siamo predestinati ad esser marito e moglie?”~ 3792 28| improvvisata, ch’io andava predicando da tre anni, c’era un tantino 3793 17| imberbe. Fanno subito coro, e predicano il verbo, e propagano la 3794 17| pensieri non italiani; un predicar continuo purità, correzione; 3795 6 | casa che menavo pugni e predicavo, andando a poggia e a orza 3796 27| Fabbricatore, ch’era la sua prediletta. E già venivano in fama 3797 17| rinvigoriva gl’intelletti e li predisponeva alla scienza. Se in questa 3798 23| nasce da certe sue qualità predominanti, come è l’intendere, il 3799 27| so che concetti nella sua prefazione al Leopardi, e non so che 3800 8 | scrivere seco, dettando prefazioni e lettere. Un avevo scritto 3801 15| mi risolsi di andar via, preferendo quella lettura, tanto piú 3802 7 | folla di giovani, e zio preferí mandarci a studiare presso 3803 21| a cercare il pensiero, a preferire non la frase piú pura, ma 3804 2 | rimprovero alla bella Anny, che preferiva a quell’uomo dotto e buono 3805 26| potuto accopparlo, perché il prefetto di polizia aveva non so 3806 27| ci fosse l’ordine da lui prefisso, lasciava correre. Non ammetteva 3807 12| e c’inginocchiammo e pregammo. Io avevo una gran tosse 3808 1 | giunte e la testa bassa, pregando accanto a lei. Un volsi 3809 1 | quale era seduta. Spesso pregava e diceva il rosario. Aveva 3810 14| nella stella di Ciccillo e preghiamo Iddio che niente arresti 3811 5 | sue forme piú luccicanti, pregiava piú quella sconfinata ambizione 3812 24| lavori piú mediocri qualche pregio, il quale mi apriva l’adito 3813 28| mente. Molte opinioni e pregiudizi furono scossi, ma non cancellati.~ 3814 11| Il Conte ci ringraziò, ci pregò a voler continuare i nostri 3815 8 | novella tra le mie carte piú prelibate; per lungo tempo mi parve 3816 10| taschino, e io con molta premura diedi al mio bravo compaesano, 3817 10| studio delle parole, mi prendea vaghezza di studiare le 3818 19| pretendevo che facesse da sé, prendendo me per esempio. Ma parve 3819 15| poco mondo, – disse lui, prendendomi la mano; – non occorre che 3820 8 | che la sera venivano ivi a prender lezione. Costabile parlava 3821 10| nel genere epistolare e ti prenderà a’ suoi servigi; ma tu devi 3822 28| di labbra, quasi volesse prendersi beffe del suo argomento, 3823 2 | Pietro che un fanciullo gli prendesse la mano. D. Pietro infine 3824 9 | santi e di beati dipinti prendessero sangue e carne e guardassero 3825 12| a volermi permettere che prendessi commiato dal figlio; egli 3826 14| guardandogli le mani. “Prendi; altrimenti mi dimentico”. 3827 3 | fetta e fetta! Andiamo e prendiamoci addirittura una panella, 3828 28| superstite il sentimento. Mi preparai la via, combattendo i metodi 3829 5 | confetture. Giovannino e io ci preparammo. Avevamo tra mano calde, 3830 26| entusiasmi. Solevo però prepararli, riempiendo le lacune della 3831 16| le grammatiche, e dovete prepararvi la lezione? Ma voi pigliate 3832 24| cerimonia e convenevoli. No: preparatevi a scrivere con verità e 3833 10| come uomo inseguito. M’ero preparato un cosí bel discorso; tante 3834 16| del mio cervello. Io mi ci preparavo per bene, e tutto il 3835 25| storia, e spiegai cosí la preponderanza, negli ultimi poeti, del 3836 28| avvenne che parecchi gli preposero per regolarità il Trissino, 3837 12| non ti vedrò piú”. Ed era presaga! Non dovevamo piú rivederci.~ 3838 16| Nilo, ed è un termine piú presentabile. Del resto, esso era degno 3839 10| egli teneva udienza, me gli presentai. Gli raccontai tutto. Era 3840 14| tre calli, e mi promise di presentarmi a un avvocato famoso e danaroso. 3841 23| mi stavano attorno, mi fu presentato un giovane basso e pallido, 3842 12| con la mia sincerità mi presentavo tal quale, senza apparecchio 3843 6 | dal manifesto favore dei presenti. Finalmente D. Domenico 3844 26| sugo era che la scuola è presentimento della società, che quei 3845 23| impeto e disse: “Ecco, vi presento il signor contino”. “Ah!” 3846 16| prima di andare a scuola. La pressura del tempo m’ispirava, m’ 3847 6 | brillante lezione sull’armonia prestabilita di Leibnizio. E presto Leibnizio 3848 5 | idee innate e le armonie prestabilite, e conchiudeva spesso: “ 3849 27| novella c’era un codice prestabilito, divenuto convenzionale. 