SCENA VI
Il Conte e Figaro, poi Rosina.
CONTE
(fuori con Figaro)
Dentr'oggi le sue nozze con Rosina!
Ah, vecchio rimbambito!
Ma dimmi or tu! chi e' questo Don Basilio?
FIGARO
E' un solenne imbroglion di matrimoni,
un collo torto, un vero disperato,
sempre senza un quattrino
Gia', e' maestro di musica;
insegna alla ragazza.
CONTE
Bene, bene;
tutto giova saper.
FIGARO
Ora pensate della bella Rosina a soddisfar le brame.
CONTE
Il nome mio
non le vo' dir ne' il grado; assicurarmi
vo' pria ch'ella ami me, me solo al mondo,
non le ricchezze e i titoli
del conte d'Almaviva. Ah, tu potresti…
FIGARO
Io? no, signore; voi stesso dovete
CONTE
Io stesso? e come?
FIGARO
Zitto? Eccoci a tiro,
osservate: perbacco, non mi sbaglio.
Dietro la gelosia sta la ragazza;
presto, presto all'assalto, niun ci vede.
In una canzonetta,
cosi', alla buona, il tutto
spiegatele, signor
CONTE
Una canzone?
FIGARO
Certo. Ecco la chitarra; presto, andiamo.
CONTE
Ma io
FIGARO
Oh che pazienza!
CONTE
Ebben, proviamo.
Se il mio nome saper voi bramate,
dal mio labbro il mio nome ascoltate.
Io son Lindoro
che fido v'adoro,
che sposa vi bramo,
che a nome vi chiamo,
di voi sempre parlando cosi'
dall'aurora al tramonto del di'.
ROSINA
(dentro la casa)
Segui, o caro; deh, segui cosi'!
FIGARO
Sentite. Ah! che vi pare?
CONTE
Oh, me felice!
FIGARO
Da bravo, a voi, seguite.
CONTE
L'amoroso e sincero Lindoro,
non puo' darvi, mia cara, un tesoro.
Ricco non sono,
ma un core vi dono,
un'anima amante
che fida e costante
per voi sola sospira cosi'
dall'aurora al tramonto del di'.
Rosina
L'amorosa e sincera
Rosina del suo core Lindo
(Si ritira dal balcone.)
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