Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Gaetano Rossi
Tancredi

IntraText CT - Lettura del testo

  • ATTO PRIMO
    • SCENA SECONDA
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

SCENA SECONDA
Argirio, a mano con Orbazzano, cavalieri
con sciarpa bianca, scudieri.

ARGIRIO
Se amistà verace e pura
Serberete ognor nel petto,
Se di patria il vivo affetto
L'alme vostre accenderà,
Sì: felice, vincitrice
Siracusa ognor sarà.

ORBAZZANO
Rea discordia invan fra noi
Scuoterà la nera face:
Alla patria in guerra, in pace
Giuriam tutti fedeltà.

CORO
Sì, giuriam.

ARGIRIO
Respiro omai.

CORO
Fede, o morte.

ARGIRIO
Or vissi assai:
E contento in tal momento
Altri volti il cor non ha.

ORBAZZANO e CORO
Sempre illesa in guerra, in pace
Sia la nostra libertà.

ARGIRIO e poi CORO
Di noi/voi tremi il Moro audace,
Vinto alfin da noi cadrà. voi

ARGIRIO
Ed ecco, o prodi cavalier, l'eroe
Che alla sublime, e di voi degna impresa
Vi guiderà in mia vece. - Ogni contesa
Fra gli Orbazzani e fra gli Argiri omai
Cessa in tal dì; pianse la patria assai
Nelle nostre discordie: oggi respira,
Ché intorno a sé rimira,
Da gloria mosso, nel comun periglio,
Un sol voto, un sol cor, ogni suo figlio...

ORBAZZANO
Sì: per la patria, per la fede il sangue
Verserem tutti nel più fier cimento;
Ma contro vile, occulto tradimento
Noi chi difenderà?

ARGIRIO
L'antica legge
Che all'infamia condanna, ed alla morte
Ogni fellon, d'età qualunque, e sesso,
Che, empio, mantenga, della patria a danno,
Commercio reo col Saracen tiranno.

ORBAZZANO
(marcato)
E con altro nemico,
Di Solamir più da temersi ancora.
Avvi fra noi chi onora, esulta al nome
Dell'esule Tancredi.

ISAURA
(turbandosi)
(Oh cielo!) e come?
E che può mai la patria
Da lui temer?

ORBAZZANO
Qui nato
Da un sangue che regnava, discacciato
Fin da' prim'anni suoi,
Odio e vendetta ei de' nudrir ver noi.

ARGIRIO
Ver te primier, quando saprà che giusto
A te accordò il Senato,
Premio del tuo valore, i beni suoi;
E fremerà quando egli udrà te sposo
D'Amenaide mia.

ISAURA
(Che intendo!)

ORBAZZANO
Ei frema entro Bisanzio, e sia
Intanto la tua figlia alla mia fede
Dolce e cara mercede, e stabil pegno
Della nostra amistà.

ARGIRIO
(a due scudieri)
Qui Amenaide.
Dopo tante vicende il ciel pietoso
Serbar mi volle ad un felice evento.

ISAURA
(Misera amica!)

ORBAZZANO
Sarò alfin contento!




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License