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Cesare Sterbini
Il barbiere di Siviglia

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  • Atto I
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SCENA II

Il Conte e Fiorello.

CONTE
Gente indiscreta!

FIORELLO
Ah, quasi con quel chiasso importuno
tutto quanto il quartiere han risvegliato.
Alfin sono partiti!

CONTE

(guardando verso la ringhiera)
E non si vede!
E' inutile sperar.
(Passeggia riflettendo.)
(Eppur qui voglio aspettar di vederla.
Ogni mattina ella su quel balcone
a prender fresco viene sull'aurora.
Proviamo.)
Ola', tu ancora ritirati, Fiorel.

FIORELLO
Vado. La' in fondo
attendero' suoi ordini.

(Si ritira.)

CONTE
Con lei
se parlar mi riesce,
non voglio testimoni. Che a quest'ora
io tutti i giorni qui vengo per lei
dev'essersi avveduta. Oh, vedi, amore
a un uomo del mio rango
come l'ha fatta bella! Eppure, eppure
dev'essere mia sposa
(Si sente da lontano venire Figaro cantando.)
Chi e' mai quest'importuno?
Lasciamolo passar; sotto quegli archi,
non veduto, vedro' quanto bisogna;
gia' l'alba appare e amor non si vergogna.

(Si nasconde sotto il portico.)




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