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Francesco De Sanctis
La giovinezza

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


1-attac | attec-chiam | chiar-deter | detta-figur | fil-incon | incor-mando | maneg-parte | parti-racca | racco-sbada | sbagl-sping | spino-valor | vania-zucch

     Capitolo
4020 3 | Come ragazzi viziati, ci raccogliemmo nell’ultima stanza indispettiti, 4021 24| sincera, e mi stimolava a raccogliermi e a studiar bene. Non era 4022 2 | del mondo, con un esercito raccogliticcio, che condusse attraverso 4023 26| schivo d’intrighi e di raccomandazioni, feci la scelta con tale 4024 22| questa giornata. Ho voluto raccontarla.~Sicuro! Dirimpetto al mio 4025 12| fatterelli che mi erano raccontati, come fossero pagine di 4026 22| guardai e mi parve bellina, e raddolcii la voce. “Questo vi posso 4027 21| facile svezzarci da molte radicate abitudini, e bruciare oggi 4028 25| figure che hanno la loro radice nell’immaginazione e nel 4029 27| scuola aveva già messo buone radici fino nei seminari piú ritrosi. 4030 5 | napoletano. Giovannino vi raffazzonò un sonetto, un luogo comune, 4031 19| sentimenti troppo delicati e raffinati. A lui parve, non sentendo 4032 12| ma la paura del contagio raffreddava lo zelo religioso. Nell’ 4033 28| tempi e da altri poeti. Raffrontai quella forza barbara, indisciplinata 4034 25| appagato in quei riscontri o raffronti o paralleli delle cose, 4035 10| ci giungeva, “bambocci, ragazzaglia”, e non dico le parole sconce. 4036 19| Me ne fece avvertito una ragazzotta robusta come una contadina, 4037 15| camera, a sinistra. Quei ragazzotti si levarono in piè, e io 4038 28| produce la diffusione ne’ raggi, e anche al sole, luce concentrata 4039 13| tenebre vedeva in me un raggio di luce.~M’era venuto in 4040 28| dalle condizioni esterne, raggiunge una forma vitale; cosí il 4041 10| suoi servigi; ma tu devi raggiustare la tua calligrafia”. Io 4042 10| in piè. Ero stato sempre raggomitolato in un cantuccio, con la 4043 2 | ammette il dubbio. Ed egli raggrinzò il naso grosso e lungo, 4044 26| via di argomentazioni e di ragionamenti. Dissi che, appunto presso 4045 17| numero per numero. Ma quel ragionare la grammatica non era ancora 4046 5 | matematiche.~L’aritmetica ragionata non mi voleva entrare in 4047 17| un di da venire. Quel “ragionatoappiccicato alle grammatiche 4048 6 | bianco sporco, decorata di ragnatele e di spaccature qua e . 4049 27| incolleriva lui, e piú si rallegravano gli altri. Io feci il volto 4050 23| finiva tra i battimani e i mi rallegro.~Un giorno di vacanza mi 4051 11| volle a sé vicino, e si rallegrò meco, e disse ch’io avevo 4052 27| familiarità. La disciplina si rallenta quando il movimento intellettuale 4053 26| a meschinità d’animo, e rallentai il freno. In quella baraonda 4054 10| che imparavamo nei diversi rami dello scibile.~Stavo allora 4055 22| versi miei:~Cara, tu ben rammenti. In noi fu quasi~Il vederci 4056 27| angoli, rintuzzare le punte, rammorbidirla e regolarla con peso e misura. “ 4057 5 | madre. Cosí tutto questo ramo di famiglia era in Napoli; 4058 22| grosso e mi fermai alla terza rampa, dove era un bel giardino, 4059 20| letto a zio Peppe, e io mi rannicchiai contentone in uno stanzino 4060 16| spianavano e le ore passavano rapide.~Lunedí e venerdí ero solo 4061 21| con buone parole, e ci rappaciò. Il Gatti stimava sé gran 4062 15| correva diritto alle leggi, ai rapporti, riducendo i particolari 4063 2 | a un uditorio scolastico rappresentammo una cosí detta tragedia, 4064 28| pareva che tutte queste rappresentanze fossero generalità astratte, 4065 2 | loro ragione, e quali cause rappresentassero, e cos’era l’aristocrazia 4066 12| se non quando lo vedevo rappresentato sulle facce de’ conoscenti.~ 4067 2 | me ne spaventavo. Poi la rappresentazione diveniva sempre piú arida 4068 26| una passione sincera, cosa rarissima nella nostra letteratura.~ 4069 15| facili. Il difficile, il raro, il complicato, l’epigrammatico, 4070 22| quelle ombre femminili che mi rasentavano il fianco per via. Il mio 4071 28| indicando la vanità di quella rassegna militare a imitazione omerica, 4072 28| dopo vana resistenza, vi si rassegnò; e, per correggere gli errori 4073 19| parole, e tornai a casa rassicurato. Ma pochi giorni di poi 4074 12| bonomia tra’ baffi, che rassicurava quel birichino. E s’era 4075 26| riflesso della mia anima, e rassomigliava piú a una chiesa che a un 4076 23| naso. E lei, con la vocina rauca di uno strumento scordato, 4077 9 | messa il appresso, e raumiliato e stanco mi buttai sul letto 4078 22| e non trovo nulla, e non ravviso la strada. L’ingegneria, 4079 9 | la parola, ci guardò, ci ravvisò. Noti lasciò piú il letto.