3850 12| Molti i rimedi, e perciò si prestava poca fede ai medici e alle 3851 28| disputavano; io i miei li prestavo volentieri, e ne parlavo 3852 15| la coscienza dice no, il presumere e il pretendere non mi è 3853 7 | vedevo soverchiare da certi presuntuosi ignoranti, pensavo alle 3854 13| guadagni verso la famiglia. Io, presupponendo donde venissero le accuse, 3855 15| dice no, il presumere e il pretendere non mi è andato mai ai versi. 3856 24| ombra di ostentazione o pretensione, semplice nello scrivere, 3857 28| e ci parevano ridicoli i pretesi novatori, non vedendo in 3858 15| peggio.~Il appresso andai prevenuto e apparecchiato. Volevo 3859 24| condanna. Questo mi rendeva piú preziosa la loro approvazione, ugualmente 3860 17| rimanevano notizie varie, alcune preziose e interessanti, ma niente 3861 25| dei vostri studi, non meno prezioso che il giornale della vita. 3862 10| battibecco alla napoletana sui prezzi con strilli e voci e gesti 3863 14| Domenico non conosce il prezzo del tempo”. Finalmente eccolo 3864 20| nella nostra ammirazione primeggiava Poerio. Nei primi anni sentivo 3865 20| Molé e la coalizione, dove primeggiavano Guizot e Thiers, collegati 3866 27| fuga. Sono ancora in un’età primitiva: le banche, le cambiali, 3867 26| come la natura. I poeti primitivi sono assolutamente incoscienti, 3868 12| dicendo: – A voi, mamma, le primizie”. La buona donna rideva 3869 22| chella stella, ~Ch’è la primma a comparé. ~Avrei voluto 3870 1 | e si faceva ubbidire.~I primogeniti erano Giovannino e Ciccillo, 3871 12| sudicio, che mi parve una sala principesca, e mi gettai al desco senza 3872 27| ammettevano una gerarchia a priori, quasi per diritto divino, 3873 22| vestita con semplicità non priva di gusto, un po’ magrolina, 3874 24| persona sicura, affezionata e proba; ma la casa era in mano 3875 28| per ridurle piú vicine al probabile, immeschiní la materia, 3876 22| era un bon omo e cittadino probo e un gran cuore, ma inetto 3877 15| tensione nei modi mi avevano procacciato in casa quel nome di tomo 3878 28| storia, come la natura, non procede per salti: gradazioni progressive 3879 17| piacere di decomporla e procedere analiticamente e riuscire 3880 28| che bisognava tenere un procedimento contrario a quello del Vico. 3881 7 | possibile mettermi in capo la Procedura. Lessi molto il Digesto, 3882 14| vidi piú in vita mia né processi, né tribunali. Toltami cosí 3883 26| ci presero forse per una processione di devoti, che andavano 3884 12| ciarlataneria. Non mancavano le processioni, le esposizioni di Santi 3885 17| gl’intelletti, l’altra mi procurava la fede. Io, arditissimo 3886 6 | spendere; e fu punito dalla prodigalità dei nipoti, e oggi un suo 3887 24| con tanta sincerità, che produceva una certa comunione delle 3888 12| improvvisi che certe notizie producevano sulle loro facce contraffatte 3889 22| quel nome a me sacro fosse profanato in quell’avventura. Poi 3890 28| fece olocausto di bellezze profane, ch’erano la parte piú geniale 3891 8 | sobbarcarsi a quelle letture, e professare quelle dottrine del Puoti 3892 26| Aggiungi una cert’aria professeur, come diceva il greco, l’ 3893 14| Pensavo che di tutte le professioni quella di maestro aveva 3894 14| ridendo, esclamò: “Ecco il professor tutt’un pezzo”. Talora mi 3895 24| loro io non prendeva aria professorale. Stavo come amico tra amici, 3896 24| sono i migliori giudici dei professori, ed è vero, ed io ci credevo 3897 20| promessa”. Era stato un profeta. Oggi si direbbe uno spiritista.