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Gaetano Rossi
Tancredi

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  • ATTO SECONDO
    • SCENA QUATTORDICESIMA
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SCENA QUATTORDICESIMA
Roggiero, indi Isaura.

ROGGIERO
Infelice Tancredi! - ah no! non fia
Che, ad onta del suo cenno, io l'abbandoni
desolato, in preda del suo fiero
Troppo giusto dolor.

ISAURA
Dove, Roggiero?

ROGGIERO
Dove il dovere e l'amistà mi guida.
Paga sarà l'infida Amenaide.
Il mio signor tradito,
Morrà per lei, per lei che generoso
Pur tolse a morte.

ISAURA
Non lasciarlo in questi
Di sua disperazion forse funesti
Orribili trasporti. - Lo consola:
Amenaide gli è fedele. Io sola
A parte sono del tremendo arcano
Che tutti avvolse nel fatal sospetto.

ROGGIERO
Cielo, sarebbe ver?

ISAURA
A me nel petto
Lo chiude un giuramento;
Ma è tempo di parlar.
Un solo accento Tutto cangiar potrà d'aspetto.
È tempo
Di respirare omai:
Già troppo si penò, si pianse assai.
(Parte).




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