~ ~ ~ 4080 14| abbraccio. “Oggi doppia razione”, gridai io. E chiamai Annarella 4081 27| mondo nuovo, abitato da una razza superiore di umani.~Un sabato 4082 7 | dispetto mi vantai gran realista. Grandi argomentazioni da 4083 10| Carlo mi chiamò alla triste realtà. Tutti gli studi furono 4084 27| lineamenti contratti, temevamo di recargli offesa. Gli venivano osservazioni 4085 26| saettò. Pensai che potesse recarlo a meschinità d’animo, e 4086 26| di polizia, e m’invitò a recarmi presso l’ufficio. Era la 4087 20| m’immaginavo che avrebbe recato ad atto tutte quelle grandi 4088 16| Le mura bianche e nude mi recavano alla mente il mio stanzone 4089 26| per Antignano. La sera mi recavo a una villa vicina, dove 4090 7 | Scolastica. Il suo scrittore piú recente era Volfio, che aveva disciplinato 4091 27| da stima e da rispetto reciproco, da quello ch’io chiamavo 4092 11| maniera di Tacito, breve e reciso; era ingenuo e sincero nei 4093 27| la storia d’un processo e recitarmi la sua orazione. Io sentivo 4094 5 | ch’era lui quel desso, recitava adagio e con grazia quelle 4095 2 | qualche barzelletta, e poi ci recitò un sonetto sopra Cesare, 4096 11| indifferenza di tutti mi recò non meno stupore che l’audacia 4097 13| Cominciarono le ire e le recriminazioni, cattive compagne dei cattivi 4098 28| sacrificio, come via di redenzione; l’emancipazione dello spirito 4099 20| Quando Giuseppe Poerio, reduce, perorò la sua prima causa, 4100 20| alcuni nomi di patrioti reduci dall’esilio si mormoravano 4101 27| scaricava di don Tommaso, e lo regalavo a loro. Avevo preso dimestichezza 4102 16| vano fantasticare, e, non reggendo piú al gioco, mi veniva 4103 10| notte.~La mattina, appena mi reggevo in piè. Ero stato sempre 4104 14| luce, che a noi parve una reggia. Zio Carlo aveva dato i 4105 17| dipendenza de’ tempi, al reggimento delle congiunzioni; principii 4106 10| Schmücher segretario della Regina Madre e suo grande amico, 4107 21| accette anche parole nuove non registrate nel vocabolario, ma sonanti 4108 19| che non gli vedevo cambiar registro, avrei dovuto cambiarlo 4109 19| esaltato in me stesso; regnava il cervello, e il cervello 4110 27| abbandonata a se stessa, senza regolamenti, senza disciplina, senza 4111 27| tutto un istrumento o un regolamento. Leggo con piacere dov’è 4112 28| parecchi gli preposero per regolarità il Trissino, e, quanto alla 4113 27| le punte, rammorbidirla e regolarla con peso e misura. “Pare 4114 11| lezioni la sera; ci andavo regolarmente tutti i giovedí e le domeniche, 4115 9 | tirato a sé zia Marianna e regolava tutto. Era alto della persona, 4116 25| la magnificenza è qualità relativa, e, a pigliarla in senso 4117 17| delle tradizioni, delle religioni, della filosofia sapevo 4118 17| ricerche ulteriori, che rendessero interessante quello studio. 4119 14| marchese, lieto della nomina, rendette al Filangieri quelle grazie 4120 11| facilità all’entusiasmo mi rendevano atto a cogliere le piú delicate 4121 23| maraviglioso. Io stesso non mi rendevo conto di questa maraviglia, 4122 27| di titoli, di censi, di rendite, di fitti non mi entrava, 4123 28| discepoli e rimastimi, ne rendono una immagine pallidissima 4124 27| umile condizione, com’erano Renzo e Lucia, aveva saputo cavare 4125 25| fatto di quelle un morto repertorio. Di qui nacque l’indifferenza 4126 14| piantato e teso. “Va bene, – replicò egli, calcando sulla parola, – 4127 7 | Una sera si vantava gran repubblicano; e io per fargli dispetto 4128 22| motteggiava, non mi dava requie, toccava questo e quel tasto, 4129 12| vacanza in prospettiva me lo rese amico: mi strinse la mano, 4130 26| lezione è bella, che vi avrà resi migliori”. La scuola era 4131 22| salotto. “No”, disse lei, resistendo. Io le parlavo a voce alta. “ 4132 28| critica, e, spirito poco resistente, visse in perpetua lotta 4133 28| fondamentali, dopo vana resistenza, vi si rassegnò; e, per 4134 13| parte, scrivendo: “Non posso resistere al clamore dei miei figli, 4135 24| tranquillo e concentrato resisteva senza alcuno sforzo alla 4136 15| estraneo alla società, che mi respingeva da sé con un’alzata di spalle. 4137 10| da uno stalliere che mi respinse indietro. Stavo come naufrago 4138 22| uscir di prigione, ed ho respirato a grandi sorsi, e mi sono 4139 26| quarto. Pisanelli mi fece ressa, perché il quarto foss’io, 4140 28| quelle sottigliezze. Pure ressi alla fatica, e v’imparai 4141 26| grasse alla napoletana. Io restai grullo. Quando la tempesta 4142 21| mi accorgessi di nulla. Restammo pochini. Il marchese, che 4143 22| venivano qui tanti scolari?” Restando esso tra il ed il no, 4144 28| alla nostra coscienza, ma restano immortali in Omero.