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Cesare Sterbini
Il barbiere di Siviglia

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  • Atto I
    • SCENA XIII
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SCENA XIII

Figaro uscendo con precauzione, indi Rosina.

FIGARO
Ma bravi! ma benone!
Ho inteso tutto. Evviva il buon dottore!
Povero babbuino!
Tua sposa? Eh via pulisciti il bocchino.
Or che stan la' chiusi,
procuriam di parlare alla ragazza:
eccola appunto.

ROSINA

(entrando)
Ebbene, signor Figaro.

FIGARO
Gran cose, signorina.

ROSINA
Si', davvero?

FIGARO
Mangerem dei confetti.

ROSINA
Come sarebbe a dir?

FIGARO
Sarebbe a dire
che il vostro bel tutore ha stabilito
esser dentro doman vostro marito.

ROSINA
Eh, via!

FIGARO
Oh, ve lo giuro;
a stender il contratto
col maestro di musica
la' dentro or s'e' serrato.

ROSINA
Si'? oh, l'ha sbagliata affe'!
Povero sciocco! L'avra' a far con me.
Ma dite, signor Figaro,
voi poco fa sotto le mie finestre
parlavate a un signore

FIGARO
Ah, un mio cugino,
un bravo giovinotto; buona testa,
ottimo cuor; qui venne
i suoi studi a compire
e il poverin cerca di far fortuna.

ROSINA
Fortuna? oh, la fara'.

FIGARO
Oh, ne dubito assai: in confidenza
ha un gran difetto addosso.

ROSINA
Un gran difetto

FIGARO
Ah, grande: e' innamorato morto.

ROSINA
Si', davvero?
Quel giovane, vedete
m'interessa moltissimo.

FIGARO
Per bacco!

ROSINA
Non mi credete?

FIGARO
Oh si'!

ROSINA
E la sua bella,
dite, abita lontano?

FIGARO
Qui! due passi.

ROSINA
Ma e' bella?

FIGARO
Oh, bella assai!
Eccovi il suo ritratto in due parole:
grassotta, genialotta,
capello nero, guancia porporina,
occhio che parla, mano che innamora

ROSINA
E il nome?

FIGARO
Ah, il nome ancora?
Il nome Ah, che bel nome!
Si chiama

ROSINA
Ebbene, si chiama?

FIGARO
Si chiamaerreororosiRosina.

ROSINA
Dunque io son tu non m'inganni?
Dunque io son la fortunata!
(Gia' me l'ero immaginata:
lo sapeva pria di te.)

FIGARO
Di Lindoro il vago oggetto
siete voi, bella Rosina.
(Oh, che volpe sopraffina,
ma l'avra' da far con me.)

ROSINA
Senti, senti ma a Lindoro
per parlar come si fa?

FIGARO
Zitto, zitto, qui Lindoro
per parlarvi or or sara'.

ROSINA
Per parlarmi? Bravo! bravo!
Venga pur, ma con prudenza;
io gia' moro d'impazienza!
Ma che tarda? ma che fa?

FIGARO
Egli attende qualche segno,
poverin, del vostro affetto;
sol due righe di biglietto
gli mandate, e qui verra'.
Che ne dite?

ROSINA
Non vorrei

FIGARO
Su, coraggio.

ROSINA
Non saprei

FIGARO
Sol due righe

ROSINA
Mi vergogno

FIGARO
Ma di che? di che? si sa!
(andando allo scrittoio)
Presto, presto; qua un biglietto.

ROSINA
(Richiamandolo, cava dalla tasca il biglietto e glielo da'.)
Un biglietto? eccolo qua.

FIGARO

(attonito)
Gia' era scritto? Ve', che bestia!
Il maestro faccio a lei!
Ah, che in cattedra costei
di malizia puo' dettar.
Donne, donne, eterni Dei,
chi vi arriva a indovinar?

ROSINA
Fortunati affetti miei!
Io comincio a respirar.
Ah, tu solo, amor, tu sei
che mi devi consolar!
 

(Figaro parte.)




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