SCENA SECONDA
Giunta a terra la nube si dilegua e presenta
un carro tirato da due draghi, su cui Armida
e Rinaldo.
Armida converte il carro in un seggio di fiori.
I draghi spariscono. Rinaldo è quasi fuori di
sé dalla sorpresa.
RINALDO
Dove son io!...
ARMIDA
Al fianco mio.
RINALDO Oh me beato!
ARMIDA
Mio bel tesor!
RINALDO
Se tuo mi chiami...
ARMIDA
Caro, se m'ami,
ARMIDA e RINALDO
Sfido del fato
Tutto il rigor.
ARMIDA
Mio ben, questa che premi
Della Fortuna è l'isola nomata,
Sol nota a me.
Qui si deponga omai
Ogni nostro rancore,
E qui tutto respiri e pace e amore.
Brama di rivederti,
Speme di possederti, all'altrui voglie
Ceder mi fe', non già crudel desio.
Finsi col franco duce
Mio malgrado, e il tuo brando
Le catene troncando
A' miei seguaci amanti,
D'Idraote e di me punì la trama.
RINALDO
Vedi il mio cor se t'ama:
Tutto vada in obblio; solo
Idraote io colpevol estimo.
Or non si pensi
Che al nostro mutuo amor...
Ma prigioniero
Perché guidarmi in orrida foresta?
ARMIDA
No; d'Amor la reggia è questa,
Ecco il centro del piacer.
(Al cenno d 'Armida la scena si cangia nell'interno
d'un Magnifico palagio. Larve in sembianza
di genii, di ninfe, d'amorini e di piaceri
ingombrano la scena, formando varii gruppi).
CORO
Sì, d'Amor la reggia è questa,
Questo è il centro del piacer.
ARMIDA e RINALDO
[(A quell’/quest’alma tal portento
Sembra un sogno lusinghier.
A sì strano e lieto evento
Si confonde il suo pensier.)
ARMIDA, RINALDO e CORO
Si, d'Amor la reggia è questa,
Quest'è il centro del piacer.]
ALCUNE NINFE
Canzoni amorose,
Carole festose,
Cantate, formate,
Seguaci d'Amor.
TUTTE LE NINFE
Canzoni amorose,
Carole festose,
Cantiamo, formiamo,
Seguaci d'Amor.
(Succedono le danze, di quando in quando
intrecciate col canto. Gli amorini presentano
a Rinaldo ghirlande di fiori)
ARMIDA
D'Amore al dolce impero
Natura ognor soggiace.
Dov'è quell'alma audace
Che non apprezzi Amor?
Chi, misero, non sente
La fiamma sua possente,
Di smalto ha il core in petto,
O mai non ebbe un cor.
CORO
Dov'è quell'alma audace
Che non apprezzi Amor?
ARMIDA
Gli augei tra fronde e fronde
Spiegano amor col canto;
Aman perfin dell'onde
I muti abitator.
Aman le crude belve
Là tra le ircane selve,
Son per amor feconde
Le stesse piante ancor.
CORO
Dov'è quell'alma audace
Che non apprezzi Amor?
ARMIDA
La fresca età sen fugge,
È la beltade un lampo,
Ché l'una e l'altra strugge
Il tempo vorator.
Dunque godete amanti
De' vostri liet'istanti,
Or che vi ride in volto
Di giovinezza il fior.
(Armida siede accanto a Rinaldo).
CORO
Ah! sì, godete amanti
De' vostri liet'istanti,
Or che vi ride in volto
Di giovinezza il fior.
(Armida, onde estinguere nel cuore di
Rinaldo ogni avanzo d'ardore di gloria, per
vie più destarvi quello dell'amore, fa
comparire una larva sotto le sembianze di
giovine guerriero, circondato da più
leggiadre ninfe, le quali a gara si accingono
a sedurlo. Egli vuole schernirsi da' loro vezzi;
ma la voluttà, impossessandosi a grado a
grado di lui, fa che finalmente si lasci
togliere le sue guerriere insegne, sostituendo
ad esse il serto e le ghirlande di fiori).
DANZA e CORO GENERALE
Tutto spira d'Armida all'aspetto
Pace, amore, diletto, amistà.
Tutto al regno d'Armida è soggetto,
Tutto cede ove impera beltà.
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