~6. Il 4145 15| finito?” E quei bravi ragazzi restavano scontenti, e domandavano 4146 6 | avvicinava una persona, restavo con gli occhi aperti e quasi 4147 26| Tutto sta che il mediocre resti mediocre e non usurpi il 4148 25| poco comunicativa, anzi restia, me lo impediva. Credulo 4149 1 | compagni che mi vedevano cosí restio, mi chiamavano uno stupido, 4150 26| Cominciai pure a essere un po’ restío agl’imprestiti. Pareva che 4151 27| vedendomi cosí sospeso, disse, restituendomi la carta: “Se poi amate 4152 10| sorrisetto, promettendo la restituzione fra pochi , e facendomi 4153 5 | angolo a b c e la curva e la retta f, e i triangoli e i cateti, 4154 14| figlioli, guidati e frenati da retti principii, ai quali si credeva 4155 17| gettai con avidità sopra i rettori e i grammatici del secolo 4156 14| alzando l’animo agli studi rettorici, se ne rimetteva a me per 4157 2 | inclinazione naturale al rêve. Stavo spesso a testa china 4158 27| tra gli scolari. Non posso riafferrare piú le mie impressioni. 4159 14| con effusione. “Signurí ’o rialo”, diss’egli, cavandosi il 4160 26| Pure, io tenni molto a rialzare il concetto del Petrarca, 4161 12| sorpreso dei loro evviva. Rialzato d’animo e di forza, mi messi 4162 20| non era estranea a questo rialzo dello spirito. Ci aveva 4163 22| rimproverai certe mie rozzezze, riandando quella passeggiata.~Cosí 4164 25| giornale della vita. Ciascun riandate la vostra giornata, fate 4165 26| le veniva piú. Cercammo rianimarci l’uno e l’altra, ma la parola 4166 12| tornavano, le scuole si riaprivano; la novità era l’edizione 4167 17| concetto di Quintiliano, e ribattendo il Sanzio, ch’io chiamavo “ 4168 6 | mento in atto d’incredulo, e ribatteva qua e , e io con maggior 4169 16| superiorità; gli altri li ribattevano e non se la lasciavano fare; 4170 17| mi facevano stomaco; mi ribellai contro l’antico me, chiamando 4171 14| pretendeva starmi al disopra mi ribellavo.~Il marchese era allora 4172 21| inclinazione mi tirava tra i ribelli a quel tribunale; stavo 4173 21| venivano all’orecchio molti riboboli e anticaglie, che avevano 4174 15| me, disse: “Pardon”, e ci ricadde sopra col naso. Gran Dio! 4175 8 | seccò di lui, che andava ricalcitrando con moti d’impazienza. Successe 4176 27| vedendosi sberteggiato, ricalcitrava, tutto rosso dalla stizza, 4177 14| uno sbaglio”, diss’io. “Ricamati d’oro non vengono a casa 4178 6 | case bianche, mi sentii ricercare le fibre, non so che nuovo 4179 25| come in prosa l’eleganza ricercata e l’ornamento. Dissi che 4180 27| giovane elegante, guantato, ricercato nel vestire, e portava un 4181 28| tutt’i casi, come certe ricette. La Divina Commedia non 4182 25| solo rimane nei posteri che riceve il suo suggello dalla forma. 4183 12| buonissima pasta, e mi soleva ricevere con aria benevola, tanto 4184 5 | e bella casa. L’abate ci ricevette nella stanza da scuola, 4185 4 | avevo un cervello mio, e ricevevo le impressioni da libri. 4186 25| proprietà dello spirito, ricevono ivi dall’intelletto, dall’ 4187 12| morti. Avvenivano scene che richiamavano alla memoria gli untori 4188 8 | lacrimoso dal marchese e me ne richiamavo con lui. Nella mia malizia 4189 24| per lo piú con frequenti richiami da parte mia. Qualche volta 4190 5 | Ferdinando II, il nuovo re, richiamò gli esuli. Tornarono i miei 4191 25| cosa.~Lo studio delle cose richiede serietà e libertà d’intelletto: 4192 23| convenevole, quando non sia richiesta dalla natura delle cose 4193 21| Professore, e il corso? Quando ricominciamo il corso?” C’era pure qualche 4194 25| guardatura aquilina, per ricominciare poi il lento lavorío analitico. 4195 16| mento in aria, e lui da capo ricominciava la storia: era uno sfinimento, 4196 13| Quando fu lasciato entrare, ricomparve nella casa paterna, dopo 4197 17| naturalmente dalle analisi fatte, ricomponendo per virtú del verbo, e passando, 4198 17| non dimenticando mai di ricomporre e dare il significato vivo 4199 14| Ferdinando mostrava di volersi riconciliare coi pennaruli. Le nomine 4200 9 | per via piú tranquillo, riconciliato con me stesso, pure non 4201 17| Cinonio), che era facile ricondurre ad unità. Facevo ridere, 4202 19| come chi si sveglia e non riconosce ancora il luogo dove si 4203 27| disconoscere; ma tant’è, volevano riconoscerla loro, non ammettevano una 4204 28| anche