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Giovanni Schmidt
Armida

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  • ATTO PRIMO
    • SCENA TREDICESIMA
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SCENA TREDICESIMA
Paladini amici di Gernando, paladini amici
di Rinaldo circondando Goffredo, guerrieri
accorsi da ogni lato. l precedenti.

PRIMO CORO
Vieni, o duce, punisci l'errore.

ARMIDA
(a Rinaldo)
Ah! mio ben...

GOFFREDO
Giusto ciel, che ascoltai!

SECONDO CORO
Di Rinaldo fu leso l'onore:

PRIMO CORO
Furibondo, ei l'acciaro impugnò.

SECONDO CORO
Provocato, ei l'acciaro impugnò.

GOFFREDO
Dove mai quest'iniquo s'aggira?

RINALDO
Tal non sono. Rinaldo rimira.

GOFFREDO
Empio! trema.

RINALDO
Delitti non ho.

ARMIDA
(Non tradirmi, speranza fallace.)

CORO
La discordia coll'orrida face
Vasto incendio nel campo arrecò.

GOFFREDO
Porgi a' lacci, ad esempio de' rei,
Quella destra furente ed infida.

RINALDO
Questa mano alle palme, a' trofei,
Non a' lacci finor s'avvezzò.

ARMIDA
(sotto voce a Rinaldo)
Vanne: i passi precedi d'Armida;
A momenti seguirti saprò.

TUTTI fuorché ARMIDA e RINALDO
Un astro di sangue
Dall'etra s'affaccia;
Ogni alma già langue,
L'agghiaccia il dolor.
Caligin d'intorno
Intorbida il giorno,
E al campo minaccia
Affanni, terror.

RINALDO
(M'invita la sorte,
S'afferri il suo crine.
Possenti, divine
Ritorte d'amor,
In voi solo affida
La speme il mio cor.)
(Parte).

ARMIDA
(Amica la sorte
Mi porge il suo crine.
Possenti, divine
Ritorte d'amor,
Armida vi affida
La speme del cor.)




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