SCENA VI
Rosina, Conte, Figaro e Bartolo.
FIGARO
Orsu', signor Don Bartolo
BARTOLO
Son qua.
(Bartolo siede, Figaro gli cinge al collo un asciugatoio
disponendosi a fargli la barba;
durante l'operuzione Figaro va coprendo i due amanti.)
Stringi, bravissimo.
CONTE
Rosina, deh, ascoltatemi.
ROSINA
Vi ascolto; eccomi qua.
(Siedono fingendo studiar musica)
CONTE
(a Rosina, con cautela)
A mezzanotte in punto
a prendervi qui siamo:
or che la chiave abbiamo
non v'e' da dubitar.
FIGARO
(distraendo Bartolo)
Ahi! ahi!
BARTOLO
Che cos'e' stato?
FIGARO
Un non so che nell'occhio!
Guardate non toccate
soffiate per pieta'
ROSINA
A mezzanotte in punto,
anima mia, t'aspetto.
Io gia' l'istante affretto
che a te mi stringera'.
CONTE
Ora avvertir vi voglio,
(Bartolo si alza e si avvicina agli amanti.)
cara, che il vostro foglio,
perche' non fosse inutile
il mio travestimento
BARTOLO
(scattando)
Il suo travestimento?
Ah, ah! brava, bravissimo!
Ma bravi in verita'!
Bricconi, birbanti!
Ah, voi tutti quanti
avete giurato
di farmi crepar!
Su, fuori, furfanti,
vi voglio accoppar.
Di rabbia, di sdegno
mi sento crepar.
ROSINA, CONTE E FIGARO
L'amico delira,
la testa gli gira.
Ma zitto, Dottore,
vi fate burlar.
Tacete, tacete,
non serve gridar.
Intesi gia' siamo,
non vo' replicar.)
(Partono, meno Bartolo.)
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