quando il contenuto è riconosciuto falso. Gli Dei non esistono 4205 25| limitatamente anche nei piú grandi. Ricordandomi certi miei studi di medicina, 4206 22| della mia miopia. Quella ricordanza se ne trasse appresso molte 4207 22| In questo caso, io dovrei ricordarmene, che sono antico di qua”, 4208 24| primo frutto è gentilezza; e ricordatevi che spesso la bontà genera 4209 2 | Ciccillo, oggi tu sei rinato; ricordati questo giorno”. E in verità, 4210 22| petto e i visceri. Mi sono ricordato le lunghe passeggiate di 4211 5 | fare di me un avvocato, mi ricordava gli esercizio di Demostene, 4212 15| Collegio Militare, pianse e ricordò ch’egli aveva cominciato 4213 18| applicazioni nel libro, ricorrendo spesso alla lavagna, perché 4214 3 | inutile l’azione delle purghe, ricorrevano al sale inglese, a costo 4215 21| m’intenerii molto, ché mi ricorse alla mente la paterna bontà 4216 12| tutta la famiglia s’era ricoverato in Arienzo, dove aveva alcune 4217 1 | tranquilla, la vedo che mi ride con quel riso soave.~ ~ ~ 4218 14| E noi ci guardammo, e ridemmo tutti e due, vedendo quel 4219 4 | la vita, tornano in cielo ridenti e festanti, abbondano nelle 4220 16| faccia oscura e severa, e non ridevo mai; i suoi scherzi e i 4221 28| di studi, e ci parevano ridicoli i pretesi novatori, non 4222 28| legittima il licenzioso ed il ridicolo, dato sempre quel contenuto 4223 8 | del marchese, il quale di rido faceva qualche osservazione, 4224 17| leggendo, scrivendo, parlando. Ridotta la grammatica a generalità 4225 15| alle leggi, ai rapporti, riducendo i particolari sotto specie 4226 17| piena di varietà e poco riducibile a principio fissi. Per trovare 4227 17| aguzzando l’ingegno in ridur tutto a regola e a logica, 4228 28| fantastica cavalleria, per ridurle piú vicine al probabile, 4229 7 | parte e dall’altra, non poté ridurmi al silenzio. Allora in aria 4230 17| a Vico ed a Schlegel, si ridusse nei modesti confini di una 4231 10| altra: “Zio sta peggio”; e riempi la casa di lamentazioni. 4232 21| pleonasmi, i ripieni, le riempiture, le perifrasi, le circonlocuzioni, 4233 19| intervalli della giornata erano riempiuti dalle lezioni private. Metti 4234 3 | in seno, e corsi difilato rifacendo la via, e mi sentivi fischiare 4235 28| errori del poema, volle rifarlo di pianta, e scrisse la 4236 19| ebbero in poco di tempo rifatto il corpo e lo spirito, tanto 4237 22| ché zio Peppe ti aspetta”. Rifeci un po’ i miei passi, sospeso 4238 14| effetti, il marchese mi riferí che il principe mi aveva 4239 24| pronunziai in quell’anno. Voglio riferirne alcuni, che daranno un concetto 4240 2 | e mi videro scendere, e riferirono tutto allo zio, il quale 4241 21| come sono certuni che vi riferiscono male le mie lezioni”. E 4242 25| le mie opinioni fossero riferite senza quella misura giusta 4243 21| sentiva già di ribelle, ed era riferito come uno scandalo al marchese 4244 6 | argomentazioni, che le cose a cui si riferivano. Oltre a ciò, ero miope, 4245 26| ancorché tutti dicessero: “Riflettete!” Il mio amor proprio m’ 4246 5 | Aniello. “Bella conclusione! – rifletteva io, – e la gloria? Dove 4247 22| Vengo in malinconia e rifò i miei passi, e m’imbocco 4248 17| Io avevo l’aria di voler riformare il genere umano, e parlavo 4249 20| grandi idee di libertà e di riforme, di cui avea piena la bocca. 4250 21| magro e plebeo. Ero solito rifrugare quei concetti in me, e lungamente 4251 12| colto da timor panico, s’era rifuggito sul Vomero, ed era morto 4252 26| momento; ma la mia natura mite rifuggiva dalle soverchierie, e cercai 4253 19| dalla società, e cercavo rifugio nei giovani. Dimagravo a 4254 4 | al babbo c’era sempre una riga per Genoviefa. Quando narravo 4255 28| poeta era scomparso sotto la rigidità del critico. Volendo accostarsi 4256 6 | io stesso.~Nondimeno quel rigoglio di gioventú che mi era attorno 4257 21| specialmente per ciò che riguarda le frasi e le immagini e 4258 17| Tutta quella parte che riguardava le origini della lingua 4259 12| non mi aveva usato tanti riguardi il bricconcello.