SCENA XX
Un ufficiale con soldati, e detti.
CORO
Fermi tutti. Niun si mova.
Miei signori, che si fa?
Questo chiasso d'onde e' nato?
La cagione presto qua.
BARTOLO
Questa bestia di soldato,
mio signor, m'ha maltrattato.
FIGARO
Io qua venni, mio signore,
questo chiasso ad acquetare.
BERTA E BASILIO
Fa un inferno di rumore,
parla sempre d'ammazzare.
CONTE
In alloggio quel briccone
non mi volle qui accettare.
ROSINA
Perdonate, poverino,
tutto effetto fu del vino.
UFFICIALE
Ho inteso.
(al Conte)
Galantuom, siete in arresto.
Fuori presto,
via di qua.
(I soldati si muovono per circondare il Conte.)
CONTE
Io in arresto?
Fermi, ola'.
(Con gesto autorevole trattiene i Soldati che si arrestano.
Egli chiama a se' l'Ufficiale, gli da' a leggere un foglio:
l'Ufficiale resta sorpreso, vuol fargli un inchino,
e il Conte lo trattiene.
L'Ufficiale fa cenno ai soldati che si ritirano indietro,
e anch'egIi fa lo stesso. Quadro di stupore.)
BARTOLO, ROSINA, BASILIO E BERTA
Fredd o/a ed immobile
come una statua
fiato non restami
da respirar.
CONTE
Freddo ed immobile
come una statua,
fiato non restagli
da respirar.
FIGARO
(ridendo)
Guarda Don Bartolo!
Sembra una statua!
Ah ah! dal ridere
sto per crepar!
BARTOLO
(all'Ufficiale)
Ma, signor…
CORO
Zitto tu!
BARTOLO
Ma un dottor…
CORO
Oh, non piu'!
BARTOLO
Ma se lei…
CORO
Non parlar!
BARTOLO
Ma vorrei…
CORO
Non gridar.
A TRE
Ma se noi…
CORO
Zitti voi.
A TRE
Ma se poi…
CORO
Pensiam noi.
Vada ognun pe' fatti suoi,
si finisca d'altercar.
BARTOLO
Ma sentite…
A TRE
Zitto su!
Zitto giu'!
BARTOLO
Ma ascoltate..
A TRE
Zitto qua!
Zitto la'!
TUTTI
Mi par d'esser con la testa
in un'orrida fucina,
dove cresce e mai non resta
delle incudini sonore
l'importuno strepitar.
Alternando questo e quello
pesantissimo martello
fa con barbara armonia
muri e volte rimbombar.
E il cervello, poverello,
gia' stordito, sbalordito,
non ragiona, si confonde,
si riduce ad impazzar.
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