Canto, strofa

 1   I,  22|      a me volta, ch'era quasi giunto~ov'ella stava de la riva
 2  II,  23| occhio non visibil, piglia:~e giunto al ricco limitar primiero,~
 3 III,  32|    mortal occhio non visibil, giunto,~che come vide il signoril
 4 III,  45|    simil grado mai non fu piú giunto.~
 5  IV,  76|       quand'ebbe inteso~esser giunto il Rangone ed il Fregoso~
 6   V,  40|     altrove i' ti cantai;~ché giunto è 'l tempo, giunto il giorno
 7   V,  40|        ché giunto è 'l tempo, giunto il giorno e l'ora,~che ti
 8   V,  41|    quant'è seguíto~da che se' giunto sovvra questo sito.~
 9  VI,  9 |                  9.~E son pur giunto in quest'etate a tale~che
10  VI,  58|    disse: – Figlio, tu 'l ben giunto sia.~Ma lascia quel pensier
11   X,  84|       dicea:~«Lasso! qui come giunto sono o quando?~Parmi che
12  XI,  6 |     che del lungo stentar son giunto al fine,~e mal grado del
13  XI,  58|  Tanta la gioia fu d'esser lá giunto,~ch'ogni passata doglia
14  XI,  61|       61.~«Tu che fin qui se' giunto, se tu vuoi~intrar nel sacro
15  XI,  68|      restar erede.~Or se' pur giunto sovvra il santo colle,~e
16  XI,  97|     diviso,~ch'esser mi parve giunto in paradiso.~