~Un’ora 4260 10| lenitivi e di emollienti e rilassanti, di purghe e di salassi, 4261 17| sinottico. Poi, biasimando quel rilegare in ultimo l’ortoepia e l’ 4262 11| si vuole andare molto a rilento”, e citava in prova Il Torto 4263 11| era per me quello ch’è la rima al poeta. L’esercizio del 4264 23| guardavo piú al balcone, e rimandavo indietro i bigliettini, 4265 22| giovani maravigliati. E io di rimando: “Merito non mio, ma dell’ 4266 14| monsignor Colangelo, gli rimanessero valido appoggio presso al 4267 24| sforzo alla corrente, e rimanevo sempre io. Non perciò facevo 4268 25| e dell’uno e dell’altro rimangono ancora oggi i vestigi anche 4269 28| fatti da’ miei discepoli e rimastimi, ne rendono una immagine 4270 12| Era un motto di papà, rimastomi impresso. Non giunsi in 4271 24| anzi talora mi venivano di rimbalzo dalla stessa scuola. Alitava 4272 22| contai la mia. Tra vezzi e rimbrotti, mi tirava seco come un 4273 12| chi il contagio. Molti i rimedi, e perciò si prestava poca 4274 17| delle cose orientali. Potevo rimediare con quei libri allora in 4275 27| Quante volte anche oggi rimemoro quei giorni, e dico: “Com’ 4276 2 | aneddoti, di sentenze, tutto rimescolato cosí a casaccio nel mio 4277 12| Napoli il colera un po’ rimesso. Gli studenti tornavano, 4278 9 | a gran fatica fu potuto rimettere a letto. Aveva perduto tutto 4279 22| Pasqualini, dov’ero solito rimettermi in carrozza e rifare la 4280 14| agli studi rettorici, se ne rimetteva a me per gli studi di lingua 4281 28| che la mia Francesca da Rimini mi uscí tutta di un getto 4282 1 | mi feci tutto rosso, e mi rimisi inginocchio, e non dimenticai 4283 19| Avellino a studio; poco poi rimpatriò e studiava medicina col 4284 1 | innanzi con quella sua faccia rimpiccinita, rugosa e tranquilla, la 4285 3 | cercando a tentoni. Io m’ero rimpiccinito, e avrei voluto sparire 4286 19| non sentendo piú i miei rimproveri, d’essere come scarico d’ 4287 2 | Ciccillo, oggi tu sei rinato; ricordati questo giorno”. 4288 24| segno”. Io mi ripetevo, rincalzavo, mi spiegavo meglio; ma 4289 22| sentivo e tiravo innanzi e rinforzavo la voce, insino a che ella, 4290 3 | faccia dura per avere un rinforzo.~Un giorno stavo collocato 4291 19| suo termine, e io potei rinfrancare le forze in Sorrento.~Capitai 4292 25| libertà nelle sue forme, e si rinfresca e si rinsangua nell’immaginazione 4293 23| sopra libri e carte alla rinfusa: poteva parere una sala 4294 23| braccio, e mi tirò seco, ringraziandomi e lodando il mio buon garbo. 4295 24| costume che si andava a ringraziare l’autore della critica, 4296 11| andava incontro. Il Conte ci ringraziò, ci pregò a voler continuare 4297 23| andiamo?” Diss’io infine, rinnegata la pazienza e turandomi 4298 25| forme, e si rinfresca e si rinsangua nell’immaginazione popolare. 4299 27| saputo togliere gli angoli, rintuzzare le punte, rammorbidirla 4300 6 | cattive abitudini erano rintuzzate da quella pianezza di vita 4301 7 | e ne presi occasione a rinvigorire il mio latino. Dove cominciai 4302 17| composizione e scomposizione rinvigoriva gl’intelletti e li predisponeva 4303 14| pazienza coi novizi ritrosi e riottosi poco gli andava. Cessato 4304 12| scrivere. Gli studenti s’erano riparati nelle case loro, dove non 4305 12| Fernandez. Il povero Pasqualino, riparato in villa, era stato colpito 4306 15| giornale. Io non ci vidi riparo, e lo lasciai fare. Strettamente 4307 10| calce, e quando il carro ripassò sotto al balcone, ve la 4308 22| mano. Anche passeggiando e ripensando la mia lezione, gli occhi 4309 16| la giravolta; spesso piú ripensavo e piú mi si guastava il 4310 26| impressionava tanto, che mi si ripercoteva nella memoria per piú d’ 4311 10| come naufrago quando mi ripescò un tale D’Amore, e mi sorresse 4312 9 | Tesi l’orecchio, e la voce ripetéCiccillo!” Corsi e vidi 4313 22| mi piacque tanto, che la ripetei l’anno appresso, cosa insolita, 4314 20| severo e con voce vibrata, ripetendo a noi increduli e con la 4315 19| era monotona, quasi una ripetizione quotidiana. Seppellito nella 4316 10| mattino, sentire da noi ripetizioni, conferenze, tutto ciò che 4317 12| faceva sempre piú sassosa e ripida, e la mula spaventata e 4318 27| fin dal mattino. Tentai ripigliare le fila, ma il matrimonio, 4319 6 | instabili. Si lasciava, si ripigliava, molto affannarsi e poca 4320 22| loro mi sentii un altro; ripresi il mio buon umore, e tra 4321 22| bene ordito, ch’io potei riprodurne a memoria tutte le parti 4322 19| vita, tanto mi appariva piú riprovevole quella condotta.~Aggiungi 4323 12| paese, e mi chiamavano, e me ripugnante sgridavano e incalzavano. 