SCENA DECIMA
Argirio e detti. Coro a suo tempo.
ARGIRIO
Il tuo campion guidai
Al chiuso vallo. E già Orbazzan feroce
Attendea il suo rivale, e pari in questo
Era lo sdegno e la possanza. Immenso
Accorso v'era il popolo; - le trombe
Diero il segnale: s'vventar gli eroi;
Io volsi i lumi e i passi: avrei tremato
Ad ogni colpo d'Orbazzan.
AMENAIDE
(con fervore)
Gran Dio!
Deh, tu proteggi il mio...
Prode campion, guida il suo braccio. Il velo
Squarcia di vil calunnia, oppresso cada
L'iniquo accusator... no, non piangete:
Trionfar mi vedrete. - Erro di morte
In riva ancor; ma non per me pavento:
Ciel! Tu sai per chi tremo in tal momento.
Giusto Dio che umile adoro,
Tu che leggi nel cuor mio,
Tu lo sai se rea sono io,
Per chi imploro il tuo favor.
Vincitore a me sen rieda,
Me innocente e fida ei creda,
Poi si mora.
(Colpo lontano. Musica giuliva in lontananza,
che viene avanzandosi).
Qual fragore!...
Il mio fato è già deciso.
CORO
(lontano)
L'eroe viva!
AMENAIDE
(agitatissima)
Ah! chi è l'ucciso?...
CORO
(più vicino)
Viva il prode vincitore!...
AMENAIDE
(come sopra)
Che sperar, temer degg'io?...
Come in sen mi balza il cor!...
CORO
(escendo)
Donna, esulta.
AMENAIDE
(con tutta ansietà)
Il mio campione!...
CORO
Trionfò.
AMENAIDE
Orbazzano?...
CORO
Estinto.
Dell'eroe che per te ha vinto
Vien la gloria a coronar.
AMENAIDE
Egli?... oh padre!... amici!... oddio!...
Il cor mio!... qui non vedete
E l'eccesso non potete
Di mia gioia imaginar.
CORO
Torni il core in tal momento
Di contento a palpitar.
AMENAIDE
(Ah! d'amore in tal momento
Sol lo sento palpitar.)
(Parte con tutti).
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