SCENA DODICESIMA
Popolo accorso. Nobili disposti.
Marcia: soldati, scudieri, cavalieri che
precedono il carro trionfale su cui
comparisce Tancredi. L'armatura
d'Orbazzano n'è trofeo. Gli scudieri di
Tancredi portano ai lati del carro le
di lui insegne. Roggiero collo scudo.
CORO
Plaudite, o popoli, Al vincitore.
I canti esaltino
Il suo valore:
L'eroe si celebri
Di nostra età.
TANCREDI
Dolce è di gloria
L'accento ognor:
Della vittoria
Caro è l'onor...
Ma un cor ch'è misero
Calmar non sa.
CORO
Superbo ed ilare
Gloria ti renda:
Al cor ti scenda
Felicità.
TANCREDI
Ah! - per quest'anima
Pace non v'ha.
Le insegne mie raccogli,
Fido Roggier.
(A' suoi scudieri)
E voi mi precedete.
(I cavalier lo circondano, come volendo
trattenerlo).
Invano, o cavalier, mi trattenete.
Noto un giorno vi fia che non indegno
Ero del vostro amor.
(Montato)
Caro, a me sacro
E’ questo suolo... ma un destin crudele,
Implacabile ognor mi guida altrove,
Di qua mi scaccia... andiam, Roggier.
ROGGIERO
Ma dove?...
TANCREDI
Lunge a perir da questa
Infausta terra.
ROGGIERO
Almen...
TANCREDI
(avviandosi)
Vieni.
(In questo).
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