4324 20| mala luce, cominciavano a ripulirsi e a circondarsi di un’aureola 4325 22| putridume. Le vedo imbiancate, ripulite, e vedo la via bene spazzata. “ 4326 7 | dovevamo andare. La scuola piú riputata era quella di don Niccola 4327 10| pratica presso il Padovano, un riputato avvocato commerciale. E 4328 17| delle forme grammaticali, risalendo alle forme semplici e primitive: 4329 27| agli affetti: regole che risalivano fino ai primi tempi della 4330 27| ah!, come per affogare le risate nel riso suo. Lo spettacolo 4331 11| altro che di studi, e mi ci riscaldavo e gridavo forte e gestivo 4332 25| mondo a metà oscuro mi si rischiarava; e quel giubilo brillava 4333 25| intelletto, che, appagato in quei riscontri o raffronti o paralleli 4334 18| scaldavano gli altri. E quando, riscossomi e cavato l’oriuolo, vedevo 4335 16| alla lezione”. Talora mi riscotevo, veggendo qualcuno guardarmi 4336 13| tra scrivere, rispondere e riscrivere passava il tempo, e i bisogni 4337 10| ch’io non uscissi, e che riscrivessi al marchese. A farla breve, 4338 2 | strillando: “Ciccillo!”. Io mi riscuoteva in soprassalto come da un 4339 23| scrittore oblia sé nella cosa, risecando da sé tutto quello che è 4340 26| compagni. E feci una risposta risentita, indicando la spesa che 4341 8 | quelli di stile fiorito. Riserbò per ultimo la lettura di 4342 23| di carte, usurai e simil risma. Lei entrò con impeto e 4343 22| casa da me abitata. Entro risolutamente nel cortile e guardo la 4344 2 | scintillavano, con gesti pronti e risoluti, e mi perdonavano tutto, 4345 5 | tutti i miei fantasmi.~Fu risoluto che il da fare per allora 4346 25| nel quale spesso ci è la risonanza di questo o di quello, come 4347 11| grande e forte; sognava il risorgimento della gente latina, libertà, 4348 10| Io capii in aria, e volli risparmiargli la vergogna del domandare 4349 13| risposta. E tra scrivere, rispondere e riscrivere passava il 4350 10| Come volete che stia?” rispos’io. Avevo la faccia di un 4351 8 | correzione dei Fatti di Enea, ristampati e annotati da lui.~Il regno 4352 18| parlare ai sensi, e non ristavo finché la cosa non era chiara 4353 13| forse zio Peppe potesse ristorare le sorti della casa, venendo 4354 20| erano in una cerchia assai ristretta. I piú non ci pensavano 4355 21| nuovo, e conduceva a nuovi risultati. Dal senso proprio passai 4356 24| scienza, tutto ciò che faceva risuonare le nostre anime, rimaneva 4357 21| non ci è memoria che possa risuscitarla.~ ~ ~ 4358 21| mio spirito, e non posso risuscitarlo. E morte sono quelle analisi 4359 2 | un gran grido, ed io come risvegliato scesi. A quel grido corsero 4360 19| il tempo; pure, in certi ritagli della giornata contentava 4361 11| Traevo profitto da ogni ritaglio di tempo, per fare le mie 4362 15| tanto piú gustosa quanto piú ritardata, all’adempimento del dover 4363 26| disgusto di tutti i sacri riti. Lessi non so dove maraviglie 4364 5 | chiamano scrivania, con certi ritieni di legno a dritta e a sinistra, 4365 21| questa infezione straniera, ritirandola verso l’antico; ma se l’ 4366 19| Al terzo o quarto giorno, ritirandomi, ch’era già ora tarda, veggo 4367 9 | s’infuriò e mi ordinò di ritirarmi a casa. Il mattino, secondo 4368 12| fratelli Amante s’erano ritirati nel loro paese. Di questa 4369 23| ansava per il caldo, avevo ritirato il braccio e la guardava 4370 3 | umore allegro. La sera si ritirava in casa sua, poco lontano 4371 15| che sessagenario, messo al ritiro, divenuto zimbello di quei 4372 8 | per baciarla, ed egli la ritirò vivamente, dicendo: “Non 4373 6 | rustica e altri piatti di rito. Il appresso visitai 4374 24| e questa cara parola mi ritorna ora sul labbro. Voi, giovani, 4375 24| speciale per i meno provetti, ritornando alle cose grammaticali, 4376 8 | Meledandri perdette autorità. Ritornò poi in Castellaneta, sua 4377 11| racconti, descrizioni, ritratti, fino la mia tragedia di 4378 17| è a rifare. Ecco qui un ritratto, come mi venne in quei giorni 4379 22| casa sua. Fece un po’ la ritrosa. Una sera ci fui, e l’incanto 4380 27| incalzava, e in breve il ritroso abate si vide tirato a tale 4381 26| un’acuta riflessione può ritrovarlo. Anche oggi si disputa quale 4382 26| giorni quelli, che non ho ritrovati piú.~Leopardi era il nostro 4383 20| una bella testa, sempre ritta; il viso rubicondo e gli 4384 21| addosso a me; ma io stava ritto e insensibile, come se non 4385 28| della storia; noi dovevamo rituffare nella forma quei tipi e 4386 19| a tuono. La famiglia si riuniva sopra quel terrazzino per 4387 25| qualche sproposito! Cosí riuscii freddo e insipido, scontento 4388 17| procedere analiticamente e riuscire poi ad una composizione 4389 10| studi dei miei primi anni mi riuscivano acerbi, non solo per la 4390 17| uscivo tutto affannoso alla riva, e ritrovavo la sintassi. 4391 28| tormentandolo con l’immagine rivale dell’Ariosto, gli velò in 4392 12| presaga! Non dovevamo piú rivederci.