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Cesare Sterbini
Il barbiere di Siviglia

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  • Atto II
    • SCENA II
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SCENA II

Il Conte, vestito da maestro di musica, e detto.

CONTE
Pace e gioia sia con voi.

BARTOLO
Mille grazie, non s'incomodi.

CONTE
Gioia e pace per mill'anni.

BARTOLO
Obbligato in verita'.
(Questo volto non m'e' ignoto,
non ravviso non ricordo
ma quel volto ma quell'abito
non capisco chi sara'?)

CONTE
(Ah, se un colpo e' andato a vuoto
a gabbar questo balordo,
un novel travestimento
piu' propizio a me sara'.)
Gioia e pace, pace e gioia!

BARTOLO
Ho capito. (Oh! ciel! che noia!)

CONTE
Gioia e pace, ben di core.

BARTOLO
Basta, basta. per pieta',
(Ma che perfido destino!
Ma che barbara giornata!
Tutti quanti a me davanti!
Che crudel fatalita'!)

CONTE
(Il vecchion non mi conosce:
oh, mia sorte fortunata!
Ah, mio ben! Fra pochi istanti
parlerem con liberta'.)

BARTOLO
Insomma, mio signore,
chi e' lei si puo' sapere?

CONTE
Don Alonso,
professore di musica ed allievo
di Don Basilio.

BARTOLO
Ebbene?

CONTE
Don Basilio sta male, il poverino, ed in sua vece

BARTOLO

(in atto di partire)
Sta mal? Corro a vederlo

CONTE

(trattenendolo)
Piano, piano.
Non e' mal cosi' grave.

BARTOLO
(Di costui non mi fido.) Andiam, andiamo.

(risoluto)

CONTE
Ma signore

BARTOLO

(brusco)
Che c'e'?

CONTE

(tirandolo a parte)
Voleva dirvi

BARTOLO
Parlate forte.

CONTE (sottovoce)
Ma…

BARTOLO

(sdegnato)
Forte, vi dico.

CONTE

(sdegnato anch'esso e alzando la voce)
Ebben, come volete,
ma chi sia Don Alonso apprenderete.
(in atto di partire)
Vo dal conte di Almaviva

BARTOLO

(trattenendolo con dolcezza)
Piano, piano.
Dite, dite, v'ascolto.

CONTE

(a voce alta e sdegnato)
Il Conte

BARTOLO
Piano,
per carita'.

CONTE

(calmandosi)
Stamane
nella stessa locanda
era meco d'alloggio, ed in mie mani
per caso capito' questo biglietto
(mostrando un biglietto)
dalla vostra pupilla a lui diretto.

BARTOLO

(prendendo il biglietto e guardandolo)
Che vedo! e' sua scrittura!

CONTE
Don Basilio
nulla sa di quel foglio: ed io, per lui
venendo a dar lezione alla ragazza,
volea farmene un merito con voi
perche' con quel biglietto
(mendicando un ripiego con qualche imbarazzo)
si potrebbe…

BARTOLO
Che cosa?

CONTE
Vi diro'
s'io potessi parlare alla ragazza,
io creder verbigrazia le farei
che me lo die' del conte un'altra amante,
prova significante
che il conte di Rosina si fa gioco.
E percio'

BARTOLO
Piano un poco.
Una calunnia! Oh bravo!
Degno e vero scolar di Don Basilio!
(lo abbraccia, e mette in tasca il biglietto)
Io sapro' come merita
ricompensar si' bel suggerimento.
Vo a chiamar la ragazza;
poiche' tanto per me v'interessate,
mi raccomando a voi.

CONTE
Non dubitate.
(Bartolo entra nella camera di Rosina)
L'affare del biglietto
dalla bocca m'e' uscito non volendo.
Ma come far? Senza d'un tal ripiego
mi toccava andar via come un baggiano.
Il mio disegno a lei
ora palesero'; s'ella acconsente,
io son felice appieno.
Eccola. Ah, il cor sento balzarmi in seno.




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