~ ~ ~ 3898 26| di Salomone, i Canti dei profeti, specialmente d’Isaia. Avevo 3899 26| com’è nei Salmi e nelle Profezie e negli Inni, e come nel 3900 28| ne vollero, quasi avessi profferita una bestemmia. Non potevo 3901 26| mi tese la mano, e mi si profferse, dichiarandosi mio buon 3902 27| occasione a letture e ricerche profittevoli. Avendo terminato il mio 3903 26| in sé il concetto, e lo profonda in modo nella forma, che 3904 16| tutti quelli che non si profondavano negli studi. Pensando sempre 3905 11| antichità aveva lasciato orme profonde in quello spirito giovanile; 3906 22| ci trovo una letterina profumata, e vi era scritto cosí: “ 3907 20| distrarre i francesi dal programma liberale trombettato da 3908 28| l’uomo è l’ultima e piú progredita forma della serie animale, 3909 24| storia di quella depravazione progressiva si notarono certe finezze 3910 28| procede per salti: gradazioni progressive generano da ultimo il gran 3911 5 | amara voluttà della cosa proibita. Queste letture non mi guastavano 3912 27| segreto, come si fa dei libri proibiti. Non è che non trovasse 3913 20| conseguenza inevitabile di molte promesse, e non mi sorprese. “Ma 3914 22| mi aspettava, e che avevo promesso di fare una passeggiata 3915 10| piastre con un sorrisetto, promettendo la restituzione fra pochi 3916 22| la voce. “Questo vi posso promettere, – conchiusi, – che se mi 3917 27| le sue cause vinte, e si prometteva grandi guadagni e vicina 3918 17| intorno agli articoli, a’ pronomi, agli avverbi, alle preposizioni, 3919 26| quei primi banchi erano pronostico degli alti posti sociali 3920 22| facea motto, ma era sempre pronta qualche storiella. Io aveva 3921 11| io lo investo con parole pronte e focose. Colui, colto cosí 3922 20| Ammirai soprattutto con quanta prontezza d’ingegno volse contro Guizot 3923 10| domandare e me gli offrii prontissimo. Egli adunghiò quelle amate 3924 8 | ripigliando la parola letta e pronunziandola lui, accompagnando la correzione 3925 17| dalle parole, in quanto sono pronunziate e scritte, salvo l’interpunzione, 3926 17| e predicano il verbo, e propagano la fede. Acquistai autorità 3927 21| bontà del marchese, e mi proposi di star guardingo per non 3928 13| benefizio dei terzi. Questi propositi si tenevano talora innanzi 3929 17| celere e trionfante, alle proposizioni, ai periodi e al discorso. 3930 27| ventesimosettimo~LA SCUOLA. PROPOSTA DI MATRIMONIO IL MARCHESE 3931 17| generalità scientifica, ciò che propriamente si dicevaarte” io lo andava 3932 10| false notizie; ora era un prorompere di gioia, ora un impallidire 3933 18| non si poté contenere, e proruppe in applausi, affollandomisi 3934 13| ingegnava alla meglio, e mandava prosciutti e caciocavalli. Ma ci voleva 3935 9 | chiesa del Gesú Nuovo, non proseguii, ed entrai e m’inginocchiai 3936 12| quel mesetto di vacanza in prospettiva me lo rese amico: mi strinse 3937 5 | quattrocento giovani. Di prospetto era una tribuna bassa, dalla 3938 24| Mauro, di Andretta, un paese prossimo al mio. Veniva a fare i 3939 25| sincerità. Contro questa prostituzione si armò la collera di Socrate, 3940 10| pure quelle cinque classi prostravano in me ogni virtú. Finivo 3941 10| lui crollando il capo e protendendo le labbra, mi chiamò un 3942 17| alle grammatiche era una protesta contro la pedanteria passata, 3943 10| tennero fermi, noi gridando e protestando invano. Scesero poi tra 3944 15| altro, tra risa, grida e proteste. Allora per la prima volta 3945 12| discepolo, quasi il suo protetto e il suo stipendiato, e 3946 8 | infallibile, quando un il proto della stamperia m’indicò 3947 27| venuta a quel punto che Proudhon chiamerebbe anarchia. Era 3948 2 | sapere, e D. Nicola per provarmi mi domandò cosí all’improvviso 3949 10| fondamento che ciascuna malattia provenisse da debolezza. Poi combatteva 3950 11| sentenze e di pensieri e di proverbi, e i miei scritti giovanili, 3951 27| posti in magistratura, uomo proverbiale per rettitudine e puntualità 3952 10| visto che ciascuna malattia proviene da infiammazione. Sentivo 3953 26| spargeva per la città e per le province. In essa si era naturalmente 3954 4 | strepitava che la era una rozza provinciale, e che non capiva la moda; 3955 16| capitata allora allora dalle provincie, al marchese non parea di 3956 25| a questa educazione dee provvedere la scuola”.~L’istruzione 3957 3 | stanza bene arieggiata e provvedeva a tutto.~Mio zio volle che 3958 24| diedi la piú bella stanza e provvidi che il desinare fosse lauto. 