~Trovai in Napoli il colera 4393 11| solitari. Parecchi cercarono di rivederlo presso Antonio Ranieri, 4394 24| insieme un’altra volta: amico, rivedo gli amici miei. Con questa 4395 2 | significare: mai piú ci rivedremo. E quando fummo per via 4396 17| critici. Il marchese le avea rivedute, e ci aveva messo quello 4397 28| addio di Ettore, dove si rivelano il marito, il padre e il 4398 5 | di religione naturale e rivelata libri filosofici dello zio 4399 8 | qualche osservazione, ma rivelava con impeto le sue impressioni, 4400 24| finezze di gradazione, che rivelavano un ingegno superiore. Cominciò 4401 23| immaginazione. Avvenivano nuove rivelazioni. Quando mi veniva alle mani 4402 28| di tempi adulti, che si rivelò con chiarezza riflessa nel 4403 13| vivere, a Morra c’era da rivendicare il proprio. Partirono. Seppi 4404 21| sopra, e poi, parlando, mi rivenivano, ma con piú luce e piú energia. 4405 27| sua. Attorno a lui stavano riverenti i piú colti e stimati uomini 4406 26| compagnia scelta e allegra. rividi il Pisanelli, mio antico 4407 6 | in piena luce, mi sentivo rivivere. Dopo il pranzo feci la 4408 21| materiale, che andavo volgendo e rivolgendo a mia posta; non ero sistematico, 4409 4 | guastassero il cuore, e rivolse la figliuola a casa. Ci 4410 22| Rimasi trasognato. Voltavo e rivoltavo quella carta, e guardavo 4411 13| vedevo tutte le batterie rivolte contro di me, come se al 4412 27| diceva della Isolina di Roberto Savarese ch’era scritta 4413 6 | Luigi XVI, Marat, Danton, Robespierre, Carlotta Corday, e poi 4414 19| avvertito una ragazzotta robusta come una contadina, con 4415 6 | lasciai. Costantino alto e robusto, mi levò sulle braccia, 4416 15| predecessore era un tal Carlo Rocchi, un povero prete piú che 4417 27| vizia la lingua, questo rode come un tarlo la mente”. 4418 17| vanità mi prese. Mi sentivo rodere quando mi chiamavano “il 4419 26| Casimiro e Francesco De Rogatis, Belfiore, i fratelli Finelli, 4420 2 | Sono la Storia Romana di Rollin e di Crévier, – disse lui, – 4421 2 | Pompeo. Ma Annibale batté i romani ch’erano i primi soldati 4422 11| Eugenia e di santo Abraam romito. Se i trecentisti fanno “ 4423 27| enfasi, e tanto piú erano romorose le risa. L’abate, vedendosi 4424 2 | grande enfasi i pezzi piú romorosi. Avevo in capo un materiale 4425 25| arricchendosi, va sempre piú rompendo i suoi nativi confini, e 4426 14| d’oro, e quasi non volea romperlo. “Fai presto”, gridava Enrico 4427 19| una giovanetta, figlia del Ronchi, medico di Corte. E faceva 4428 12| morbo si arrestavano come un ronzío importuno nel mio orecchio, 4429 3 | la pelle bianchissima e rosea; florida era di salute, 4430 27| motteggiava la Monaca di Monza del Rosini e le Guerre civili del Davila: “ 4431 24| chiamavo il belletto e il rossetto dello scrivere; ma anche 4432 7 | a Napoli il Trattato del Rossi. Cominciò una reazione contro 4433 20| poneva sul suolo quelle gambe rotonde e piene, il suolo pareva 4434 19| mostrava il suo braccio rotondo e rubicondo, e, guardando 4435 5 | precipitoso, come un torrente, rotte le dighe. Ippolito mi mise 4436 1 | che non si facesse qualche rottura, e la nonna a correrci dietro, 4437 2 | vigorosamente Argante, e lo gittavo rovescio per terra, e mi pareva di 4438 12| perdendo l’equilibrio, caddi rovescioni nell’acqua, e il contadino 4439 13| porzione”, scriveva l’uno. “Voi rovinate la famiglia”, rispondeva 4440 18| Dopo di avere analizzato e rovistato in tutti i sensi il fatto 4441 4 | strepitava che la era una rozza provinciale, e che non capiva 4442 22| mi rimproverai certe mie rozzezze, riandando quella passeggiata.~ 4443 24| gli amicava anche i piú rozzi. Partecipe a tutti i sollazzi 4444 12| oscura lo avvolgesse e ce lo rubasse alla vista. Le immaginazioni, 4445 16| congiungano sul capo e ti rubino la vista del cielo. , 4446 6 | il contadino, venuto su rude e saldo, come una torre. 4447 20| sanfedisti e Carolina e Ruffo, e si vantavano gli eroi 4448 6 | nero, la fronte piena di rughe, gli occhi cisposi, e le 4449 1 | sua faccia rimpiccinita, rugosa e tranquilla, la vedo che 4450 15| aiutante maggiore, un bassotto rugoso, con una cera punto militare, 4451 15| Guizot, sicché finii con ruminarli io tutto solo. La mia vita 4452 25| materia, ancorché molto da me ruminata e studiata nei piú piccoli 4453 20| libertà dei popoli, e quel rumor di guerra, entro il quale 4454 21| altro che una conversazione rumorosa ed allegra, nella quale 4455 27| in moda, e certi scarpini rumorosi. Fu accolto dai giovani 4456 6 | ai campi, ai fiori, ai ruscelli; ma era una natura che avevo 4457 22| Zio Peppe s’era coricato e russava potentemente. L’uscio era 4458 6 | il polpettone, e la pizza rustica e altri piatti di rito. 4459 2 | del Metastasio; tutti i sabati si recitavano centinaia 4460 2 | Nicola del Buono, un dotto Sacerdote, che insegnava lettere latine 4461 24| mio magistero mi pareva un sacerdozio. Avevo gli occhi bassi, 4462 8 | indirizzo, preceduto dalle sacramentali A. S. E. che dovevano significare: 4463 26| delle cosí dette poesie sacre o eroiche, dove cerchi invano 4464 26| nostro disgusto di tutti i sacri riti. Lessi non so dove 4465 22| In Napoli c’è spesso un saettío di occhiate tra balcone 4466 26| mi fece un ghigno, che mi saettò. Pensai che potesse recarlo 4467 26| Cosí è nell’Infinito, nella Saffo, nel Bruto, nella Silvia, 4468 12| contro il mostro, e un po’ di salame e non so cos’altro. Questo 4469 3 | vomitivi e digiuni. Un salasso mi rimase aperto parecchi 4470 26| sciroppo e mi facevano pagar salata. Il greco mi fece un ghigno, 4471 24| desiderio, aperto all’amicizia, salí in tale fiducia e in tale 4472 8 | i giovani una gara a chi salisse piú in grazia del marchese; 4473 26| molto gustati la Cantica; un Salmo di Davide, dove dalla contemplazione 4474 26| di Davide, la Cantica di Salomone, i Canti dei profeti, specialmente 4475 26| danzava quasi sempre nel gran salone, che qui chiamano galleria, 4476 15| immaginazione, a movere il cuore, saltando spesso i cancelli dell’“ 4477 26| polka, ma c’era il walzer saltante e non so quali altre novità, 4478 3 | cacciai di sotto la panelle. Saltarono, gridarono, batterono le 4479 21| quello ch’era natura.~Mi è saltato innanzi fra i tanti miei 4480 10| Amore, dissi: “Andiamo via”. Saltavamo le scale, quando ci vennero 4481 22| io sono di casa”. E qui, saltellando e tirandomi seco, mi raccontò 4482 27| approfondire niente, quel saltellare di palo in frasca, con quei 4483 4 | occhio dolce. E cantava e saltellava sempre, ed era bianca e 4484 1 | alla lotta, alla corsa, al salto sulla schiena, a nascondersi, 4485 22| uscito. Quando tornò, non mi salutò e io non fiatai. Ma il brav’ 4486 5 | terminò il sonetto tra una salva di applausi. La gente si 4487 12| buona bottiglia di rum, come salvaguardia contro il mostro, e un po’ 4488 12| turai il naso, come per salvarmi dall’infezione. L’infezione 4489 8 | Salviati, il Bartoli, il Salvini, il Sanzio e non so quanti 4490 14| mancata la berlina; ma lo salvò un certo suo natural buon 4491 24| Orazio Pansini, Felice Nisio, Samarelli. Di Calabria vennero Giuseppe 4492 20| imprecazioni erano contro i sanfedisti e Carolina e Ruffo, e si 4493 9 | sinistro. Ecco subito salassi e sanguisughe e digiuni e cuffia di ghiaccio. 4494 3 | pensionista. Erano cibi sani e casarecci, che a me piacevano 4495 26| cosí. In Napoli pochissimi sanno ben leggere e ben pronunziare, 4496 28| Galilei un concetto piú sano e piú preciso dello scrivere 4497 4 | aveva la zia in odore di santità, e trepidava a lasciarle 4498 21| sé gran filosofo, e gli sapea male che altri gli volesse 4499 19| quello ch’era necessario a sapersi per la mia lezione: ma che! 4500 22| balconcino. Sembra che ella sapesse tutte le mie ore, perché, 4501 8 | fece un rabbuffo e disse: “Sapete voi cosa significano queste 4502 26| nella nostra letteratura.~Sapevamo a mente molti sonetti e 4503 27| mente”. Chiamava bolle di sapone, fuochi fatui quello che 4504 4 | scolastiche, dicevo spesso: lo saprà Genoviefa e le farà piacere. 4505 14| avrò tanti danari, che non saprò cosa farne”. “Eh! ne farete 4506 27| grossa e alla buona, un po’ saputella, con un cervellino sottile 4507 | sarai 4508 26| parola di Dio, moveva il sarcasmo. Nella nostra immaginazione 4509 24| Michele Agostinacchia, e da Sarno Vincenzo Siniscalchi con 4510 5 | Demostene, e mi diceva: “Sassolini in bocca!” E io fermava 4511 12| via si faceva sempre piú sassosa e ripida, e la mula spaventata 4512 27| un’appendice intorno alla satira italiana, seguí uno studio 4513 27| Sermoni del Gozzi e alle Satire dell’Alfieri: il suo Misogallo 4514 27| studio animato dei nostri satirici, specie dell’Ariosto, andando 4515 15| fui in casa di monsignor Sauchelli, maestro come me, e di lettere 4516 5 | ambizione di Pirro che quella savia temperanza di Cinea. “Che 4517 5 | la via del paese, fatti savii da quel duro esilio di otto 4518 10| con la faccia rubiconda e sazia, di modi schietti. “Chi 4519 10| cosí tra lo scemo e lo sbadato. Io capii in aria, e volli


1-attac | attec-chiam | chiar-deter | detta-figur | fil-incon | incor-mando | maneg-parte | parti-racca | racco-sbada | sbagl-sping | spino-valor | vania-zucch

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