3959 28| conquistata. Notai certi moti psichici, indizio di una intimità 3960 27| ancora per me il momento psicologico del matrimonio. Ripensandoci 3961 11| grammatica, attendeva pure alla pubblicazione di alcuni testi di lingua 3962 8 | Successe l’abate Meledandri, un pugliese falso e astuto, che s’insinuava 3963 8 | avessi ricevuto un colpo di pugnale, e non ci andai piú, e anche 3964 15| stanze ben larghe e ben pulite, cosa rara in Napoli, dove 3965 5 | persona, magro e svelto, tutto pulitino, e non capivo in me con 3966 17| annoiavano fieramente. Quel pullulare perpetuo di regole e di 3967 19| come inverminito, e che vi pullulassero quei morbi l’uno dall’altro. 3968 27| di cielo! Scribacchiatori pullulati come vermi dalle cloache, 3969 15| e di dignità, ciò che mi pungeva.~La sera, caduto dalle nubi 3970 9 | Pensai che forse Dio per punire me non sosterrebbe lo zio 3971 15| al palazzo Sangro. Parte puntiglio, parte curiosità, non mi 3972 27| punti ammirativi e con quei puntini, ne’ quali non c’erano altri 3973 27| proverbiale per rettitudine e puntualità nel suo uffizio, e, come 3974 7 | che se n’era avvisto, mi punzecchiava e mi provocava. Una sera 3975 26| e contemplarlo nella sua purezza, questo processo è proprio 3976 3 | metodo allora in fiore: purganti, salassi, clisteri, vomitivi 3977 21| quelle dottrine fossero purgate da quelle esagerazioni che 3978 11| primi canti di Dante, e del Purgatorio e del Paradiso certi luoghi 3979 21| la guerra, – dicevo, – e purghiamo la lingua da questa infezione 3980 26| il gusto che mi si andava purificando, e quel mio viver dentro 3981 21| si dovesse pensare che a purificarla. Io chiamava costoro falsi 3982 22| una giovane per bene, e purissima e virtuosissima, e gli raccontai 3983 5 | allora allora. Ne nacque una putrida in versi sciolti, un volume 3984 22| terrene, simili a covili: un putridume. Le vedo imbiancate, ripulite, 3985 6 | di Massa in un certo covo puzzolente, dov’era buon vino e dove 3986 12| in quei vicoli stretti e puzzolenti, che menano a quella brutta 3987 16| scuola pareva una chiesa di quacqueri. Ciascuna lezione spremeva 3988 8 | nuovo, voleva vedere il quaderno del libro letto. Io voleva 3989 8 | Entrammo in una gran sala quadrata, tutta tappezzata di libri, 3990 9 | e nere con quei berretti quadrati, e fino quel padre gesuita 3991 21| che si pone al centro del quadrato, e disse: “Figliuoli, il 3992 8 | naturalissima. Non ch’io surrogassi qualcunaltro; nessun lasciò il suo ufficio; 3993 25| dell’arte, il cui stile io qualificai accademico. L’originalità 3994 | qualunque 3995 | quand’ 3996 | Quant’ 3997 | Quante 3998 15| e impassibile, voltò la quarta pagina. “Anche gli annunzi, – 3999 4 | Virginia c’entrava per tre quarti. Il lavoro parve maraviglioso; 4000 14| secondo palazzo di dal quartiere dove erano allora accasermati 4001 11| che abitava in un piccolo quartierino a Porta Medina, insieme 4002 23| una grazia; accompagnatemi quassú; faccio una visita, e poi 4003 | quatenus 4004 14| Capitolo quattordicesimo~CASI FORTUNATI~Il secondo 4005 5 | comune, girato assai bene in quattordici versi, con frasi goffe tolte 4006 19| solo, a piedi, senza un quattrino e affamato, giunse in paese. 4007 20| cercano appagamento nella quiete dei conventi. I deputati 4008 25| questo o di quello, come del quinario, del settenario, del decasillabo. 4009 15| Capitolo quindicesimo~IL COLLEGIO MILITARE E IL 4010 | Quod 4011 22| sentii freddo. Cercai di rabbonirla, e mi seguí mormorando. 4012 12| Signorino!” dicevano; e s’erano rabboniti tra loro, e io stringeva 4013 8 | troppo sopra, e mi fece un rabbuffo e disse: “Sapete voi cosa 4014 10| ceneri coronate, quegli Adami rabuffati, quei maestri di fulmini 4015 28| alle regole; e non sapevano raccapezzarsi sotto qual genere andassero 4016 22| Scendo e scendo e non mi ci raccapezzo. Giunto alla chiesa, respiro: 4017 5 | cominciò a guardare con raccapriccio a quello che rimaneva. E 4018 22| oh! Mi gittai a terra, raccattando la sua sciarpina che le 4019 22| un involto di carta. La raccatto, lo spiego, ci trovo una


1-attac | attec-chiam | chiar-deter | detta-figur | fil-incon | incor-mando | maneg-parte | parti-racca | racco-sbada | sbagl-sping | spino-valor | vania-zucch

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